Approcci sessuali con undicenne su Facebook, arrestato un 29enne


Dopo averla contattata su Facebook, con approcci sessuali spinti, l'aveva invitata per un incontro in un paese del Ravennate. Ma i genitori della bambina, una 11enne della zona, si sono accorti di tutto e hanno avvisato i carabinieri che dopo avere bloccato l'uomo, un 29enne disoccupato originario di Lecce e domiciliato a Forlì, i militari lo hanno perquisito e arrestato.

Ora è accusato oltre che di atti sessuali con una minore di 14 anni, anche di detenzione di materiale pornografico con minorenni. Secondo le verifiche dei militari, l'uomo aveva inviato alla ragazzina messaggi dall'inequivocabile significato sessuale. Quindi si era deciso a darle un appuntamento. I carabinieri, una volta avvisati dai genitori, hanno iniziato a pedinare l'uomo.

Alla fine, si sono presentati all'appuntamento al posto della bambina. Più tardi è stato sequestrato un computer portatile e un telefono cellulare, dal quale erano stati realizzati accessi a siti pornografici. Dentro c'erano messaggi scritti alla 11enne, oltre a immagini generiche di altri bambini. Sono in corso ulteriori verifiche per capire se l'uomo abbia avuto contatti con altri minori.

Un mix di curiosità e imprudenza può spingere bambini e adolescenti ad avventurarsi, senza la giusta consapevolezza, su Internet oppure ad utilizzare con ingenuamente il cellulare, entrando così in contatto con interlocutori sconosciuti. Spesso però, dietro nickname e falsi profili sui social network si celano malintenzionati o, ancor peggio, pedofili.

Questo reato è oggi identificato con il termine grooming, che si riferisce specificamente alla tecnica usata da molti pedofili per adescare i minori attraverso l’uso delle nuove tecnologie e conquistare la loro fiducia fino ad arrivare a chiedere un incontro vis a vis.

Fonti: LEGGO | Pariopportunità

Virus virtuale su Facebook per tracciare infezioni e sconfiggerle


Dalla Sars all'aviaria, fino all'influenza suina, le epidemie possono essere imprevedibili e devastanti. Ma ora, per saperne di piu' e riuscire a sconfiggerle, arriva una nuova applicazione sviluppata in un laboratorio di Tel Aviv (Israele) che - proprio grazie a Facebook - aiutera' gli scienziati a capire in che modo i virus si diffondono nella popolazione. L'idea e' di Gal Almogy e Nir Ben-Tal, del Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare della Tel Aviv University: i due scienziati hanno sviluppato un'applicazione di Facebook battezzata PiggyDemic, che permette agli utenti di "infettare" i loro amici con un virus simulato, ma anche di autoinfettarsi. Studiando l'andamento del contagio virtuale, i ricercatori puntano a raccogliere informazioni su come un virus muta, si diffonde attraverso l'interazione umana, ma anche sul numero di persone infettate, spiegano dall'ateneo israeliano. Attualmente gli scienziati utilizzano algoritmi matematici per determinare quale virus si diffondera' e in che modo, ma questo metodo ha alcuni difetti. Si presuppone ad esempio che un patogeno si distribuisce in modo uniforme nella popolazione, ma questo non accade, dicono gli studiosi. Le interazioni sociali hanno un ruolo chiave, per questo devono entrare in gioco modelli ad hoc. "L'Hiv e' concentrato in Africa, alcuni tipi di influenza sono diffusi in Nord America e Asia", spiega Almogy. "Aggiungere fra i fattori in gioco l'interazione umana, e dunque tener conto della nostra rete sociale, e' fondamentale per lo studio dell'andamento virale". Facebook, grazie alla sua diffusione planetaria, secondo Almogy e' lo strumento ideale per una simile impresa. Le interazioni a suon di mouse e tastiera simulano i rapporti e i contatti umani, e sono cruciali nel caso dell'influenza, definita dall'esperto un "fenomeno sociale".

Facebook raggiunge mille miliardi di pagine viste al mese


Secondo la classifica denominata "The 1000 most-visited sites on the web" curata dalla DoubleClick, Facebook, avrebbe generato ben 1000 miliardi di pagine viste nel corso del mese di Giugno. I dati raccolti da DoubleClick, la sussidiaria di Google attiva nel mondo della pubblicità online, il più popolare tra i social network ha ricevuto 870 milioni di visitatori unici nel corso del mese di giugno (contro i 790 di YouTube) e 860 milioni nel corso del mese di luglio, che superano di circa 100 milioni di unità il numero di utenti registrati a Facebook. La medaglia di bronzo andrebbe invece a Yahoo! con 590 milioni di visitatori unici e 78 miliardi di pagine viste, seguirebbe la piattaforma Windows Live che avrebbe generato 540 milioni di unici e 59 miliardi di visite.


I dati tendono così a ridimensionare le voci circolate qualche giorno fa relative ad un calo di interesse da parte del pubblico nei confronti di Facebook. Ma tra i primi dieci in lista emergono altre piattaforme dove l'interazione tra le persone alimenta la condivisione di filmati, immagini, testi, idee. È quinta infatti l'enciclopedia Wikipedia costruita a partire dalla collaborazione tra gli utenti che nella "top ten" risalta come l'unica a non essere associata con strumenti per generare ricavi economici: 460 milioni di utenti unici nel corso del mese di giugno con 6.4 miliari di pagine viste. La chat Msn, invece, è al sesto posto con 18 miliardi di pagine viste in un mese, seguita da Blogspot. Non sono disponibili i dati relativi a Google, il che impedisce pertanto ogni raffronto diretto tra le parti avverse.

Via: SlashGear

Facebook chiude Deals ma continua lo sviluppo di prodotti alternativi


Facebook chiude Deals dopo solo 4 mesi di sperimentazione, una mossa che potrebbe comportare una minore pressione competitiva sui leader del settore quali Groupon e LivingSocial. "Dopo aver testato Deals per quattro mesi, abbiamo deciso di concludere il nostro prodotto Deals nelle prossime settimane", ha detto la società in una dichiarazione via e-mail a Reuters.

"Continuiamo a credere che l'approccio sociale ai business locali abbia enormi potenzialità. Abbiamo imparato molto da questa sperimentazione e continueremo a cercare il sistema migliore per offrire un buon servizio agli imprenditori locali", ha aggiunto la società. Facebook ha lanciato Deals nel mese di aprile, per mettersi in concorrenza con le tariffe giornaliere dei rivali Groupon e LivingSocial. Facebook ha avviato Deals in cinque città e aveva un piccolo team di vendita per realizzare occasioni con i commercianti locali.

"E' sorprendente che Facebook abbia concluso il suo prodotto Deals, solo dopo quattro mesi", ha dichiarato Vinicius Vacanti, co-fondatore di Yipit.com, che si occupa quotidianamente del settore. "D'altra parte, l'esperienza Deals di Facebook era stata un prodotto scadente. Tuttavia, la decisione di Facebook di non perseguire il business può significare la mancanza di approccio", ha concluso.

Facebook ha sottolineato di essere impegnata nello sviluppo di altri prodotti, come ad esempio annunci, pagine e storie sponsorizzate, che collegano le imprese locali con potenziali clienti. L'azienda inoltre procede con le sue offerte check-in. Questo consente agli utenti di Facebook di effettuare il check-in presso aziende locali e visualizzare le offerte di quei commercianti.

Nuovo singolo postato da Vasco su Facebook chiude documentario


Vasco Rossi, da quando ha scoperto Facebook, non si ferma piu'. Dopo le polemiche con Ligabue, le discussioni sulla vita, le informazioni sul suo stato di salute, ora ha postato nella sua bacheca il nuovo singolo. Il brano, che si intitola "I Soliti", chiude il documentario-film "Questa storia qua", che sara' presentato alla Mostra del Cinema di Venezia

Filmati inediti («Dai primi 8mm e super8 degli anni 60 sino alle riprese in digitale degli anni 80 e ai filmati del telefonino fatti dallo stesso Vasco»). a dispetto del suo ritiro momentaneo dal palco per motivi di salute appare in forma e scherza, dopo aver postato la canzone sulla sua pagina ufficiale del social network commenta: "Di solito quando esce una mia nuova canzone, non esco io. Quindi non mi vedrete in giro stasera. In anteprima rigorosamente abusiva". 

I Soliti recita "soliti, quelli cosi', quelli delle grandi illusioni e delle grandi passioni", ed e' una canzone nata al termine della esperienza in terra americana di Vasco. Il rocker, infatti, ha soggiornato a Los Angeles nel gennaio 2011. Le parole, racconta il rocker, le aveva dentro da tempo e sono sgorgate all'improvviso, ma troppo tardi per essere incluse nell'album "Vivere o niente". 

"Non mi sento particolarmente un fenomeno. Non sono particolarmente intelligente. E’ che ho dei momenti di genio e passo dei lunghi periodi di normale mediocrità" dichiara Vasco nel documentario di Paris e Righetti (figlia del grande amico di Rossi, Angelo Righetti, neuropsichiatra sempre vicino ai malesseri del vecchio amico Vasco) che hanno condensato in pochi minuti l’avventura umana e artistica dell’autore di «Albachiara» e «Una vita spericolata».



Fonte: Il Messaggero
Via: Tm News
Foto da Video

Foto choc su Facebook: bambino nero diventa un trofeo di caccia


Un ragazzo bianco sorridente con un fucile in mano che mostra con orgoglio ai suoi piedi, come fosse un trofeo di caccia, un bambino nero, apparentemente senza vita. L'immagine è postata su Facebook e la storia ha provocato un enorme scalpore in Sudafrica.

La polizia sta ora cercando di identificare chi è l'uomo nella fotografia e chi ha inserito il post e se l'immagine tanto agghiacciante sia vera o frutto di un fotomontaggio. La foto è stata pubblicata sul profilo il 24 giugno da un utente denominato Terrorblanche Eugene, nome che richiama l'ex leader del Movimento di Resistenza Afrikaner (AWB) di estrema destra Eugene TerreBlanche, assassinato nell'aprile del 2010.

Il portavoce del Ministero della Polizia, Zweli Mnisi, ha spiegato che sul caso è stata aperta un'inchiesta e invita chi dovesse riconoscere l'uomo ritratto nella foto (che potrebbe essere stata manipolata) a chiamare la polizia: "Se, infatti si tratta di un fatto reale quell'uomo deve essere punito".

Sul profilo di Facebook Terrorblanche si descrive come un impresario a cui piacciono la musica africana, i Simpson, le armi bianche e il fuoco e conta. "Coloro che hanno fatto commenti favorevoli potranno essere accusati di non aver denunciato il fatto, di razzismo e di abuso su minori" ha spiegato Miranda Giordano, direttore dell'istituto contro gli abusi sui minori.

"Per lui, l'accusa potrebbe essere omicidio o lesioni gravi ad un bambino". Ora su Facebook si sono formati due gruppi di protesta contro la foto del "cacciatore di bambini neri". Si tratta del gruppo "arrestate tutti gli amici di Terrorblanche" e un "gruppo di protesta" contro di lui.

Via: Corriere della Sera
Fonte: El Mundo

Facebook presenta il nuovo visualizzatore delle immagini


Facebook ha rinnovato l’applicazione dedicata alle foto rendendola più performante. Ora le foto sono più grandi e lo scorrimento delle stesse è molto più veloce. Sul blog ufficiale di Facebook, è infatti apparso un post pubblicato da Justin Shaffer che comunica a tutti gli utenti che, alle oltre 250 milioni di foto caricate sul network ogni giono, Facebook risponde con una gestione più semplice, veloce, offrendo la possibilità di caricare foto e grafiche di oltre 200 pixel più grandi.

Bufala per evitare esami riparazione, aiutata dagli amici Facebook


Si è presentata con la mamma davanti alla preside del Liceo linguistico Fusinato di Padova la quindicenne romena che, per dribblare l'esame di riparazione, ha finto di essere rimasta ferita in un incidente stradale a Sharm el Sheikh, in cui sarebbe morto (cosa rivelatasi assolutamente inventata) un presunto fratello diciottenne.

La responsabile dell'istituto Antonella Visentin - che aveva ricevuto nei giorni scorsi la telefonata di una persona, che, spacciandosi per la madre, aveva raccontato dell'incidente per giustificare l'assenza alle tre prove di riparazione - è riuscita a mettersi in contatto con i genitori della ragazzina, rientrati dalla Romania dopo una vacanza, e li ha convocati nel proprio ufficio.

Il complicato castello di bugie costruito dalla giovane è caduto in pochi secondi: la madre era all'oscuro del fatto che la quindicenne fosse stata rimandata in tre materie e che proprio Venerdì avrebbe dovuto affrontare la prima prova. «La studentessa è stata per un'ora muta davanti a me - racconta la prof. Visentin - mentre riferivo alla madre, sempre più costernata, l'accaduto. Solo dopo ha cominciato a dire qualcosa, fino a quasi ammettere di essere lei l'autrice della telefonata incriminata che denunciava l'incidente».

La parziale ammissione delle colpe non salverà, comunque, Luisa Maria dalla bocciatura e dagli accertamenti che saranno compiuti dai Carabinieri per verificare se nell'intera vicenda si configurino reati di natura penale. «Resta il fatto - commenta la preside - che per un anno la giovane ha continuato a raccontare una sequenza infinita di bugie, a partire dal suo rendimento scolastico». Invenzioni a cui potrebbero essersi prestati, secondo gli insegnanti, anche alcuni degli oltre 2000 amici che la ragazzina aveva in Facebook.

Fonte: LEGGO
Foto dal Web

Sciopero dei calciatori: su Facebook nasce pagina di protesta


La prima giornata del campionato di calcio di Serie A e' stata rinviata. Lo ha ufficializzato da Coverciano il presidente della Figc Giancarlo Abete. "L'Associazione dei calciatori ha confermato l'intenzione di non scendere in campo - ha detto Abete - in mancanza della firma sull'accordo collettivo, e io ho interpretato di conseguenza la delega avuta all'unanimita' dal Consiglio federale per rinviare la prima giornata". 

Nell'esprimere tutta la sua "amarezza", Abete ha anche affermato che "permane il rischio pensando alle gare successive", visto che "l'ipotesi di uno sciopero ad oltranza e' uno dei problemi che si pone". ''Abbiamo teso la mano fino all'ultimo. I giocatori sono dispiaciuti, non possono scendere in campo. La Lega cerca la rottura da un anno e mezzo'' dice Damiano Tommasi, presidente dell'Associazione italiana calciatori (Aic). Ed era inevitabile che lo sciopero dei calciatori, finisse al centro dell’attenzione del popolo di Facebook. 

Sul social network è sorta infatti una pagina che vanta oltre 7.600 iscritti denominata “Sciopero dei Calciatori: andate a Lavorare“. Una pagina dove gli iscritti, senza tanti indugi, insultano e criticano pesantemente i calciatori, accusandoli di voler mettere in atto una protesta assurda considerando i loro guadagni rispetto al “lavoro” svolto. C’è chi scrive: 

"Certa gente e' pagata per non lavorare: non mi dite che il vostro e' un lavoro!!! Pensate agli operai della fiat di termini imerese che presto saranno a casa per sempre!!! Buffoni....!!! Siete una casta di....". Ed ancora: "giocatori di palloneee...fate bene! lo sciopero dovete farlo...è un vostro dirittooo!!! un bellissimo sciopero della fame per una decina di mesi, cosi dimostrerete ai vostri fans depressi ciò che realmente siete...dei morti di fameee!!!".

Via: AdnKronos

Omicidio Sforna, il giovane era stato minacciato su Facebook


Eduardo Sforna, il 18enne ucciso davanti alla pizzeria Jolly di Morena, martedì sera, potrebbe essere stato ucciso per futili motivi: i carabinieri di Frascati che stanno conducendo le indagini, infatti, stanno scavando nella vita personale di «Dodo», che sembra senza ombra, un giovane "pulito" e tra le ipotesi come possibile movente spunta quindi quella di un litigio occasionale, forse di poco precedente all'agguato. Niente uso di droghe, giurano gli amici. Nessun debito o «conto» in sospeso con i bulli del quartiere. Il pm Barbara Sargenti, titolare del fascicolo processuale aperto per omicidio volontario, ha ascoltato ieri due testimoni oculari, che hanno ricostruito la dinamica del delitto. I due killer, arrivati a bordo di uno scooter, secondo alcune indicazioni dei testimoni, sarebbero due giovani, due ragazzi intorno ai 20 anni, uno solo di loro ha sparato, quattro colpi di 765, tre andati a vuoto, uno, letale, lo ha colpito al torace. I carabinieri stanno passando al setaccio i rapporti della vittima, compreso quello con Elisa, la fidanzatina sua coetanea che si era messa con lui da qualche mese. Sul profilo Facebook della vittima giorni fa è apparso un messaggio. Lo riportiamo, crudamente, così come appariva prima che la bacheca di Dodo venisse resa inaccessibile: «Te devi fa’ una vagonata de cazzi tua!!!». Gli uomini dell’Arma stanno cercando di capire se la frase fosse il post, colorito, di un’amico o se non sia la prova che il fattorino aveva avuto davvero una discussione con qualcuno. All’indizio viene annessa una qualche importanza. Tanto che i carabinieri sono andati a casa dei genitori di Sforna e hanno portato via il PC del ragazzo.

Fonti: Il MessaggeroIl Tempo

Ricatti sessuali a quindici ragazzine su Facebook, arrestato


Chattava con ragazzine di 13, 14, 15 anni via Messenger e proseguiva il dialogo su Facebook, presentandosi prima con modi garbati, poi riempiendole di apprezzamenti e, infine, avanzando richieste a sfondo sessuale sempre più esplicite. Più di 15 adolescenti, residenti in varie parti d’Italia, sono cadute nella trappola tesa dal giovane, uno studente di 19 anni di Cologno Monzese appena diplomato, e hanno accettato di spogliarsi per lui davanti alla webcam. 

In un caso, poi, il ragazzo, ha deciso di mettere in piedi un vero e proprio ricatto, durato mesi, nei confronti di una ragazzina che all’epoca aveva solo 13 anni. Pressioni psicologiche sempre più pesanti che sono andate avanti per oltre 2 mesi, fino a che, il 28 maggio 2010, la ragazzina, che si era confidata con alcune amiche, ha trovato la forza di presentarsi al commissariato per sporgere denuncia. 

Gli agenti si sono subito recati a casa del ragazzo per sequestrare il pc e così hanno scoperto che la 13enne non era l’unica vittima. Gli investigatori, infatti, hanno trovato un vero e proprio archivio, tenuto con precisione quasi maniacale dal giovane che conservava anche i testi scritti dei dialoghi via chat: decine di foto e video a luci rosse di altra quindicina di adolescenti. 

Finora ne sono state identificate tre, compresa l’autrice della denuncia. Con una delle ragazzine il giovane, che a volte girava anche le immagini a un suo amico per vantarsi, avrebbe anche avuto un rapporto sessuale, ma lei era consenziente e aveva più di 14 anni. Interrogato lo studente, ora accusato di tentata violenza sessuale aggravata e di produzione di materiale pedopornografico, ha scelto di non rispondere alle domande del gip.

Fonte: Il Giornale

Formula Uno: su Facebook è Senna più grande di tutti i tempi


A pochi giorni dall'appuntamento nel fine settimana con il mondiale, che si correrà nella storica pista di Spa in Belgio, gli utenti di Ign/Adnkronos hanno risposto sulla pagina di Facebook alla domanda su quale fosse stato il più grande pilota del circus. Oltre il 50% dei votanti non ha avuto dubbi: è il brasiliano tre volte campione del mondo ad essere il preferito. Al secondo posto, con meno della metà dei voti, c'è Michael Schumacher.

Usa: studenti e insegnanti non possono far amicizia su Facebook


Studenti e insegnanti nel Missouri non possono dialogare né via sms né via social network, e chi lo farà verrà punito dalla legge. Dietro la decisione dello stato americano si nasconde il timore di violenze sessuali nei confronti di minori e un tentativo di proteggere dal pericolo i più giovani. Qualche anno fa un giovane studente fu molestato ripetutamente da parte di un insegnante fuori dalla scuola. Uno studente non potrà essere "amico" del suo professore in un social network, come invece avviene normalmente in tutto il mondo. Mentre resta aperta la possibilità di diventare "fan" della pagina pubblica di un professore su Facebook.

"L'unica cosa che stiamo vietando è la comunicazione nascosta tra docenti ed ex studenti, per lo più minorenni, che non si sono laureati", ha detto il senatore dello Stato Jane Cunningham, sponsor principale della legge. Ma l’associazione degli educatori del Missouri dichiara guerra alla nuova legge, in vigore dal prossimo 28 agosto, e accusa lo stato di non rispettare il primo emendamento della Costituzione americana: quello che garantisce a ogni cittadino il diritto di parola, associazione e religione.

La legge viene anche chiamata Amy Hestir Student Protection Act, in riferimento al caso di cronaca legato alla donna - Amy Hestir - che qualche anno fa venne ripetutamente molestata da un giovane insegnante della scuola superiore che frequentava, fuori e dentro l’istituto, via sms e di persona. In quel caso, l’insegnante vantava un curriculum insospettabile, con diversi impieghi nello stato e pure una nomina a "insegnante dell’anno". Gli insegnanti del Missouri, attraverso la loro associazione di categoria, la Missouri State Teachers Association, hanno portato in tribunale lo stato e chiesto che la nuova legge venga dichiarata incostituzionale almeno nella parte relativa a Facebook.

Via: Corriere della Sera
Foto dal Web

Facebook cambia gestione privacy e aggiunge nuove opzioni


Facebook ha annunciato importanti novità nel modo in cui gli utenti controllano la propria privacy sul sito. "Il nostro obiettivo era quello di rendere più semplice la condivisione", scrive Chris Cox, Vp product di Facebook, in un post sul blog ufficiale di Facebook. I miglioramenti sono stati suggeriti dagli utenti e renderanno l'esperienza sicuramente più semplice e sicura. Il primo cambiamento rilevante è sul profilo, che diventando sempre di più "la nostra casa sul web" non deve avere contenuti che non vogliamo e deve essere visibile solo a chi noi vogliamo. Tra le principali, ci sarà la possibilità di determinare di volta in volta chi potrà vedere ciò che viene pubblicato, mentre, per salvaguardare chi compare nelle foto, i «tag» dovranno essere approvati prima di diventare pubblici. Scopo dell'operazione di rinnovamento è rendere più chiara la gestione di post, tag, foto: le modifiche, infatti, renderanno personalizzabili i singoli contenuti attraverso un'apposita finestra, anzichè in una pagina a parte, che permetterà un controllo immediato della condivisione con gli altri utenti. Con in nuovi tool messi a disposizioni da Facebook, l'utente non sarà più costretto a passare con diversi click attraverso vari menù, spesso difficilmente comprensibili, ma che appaiono "inline". E c'è anche un "preview" per vedere esattamente come il nostro profilo appare agli altri. In passato, il sito è stato più volte criticato per gli oscuri menu nei quali si nascondono le opzioni di sicurezza e per la scarsa trasparenza riguardo ai dati personali degli iscritti. L'ultimo caso che lo ha visto chiamato in causa risale a pochi giorni fa, quando il Land settentrionale dello Schleswig Holstein ha deciso di mettere al bando il tasto «Mi piace» per istituzioni e imprese. Maggiori informazioni sono disponibili qui.

Troppe multe e foto del sindaco in divieto finiscono su Facebook


Stanchi delle continue multe, vigili urbani pronti a sanzionare senza pietà, alcuni cittadini di Conselve, riuniti in un comitato, hanno pensato di pedinare il sindaco e immortalarne le sue "malefatte" al volante pubblicando poi le foto su Facebook. Tra le immagini sul social network quelle dell'auto del primo cittadino, Antonio Ruzzon, in divieto di sosta vicino al municipio, o dello stesso sindaco che mentre guida parla al telefono. Il comitato di Conselve, vicino Padova, si chiama "Lasciateci respirare" e su Facebook vanta 577 amici. Queste le parole che accompagnano il post con le foto incriminate: «Il nostro sindaco Ruzzon non evita di dare esibizione di abuso ed arroganza, parcheggia da sempre in sosta vietata senza che nessuno osi indignarsi...». Ecco, dunque, la vettura sindacale di Antonio Ruzzon parcheggiata in divieto di sosta a tre passi dal municipio. Il sindaco inoltre sarebbe stato pescato al volante della sua Opel Astra mentre parlava al telefono. «È vero - ha dovuto ammettere il sindaco - ho parcheggiato dove non si potrebbe, è una leggerezza dovuta alla fretta e all’impossibilità di cercare in quel momento un altro parcheggio. Non l’ho fatto per arroganza - si giustifica, pur parlando di un "agguato" teso da un avversario politico - ma per necessità». Su un solo argomento, il sindaco non accetta compromessi. «Il Comitato sbaglia di grosso ad accusare il Comando della Polizia municipale - puntualizza - che ha sempre lavorato più sulla prevenzione che sulla repressione. Lo testimoniano i bilanci relativi alle sanzioni - conclude - che a Conselve sono ben al di sotto di quelli di altri comuni con lo stesso numero di abitanti».

Fonti: LEGGOIl Secolo XIX
Foto: Facebook

Boss latitante D'Avino tradito da foto compagna su Facebook


I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli in collaborazione con la Guardia Civil hanno catturato nei pressi di Marbella (Spagna) il latitante Salvatore D'Avino, 39 anni, legato, anche da vincoli di parentela, al clan camorristico dei "Giuliano" già operante nel centro storico di Napoli, già noto alle forze dell'ordine e inserito nell'elenco dei 100 ricercati di massima pericolosità. Una lunga latitanza tradita da Facebook.

Su Facebook i film in streaming con l'applicazione di Miramax


Miramax lancia l'applicazione Miramax eXperience. Negli Stati Uniti, seguendo l'esempio della Warner Bros, Paramount, Universal, la Miramax approda su Facebook per noleggiare i film, in cambio di crediti del social network. Il nuovo servizio offre 20 titoli agli utenti negli Stati Uniti e 10 a quelli nel Regno Unito e in Turchia.

Like button illegale in Germania, insorge il popolo del social network


Lo stato tedesco dello Schleswig-Holstein ha ordinato alle istituzioni statali di chiudere le loro pagine ufficiali su Facebook e rimuovere il pulsante Like dai loro siti web, per evitare di incorrere in sanzioni pecuniarie. Il garante della privacy dello Stato tedesco dice che dall'analisi eseguita dal suo ufficio è emerso che Facebook costruisce i profili degli utenti e non utenti con i dati raccolti attraverso il plug-in Like.

Su Facebook privilegi fiscali al Vaticano, ma la Chiesa si difende


Accusata di godere di privilegi fiscali, nell'aria l'ipotesi di un emendamento per abolire l'esenzione Ici, on line una pagina Facebook che chiede provocatoriamente al Vaticano di pagare la manovra e si avvia a superare le 100mila adesioni, la Chiesa si difende. Decisa a fare chiarezza, come dichiara apertamente oggi Avvenire. ''Attacco alle mense dei poveri'', si legge in prima sul giornale dei vescovi. 

Un riferimento al fatto che un taglio alle agevolazioni fiscali colpirebbe il no profit, cattolico e non. ''Chiesa e no profit nel mirino. Agevolazioni, ecco la verita''' e' infatti il titolo che campeggia sul paginone che sviscera l'intera questione e a cui fanno da corredo la risposta del direttore Marco Tarquinio a un lettore e un editoriale. Tarquinio parla di ''maliziosa deformazione''. 

E' soprattutto nell'ampio articolo pubblicato a pagina 5 che si trovano numeri e spiegazioni. Qui si spiega che l'esenzione Ici ''riguarda tutte le attivita' non commerciali di rilevante valore sociale, anche laiche, e non e' costruita ad hoc per le istituzioni cattoliche''. Che lo sconto del 50% sull'Ires ''riguarda soggetti no profit impegnati in opere di beneficienza e assistenza. Non solo quelli di ispirazione cattolica''. Nessun aiuto ad hoc, insomma. 

Quanto all'8 per mille, ''nel 2010 le assegnazioni alla Cei sono ammontate a 1 miliardo e 67 milioni di euro. L'impiego delle somme puo' essere verificato su www.8xmille.it''. L'esenzione fiscale di cui gode il Vaticano per i suoi immobili non si tocca. Parola di Pier Ferdinando Casini e Rosi Bindi, uniti nel dire no all'introduzione di Ici e Ires anche per i beni ecclesiastici. Il leader dell'Udc e la presidente dell'assemblea del Pd ne parlano a Sky Tg24.

Fonte: ANSA
Via: TMNews

Adottata ritrova dopo 47 anni i veri genitori grazie a Facebook


Grazie a Facebook ritrova i suoi veri genitori e scopre, a 47 anni, che non era stata abbandonata. Quando aveva solo quattro mesi, in seguito al crack finanziario del padre, gli assistenti sociali la prelevarono e la diedero in adozione. Dopo quasi cinque decenni la verità viene a galla e la protagonista di questa incredibile storia può abbracciare, per la prima volta, i suoi parenti di sangue. Maria Lucia Zampiero conosce il suo vero cognome da quando aveva 6 anni. Già allora provò invano a mettersi in contatto con la sua famiglia biologica. 

Quarantuno anni dopo ci è riuscita, come racconta il Giornale di Merate: ha inserito il suo cognome nel motore di ricerca del noto social network e ha trovato tre profili. Ha scritto un messaggio sulla loro bacheca: “Ciao, il motivo per cui vi chiedo l'amicizia è che sono stata adottata e che il mio cognome biologico è uguale al vostro. So che mia madre si chiamava Allegra. Non è che per caso riuscite ad aiutarmi a risalire alle mie origini?”. Il giorno successivo è arrivata la risposta: 

“Sei la zia che non abbiamo mai smesso di cercare: mio padre ha mosso mari e monti senza mai riuscire a rintracciarti e non si è mai rassegnato alla tua perdita finendo con il perdere il lume della ragione”. Così Maria, che vive a Merate, in provincia di Lecco, con il marito e quattro figli, ha scoperto di avere ancora una mamma e un fratello e di aver perso il padre e un altro fratello che non riuscì a sopportare i guai familiari e si tolse la vita. La scoperta delle sue vere origini, racconta, le ha regalato una serenità che non aveva mai conosciuto.

Fonte: Tgcom

Monta la protesta su Facebook, la manovra la paghi il Vaticano


La protesta contro le agevolazioni fiscali alla Chiesa, che in questi giorni di crisi e manovra aveva più volte fatto capolino nel dibattito politico, sbarca su Facebook con una pagina che in poche ore ha raccolto quasi 70mila adesioni, dal titolo inequivocabile: "Vaticano pagaci tu la manovra finanziaria". In alto a sinistra un fotomontaggio in cui papa Ratzinger sembra come buttare in aria a piene mani un pugno di dollari. Un mare i post di commento.

 Si va da "Non solo Ici, ci fregano miliardi con l'8 per mille" al romanesco "Cacciate li sordi", passando per veri e propri link a petizioni on line, come quella per l'applicazione dell'Ici agli immobili del Vaticano. Fino a chi propone una sospensione temporanea dei Patti Lateranensi: "Non sarebbe meglio che venisse revocato per 5 anni il Concordato, in modo che la Chiesa possa devolvere in beneficenza i miliardi di euro che riceve dalla Stato Italiano?". 

E da un check dei profili che i promotori stanno conducendo emerge che a scrivere sono laici e cattolici, gente di sinistra e non. L'iniziativa, che arriva all'indomani dal monito contro gli evasori fiscali lanciato dal capo dei vescovi italiani, card. Angelo Bagnasco, parte da un 43enne di Parma, Alessandro, libero professionista che lavora nel campo dell'informatica, e da un gruppo di suoi amici sparsi per l'Italia che condividono la stessa professione e la stessa abilità con il pc e la rete. 

Nel mirino: l'esenzione dall'Ici su un patrimonio immobiliare che alcune stime calcolano in 115mila edifici spesso di grande pregio; gli sgravi del 50% sull'Ires per gli enti il cui fine è equiparato ad assistenza e istruzione; gli introiti dell'8 per mille; l'esenzione Irpef per i dipendenti vaticani.

Via: Il Tempo

Foto su Facebook con collanina rubata, Polizia incastra scippatore


Gli agenti del Commissariato di Polizia di Foligno hanno arrestato su ordine di carcerazione emesso dalla autorità giudiziaria un giovane che un mese fa nel centro storico di Foligno aveva strappato la catenina dal collo a una signora ed era riuscito a scappare. E' stata la fotografia su facebook in cui si vedeva la stessa catenina al collo indossata durante la rapina, a incastrare un marocchino di 24 anni, pregiudicato, arrestato dalla polizia di Foligno. Secondo la ricostruzione degli investigatori lo straniero, un mese fa, nel centro storico di Foligno, aveva strappato la catenina dal collo a una signora ed era riuscito a scappare. L'anziana signora pero', nel tentativo di reagire, si era trovata in mano la collanina dell'aggressore ed un pezzo di stoffa a quadri colorata della sua camicia. Questi gli elementi in base ai quali i poliziotti hanno avviato le indagini e con i quali sono riusciti ad incastrare il 24enne. Da un controllo eseguito nella sua abitazione, infatti, dove erano presenti solo i suoi genitori, e' stata trovata nel cesto della biancheria sporca la camicia strappata. Dalla comparazione di una foto in possesso dei poliziotti e quella estrapolata dal profilo personale del marocchino sul social network e' emerso che in entrambe M.B. indossava proprio la catenina che la signora era riuscita a stappargli. Dopo giorni di appostamenti e grazie anche alla collaborazione del personale della polizia ferroviaria di Foligno gli agenti sono riusciti a bloccare il responsabile e ad arrestarlo per rapina e lesioni aggravate. Le indagini proseguono per individuare eventuali complici ed eventuali ulteriori colpi messi a segno dallo scippatore.

Fonte: AGI
Foto dal Web

Toro Raton, la "leggenda nera" diventa star anche su Facebook


E' il toro del momento, la star dell'estate taurina spagnola, dopo che domenica scorsa nella Plaza de Xativa ha sollevato tra le sue poderosa corna un giovane del paese che, ubriaco fradicio, aveva saltato gli spalti sfidandolo apertamente. Le immagini che hanno percorso il Web prontamente sono impressionanti. Il ragazzo sembra una bambola di pezza, sollevato e colpito più volte da quello che ormai tutti in Spagna chiamano «la leggenda nera». 

Lo sconsiderato che ci ha rimesso la pelle a Xativa è il terzo cadavere e, man mano che aumentano i cadaveri, aumentano le sue quotazioni. La prima volta che il toro ha colpito a morte è stata a Puerto de Sagunto nel 2006, poi c'è stato l'altro episodio mortale a Bonifairò de la Valldigna, in ultimo quello di domenica a Xativa, durante una delle tante ferias, le feste paesane tanto care agli spagnoli, in cui la tradizione vuole che giovani e meno giovani dimostrino coraggio e virilità sfidando le corna di un toro. 

Raton, dieci anni (più o meno i nostri 60), mantello nero a chiazze bianche, avendo ferito numerosi altri sfidanti, stava per essere ritirato dalle «competizioni» dallo stesso allevatore suo proprietario, Gregorio Garcia, e invece no. Così i giovani si ubriacano nelle cantinas, sognando di gettarsi nella prossima plaza, forse quella di Sueca, il prossimo 10 settembre o magari quella di Canals, il 24 dello stesso mese. 

La folla non aspetta altro e non importa il prezzo del biglietto che, adesso è raddoppiato, rispetto all'esibizione dei tori «normali». Facebook ha numerose pagine dedicate a " El Toro Raton" e i commenti non hanno bisogno di interpretazione. C'è chi gli vuole dedicare una strada, c'è chi augura che il mondo si riempia di «Toros asesinos» e chi vede in lui un nuovo Che Guevara.

Via: Il Giornale
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Si finge calciatore su Facebook, scoperto dalla Polizia Postale


Aveva creato un falso profilo su Facebook spacciandosi per un calciatore del Benevento un giovane di 27 anni di Bari identificato e denunciato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni per sostituzione di persona. Sfruttava la notorietà e l'aspetto fisico per ottenere su Facebook l'amicizia di giovani fan dello sportivo, prevalentemente ragazze, che altrimenti non avrebbe mai avuto. 

Grazie alle sue competenze informatiche, il giovane aveva creato un falso profilo dell'atleta, con la sicurezza di non essere identificato. Utilizzando i server violati di una multinazionale svedese, aveva realizzato una connessione ponte alla rete Internet, non rintracciabile. In pratica il collegamento al falso profilo risultava da una connessione all'estero. 

Ma gli uomini della polizia postale di Benevento, dopo qualche mese di indagini, sono riusciti a scoprire il trucco e ad individuare il computer dal quale avveniva il collegamento, denunciando il giovane per sostituzione di persona. È stato il fratello del calciatore che si è accorto di quanto stava accadendo: dopo aver ottenuto l'amicizia sul social network, durante una conversazione in chat si è reso conto che si trattava di un impostore. Ha avvisato il vero fratello che, dopo aver verificato, ha subito denunciato la cosa. 

I riscontri telematici della Polizia Postale, condotti in collaborazione con gli uffici legali di Facebook sono durati alcuni mesi ed hanno avuto una decisiva svolta solo nelle ultime ore, quando gli investigatori hanno acquisito una “inequivocabile traccia online” lasciata dall' autore del falso profilo per eccesso di sicurezza, che ha condotto gli investigatori fino al responsabile. Sono in corso ulteriori accertamenti per individuare eventuali complici del giovane.

Via: Polizia di Stato

Londra, istigavano alla rivolta su Facebook: condannati a 4 anni


Due giovani che avevano istigato alla rivolta su Facebook durante i disordini della scorsa settimana a Londra e in altre città sono stati condannati a quattro anni di carcere. Nelle rivolte di Londra i social network hanno giocato un ruolo importante, tanto da far ipotizzare un blocco di Facebook e Twitter da parte delle autorità britanniche. Il giro di vite, alla fine, ha riguardato l'uso che è stato fatto dei social network in quei giorni di guerriglia. Jordan Blackshaw, 20 anni, aveva infatti creato un evento su Facebook intitolato "Distruggere la città di Northwich", che si trova nel nordovest dell’Inghilterra. Secondo il procuratore Martin McRobb, la pagina era stata creata il 9 agosto. Allo stesso modo Perry Sutcliffe-Keenan, 22 anni, aveva creato una pagina intitolata "Disordini a Warrington", quartiere nel nordovest di Londra, per fomentare una sommossa. I due ragazzi ora sono accusati di aver "utilizzato Facebook per organizzare e orchestrare gravi disordini nel momento in cui tali incidenti si verificavano in altre regioni del Paese", ha dichiarato il procuratore di fronte al tribunale di Chester, nel nordovest dell’Inghilterra. Ma se il web e i social network aiutano il passaparola, è ugualmente semplice per la polizia conoscere luoghi ed eventi programmati dai rivoltosi e intervenire tempestivamente. Ecco quindi che in questi casi Scotland Yard è riuscita a chiudere rapidamente le pagine incriminate, a bloccare i profili dei due fomentatori e ad assicurarsi che nessuno partecipasse a questi eventi progettati. "Tuttavia, questi messaggi hanno provocato notevole panico e una sensazione di rivolta nell’ambito dei quartieri", ha affermato il procuratore, motivando gli arresti.

Fonte: Il Giornale

Cessione pacchetto Interpublic valuta Facebook 65,5 mld dollari


Facebook è stata valutata in 66,5 miliardi di dollari sul mercato secondario in occasione della vendita delle sue azioni da parte di Interpublic Group. La società americana di comunicazione, a capo di McCann Erickson, ha ceduto circa metà della sua partecipazione a un acquirente anonimo per 133 milioni di dollari. Interpublic ha annunciato un investimento in Facebook nel giugno del 2006, quando la società di socialnetworking stava lottando contro il grande MySpace. 

Allora Facebook aveva meno di 12 milioni di utenti attivi. Ora, ha più di 750 milioni. Interpublic ha accettato di acquisire meno della metà dell'1% di Facebook, una quota che è probabilmente più vicina allo 0,4%. Lunedì scorso Interpublic ha detto di aver venduto "circa la metà" delle proprie azioni di Facebook per 133 milioni dollari in proventi". 

Secondo il Wall Street Journal, anche se non è noto quanto abbia pagato Interpublic, pare abbia registrato un guadagno di 132.000 mila dollari dalla vendita. Ciò significa che Interpublic ha già guadagnato più di 60 volte rispetto a quello che aveva messo in Facebook cinque anni fa. E possiede ancora circa la metà del suo investimento su Facebook. 

Questa transazione e' stata effettuata sulla base di una valutazione inferiore alle cifre riportate dai media in vista - ai primi del 2012 - della quotazione di Facebook. Il social network a Giugno ha avuto una valutazione superiore ai 100 miliardi di dollari. L'avvento degli exchange quali SharesPost e SecondMarket, consentono ai dipendenti e ai precoci investitori delle imprese di vendere selettivamente alcune azioni delle loro aziende (attualmente i dipendenti di Facebook sono esclusi dalla distribuzione).

Via: Wall Street Journal

Cartoline addio, la tendenza è foto in tempo reale su Facebook


Famigliole, coppie e single in vacanza al mare, ai monti o nelle città d'arte non mandano più i tradizionali "saluti e baci da..." ma inviano immagini con mms o pubblicano le loro foto in tempo reale su Facebook. Oramai, così fan tutti o perlomeno una grande maggioranza di turisti, italiani o stranieri, in visita nel Belpaese o all'estero. 

E' la fine di una tradizione che sembrava consolidata ma anche il crollo di un mercato, una volta fiorente e oggi sicuramente arido. "La vendita delle oramai antiquate cartoline registra un brusco calo delle vendite, pari a circa l'80% negli ultimi cinque anni", riferisce il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. 

"La possibilità di inviare foto e video direttamente dal telefonino e anche quella di condividere immagini tramite Facebook o spedirle ai propri contatti virtuali - spiega ancora la guida del Codacons - ha portato gradualmente gli italiani a dire addio alle cartoline, considerate poco personalizzate, rinunciando a un invio giudicato costoso e lento rispetto alle possibilità offerte da internet e dai social network". 

Le conferme a questo 'trend' non mancano, con ordinazioni ridotte al lumicino nelle tipografie dell'estremo nord come in quelle della punta sud dell'Italia, sentite dall'Adnkronos. In soccorso della cartolina illustrata arriva un 'postino' di lusso come Piero Chiambretti, conduttore della popolare trasmissione sulla Rai negli anni '90 intitolata 'Il Portalettere', che spiega: "Il mio consiglio non è di spedirle ad amici e parenti dalle vacanze al mare o in montagna; ma di collezionarle, come oggetti del passato e di spedirle a noi stessi, ogni volta che si va fuori dalla propria città, in Italia o all'estero".

Rewired: overdose Facebook può portare a disturbi psicologici


Una ricerca sugli effetti dei social media sull'interazione umana ha rivelato lo sviluppo di comportamenti antisociali, il narcisismo e una serie di difetti caratteriali e altri negativi derivati. Lo studio di Larry Rosen, professore di psicologia all'università della California e autore del libro Rewired: Understanding the iGeneration and the Way They Learn, sintetizza gli effetti dell'abuso di Facebook sugli adolescenti. 

Presentato al 119esimo congresso dell'Associazione americana di psicologi (Apa), lo studio analizza l'impatto delle tecnologie sulle capacità di apprendimento della cosiddetta iGeneration. La ricerca è stata condotta su un campione di 1000 adolescenti e sull'osservazione di 300 teenagers impegnati a studiare. 

"Nessuno può negare che Facebook abbia in qualche modo alterato la modalità di interazione sociale in particolare fra i più giovani - ha dicharato nel corso del suo intervento -. Ma solo adesso che cominciano ad arrivare robusti studi di psicologia possiamo affermare che le conseguenze sono sia negative che positive". I dati raccolti da Rosen indicano che una overdose di social network può avere effetti sull'attenzione, generare comportamenti narcisisti, ansia e tendenze aggressive. Sono tuttavia emersi anche effetti positivi. 

Come ad esempio lo sviluppo nei ragazzi di una sorta di empatia virtuale. Sentire la vicinanza di amici (reali o virtuali) può avere un impatto positivo in termini di miglioramento dell'umore. I social media inoltre potrebbero aiutare gli adolescenti introversi a trovare nuove forme di socializzazione e possono diventare per gli insegnanti strumenti utili per stimolare gli studenti.

Via: Il Sole 24 Ore
Immagine: Amazon

TVDream App, guardare la TV in streaming gratis su Facebook


TVDream arriva anche su Facebook. Per visualizzare la TV in streaming sul social network, basterà collegarsi a questa pagina e dare il consenso all’accesso ai vostri dati. Fatto ciò potrete accedere all’applicazione direttamente dalla barra laterale della home page del social network, nella lista delle applicazioni installate nel profilo (bookmarks) visualizzata sotto i gruppi. L’interfaccia è molto userfriendly, utilizzarla risulta dunque semplicissima. La TV viene riprodotta sfruttando la tecnologia Flash Player. É possibile che per riprodurre in modo ottimale alcuni canali venga richiesto di effettuare l’installazione del plug-in di Windows Media Player.

L'applicazione, simile al software TVDream, presenta nella parte bassa i vari canali a disposizione per la visione: sono tutti in italiano e la qualità audio e video è ottima. Tra i vari canali disponibili troviamo Rai1, Rai2, Rai 3, Rai News 24, Rete 4, La7, Italia 1, Canale 5, Sportitalia, molti canali del digitale terrestre e molte web radio (Sky TG 24, Cielo, La7, La3, ComingSoon, SportItalia ed altri ancora). Scorrendo lo slide orizzontale con il mouse, è possibile scegliere il canale desiderato che, una volta selezionato, si avvierà dopo qualche secondo. A destra è presente invece una comoda chat per interagire in tempo reale con gli utenti connessi in quel preciso momento.

Vasco Rossi su Facebook: "droga pericolosa e bisogna evitarla"


Vasco Rossi ha voluto consigliare le generazioni piu giovani, informandole sulla pericolosità delle droghe: "La droga e in generale tutte le sostanze stupefacenti, farmaci compresi, sono pericolosi, comportano devastanti effetti collaterali e sono assolutamente da evitare. Questo non significa che si debba criminalizzare, perseguitare chi ne fa uso. Si deve condannare il peccato, non il peccatore". 

Il cantante originario di Zocca ormai usa Facebook da giorni per tenere un filo diretto con i fan. Dopo la pubblicazione del post sugli effetti degli stupefacenti, sono arrivati molti commenti pro-Blasco, ma anche diverse voci dissenzienti e critiche su queste affermazioni. Vasco Rossi poche ore prima aveva scritto: 

"Chi sostiene il proibizionismo sostiene (di fatto) gli interessi della mafia e della malavita. L'unica politica seria contro la droga e quella definita 'Riduzione dei danni'. Questo è l'unico approccio realistico". 

Vasco cita una statistica apparsa sul Corriere della Sera secondo cui "ogni anno le morti legate all'uso dell'alcol erano 55.000, quelle legate all'uso di droga solo 950! Vi sembra - commenta - che allora la droga sia un problema sociale così grave? La droga non è un problema di ordine pubblico, di ordine sanitario! Il drogato non è un pericoloso criminale, ma un malato che soffre di una feroce dipendenza". 

Comunque, sottolinea il Blasco, "non cambierò di certo le mie abitudini o i miei comportamenti per paura. Neppure se il senso comune e l'opinione pubblica li condannassero, e neanche se il potere ne imponesse di diversi. Pretendo di essere l'unico responsabile della mia vita, e so di avere diritto di compiere liberamente le mie scelte assumendomene tutte le responsabilità perchè sono libero di volare e sono libero di sbagliare".

Via: LEGGO

Online la mappa europea dei single Facebook in cerca d'amore


È online sul portale di Excite Italia, il magazine d'attualità via Web, la mappa dei single in Europa. Grazie alle magie della statistica Excite ha creato una cartina delle 70 maggiori città turistiche in Europa mettendo in evidenza in quali città abitano il maggior numero di single, divisi per fascie d'età e per sesso. Il calcolo è stato effettuato sulla base di alcuni dati. Excite ha incrociato l’elenco delle città europee con più turisti tratto da Euromonitor, il numero di abitanti ricavato da Eirostat, e la percentuale di single per ogni città elaborata da Facebook Ads. Il risultato è una mappa europea sulla quale, cerchi azzurri e rosa, indicano la presenza maggiore o minore di uomini e donne single. Uno strumento per scegliere la località delle vacanze ed andare a colpo sicuro.


Per utilizzare la mappa, trascinate la barra in alto a destra nel grafico interattivo (è richiesto il plugin Java abilitato) per vedere solo i singles della fascia d'età che vi interessa e prenotare il vostro viaggio. Secondo il sondaggio sarebbe Genova la capitale italiana degli uomini single. Nella fascia d'età 18 - 47 di single maschi a Genova ce ne sarebbero infatti 38.000. Per gli uomini che desiderano far un viaggio fuori dall'Italia, a parte la classica Ibiza, meta per gli incontri di tutte le età, il posto in cui è più facile trovare ragazze singles è Barcellona. Se invece vi piace l'est, Varsavia in Polonia è la vostra meta ideale. Se siete una donna in cerca di un compagno, pensate a Istanbul o a Valencia se vi piace la Spagna, forse è lì che attende la vostra anima gemella.

Via: La Repubblica

Vasco smentisce su Facebook: mai avuta macchia nera, è una bufala


Vasco Rossi, il rocker dalla vita spericolata non risparmia nessuno e ogni giorno dice, ridice e si contraddice. Ieri se l’è presa con il critico musicale del Corriere che aveva raccolto lo sfogo del cantante il giorno prima. "La macchia nera di cui parla Fegiz è una bufala.

L’unica macchia nera è dentro la sua coscienza". Vasco, secondo quanto riportato da Fegiz, gli aveva confidato che i medici gli avrebbero trovato "una macchia nera sopra i polmoni che non pare un tumore". E che avrebbe un dolore "come se avessi una palla di grasso fra le scapole".

"Dolori terribili fra le scapole. E mentre me ne sto tranquillo... voglio cambiare le regole del gioco nel mondo del rock: voglio essere libero di parlare di cantare di suonare di volare. Chiudere una carriera. Aprirne un’altra. Dici che non ti telefono mai, eccomi qua". La querelle è continuata con vari mezzi on line. "Macchia che non macchia la mia coscienza.

Vasco smettila di mentire a te stesso", ha replicato Mario Luzzatto Fegiz sul sito del Corriere. Mentre su Facebook è intervenuta la portavoce del rocker Tania Sachs affermando che l’articolo di Fegiz sul Corriere "ci ricama un pò su e riapre una questione sulla salute di Vasco Rossi che sembrava conclusa".

Ma il finale registra una nuova polemica, sempre su Facebook. Questa volta fra Vasco e Massimo Poggini della rivista Max che gli rimprovera le 'battutacce' su Ligabue. Il rocker risponde per le rime: "Mi sono rotto di questo modo (tutto italiano) di rispondere sempre con ipocrite e frasi buoniste. Ho deciso di esprimere sinceramente il mio pensiero. Ti dispiace?".

Via: Il Giornale

Il menu low-cost del Senato fà infuriare il popolo di Facebook


Il pranzo alla buvette a 1,50 euro? ''Poverini. Hanno troppe spese, almeno su questo possono risparmiare, su''. Il popolo di Facebook ironizza sui prezzi del menù offerto al Senato, una realtà svelata dal deputato dell'Idv Carlo Monai. Ma c'è anche chi si indigna: ''facciamo sentire il nostro disgusto contro l'ultima 'vergogna' messa a segno dalla 'casta' di Palazzo Madama: il pranzo alla buvette dei senatori costa 1 euro e 50''. 

E c'è anche chi commenta: ''semplicemente disgustoso... Ma quanto rimborsa poi lo Stato per ogni pranzo alla società che gestisce la buvette per ogni pranzo?''. Un pasto che al ristorante costa in media 15 euro, nei palazzi della politica si può pagare davvero molto poco e la differenza ovviamente non è a carico degli onorevoli ma dei contribuenti. Tra gli utenti del social network si registra un misto tra sarcasmo ed incredulità. 

Non manca chi si dice semplicemente ''senza parole''. Altri navigatori stilano l'elenco dei prezzi: ''Pasta al ragù, 1 euro e 50; roast beef, 2 euro; birra, 1,60; caffè, 42 centesimi; pasticcino, 0,46; aperitivo o ammazzacaffè, 0,93. Mensa dei poveri? Trattoria popolare di un bassofondo urbano? No, buvette del Senato'', viene spiegato. 

"Resta valida e confermo la mia proposta - spiega Antonio Mazzucchi, questore della Camera in quota Pdl - di sostituire tutte le mense con un unico self service con i relativi costi dei pasti a carico di chi ne usufruisce". Un risparmio che secondo il deputato "sarebbe almeno di 4-5 milioni di euro l’anno". Per i deputati i prezzi sono un po’ più alti rispetto ai colleghi di palazzo Madama ma certamente non siamo neanche vicini a quelli di un discount.

Fonti: Adnkronos | La Stampa
Foto: La Stampa

Gli rubano il profilo Facebook, adesso ha una vita rovinata


Avrebbe dovuto essere uno scherzo, adesso però ha una vita letteralmente rovinata. E tutto per colpa, stando a quanto finora ricostruito dalla procura scaligera che coordina le indagini condotte da carabinieri e polizia postale di Verona, di due studenti di Economia e commercio dell’Università scaligera. 

Sarebbero stati proprio loro, secondo gli inquirenti, a rovinare via Facebook la vita di un giovane bassanese che, oltre a frequentare i corsi universitari all’ateneo scaligero insieme ai due indagati (che hanno 23 e 24 anni), condivideva con loro due anche l’appartamento preso in affitto in centro città. 

E’ stato l’uso della chiavetta prepagata per accedere a Internet a costare loro l’iscrizione nel registro degli indagati. I due coinquilini si sarebbero calati nei panni del giovane su Facebook, spingendosi alla fine a un punto tale da rubargli letteralmente identità. 

I due avrebbero inviato messaggi su Facebook tutt’altro che graditi ad amici e conoscenti dell’ignaro compagno di stanza, arrivando a irripetibili insulti e si sarebbero azzardati persino a scrivere ad amici e amiche della vittima insulti a sfondo hard, facendogli inevitabilmente perdere rapporti anche di lunga data. 

Quando gli è giunta notizia di ciò che stava accadendo ai suoi danni e, soprattutto, a sua insaputa, lo studente ha cercato in ogni modo di spiegare e motivare la sua innocenza, dicendosi vittima a sua volta di uno scherzo: nessuno però gli ha creduto. Gli esperti della polizia postale di Verona, coinvolti dai militari dell'Arma, in breve tempo, sono risaliti ai due studenti.

Fonte: Corriere del Veneto
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Levi's deve rinviare spot su Facebook con scene di sommosse


La Levi's ha deciso di rinviare il lancio nel Regno Unito della campagna pubblicitaria Levi's Legacy, a causa di alcune scene di sommosse presenti nel video promozionale, accompagnate dallo slogan 'Muoviti'. La campagna è stata presentata su Facebook, ma il marchio Usa ha deciso di non trasmettere lo spot in televisione o nei cinema del Regno Unito come previsto originariamente. La campagna raggiungerà quasi 325 milioni di persone in tutto il mondo su Facebook prima di apparire sugli schermi dei cinema (sarà on air il 12 agosto e in TV a fine mese).

Rivolta in Inghilterra, Cameron ipotizza stop a Facebook e Twitter


Le violenze degli ultimi giorni a Londra e in altre città inglesi impongono di rivedere il ruolo svolto dai social network come Facebook e Twitter. "Stiamo lavorando con polizia, intelligence e aziende per capire se sia giusto bloccare le comunicazioni attraverso questi siti e servizi on line quando è chiaro che si stanno progettando violenze, disordini e atti di criminalità", ha detto il premier britannico David Cameron, citato dal Guardian, nel dibattito in corso in Parlamento. 

Oltre ai social network, protagonista delle violenze dei giorni scorsi è stato il BlackBerry, lo smartphone più usato dalla maggioranza (37%) dei teenager britannici, con cui si possono spedire messaggi all'intera rete dei contatti Blackberry. Durante i disordini, il BlackBerry ha garantito ai violenti un aggiornamento live su spostamenti e punti d'incontro, con il vantaggio che i messaggi scritti attraverso il suo sistema di messaggeria istantanea (il "Bbm") non sono rintracciabili dalla polizia, al contrario di quanto avviene con Twitter e Facebook. 

Cameron ha precisato che entro poche settimane il ministro degli Interni, Theresa May, incontrerà i vertici di Facebook, Twitter e Blackberry per affrontare l’argomento. Inoltre, in collaborazione con la polizia e i servizi segreti si sta valutando se impedire la comunicazione tramite questi siti in casi del genere. La mossa di scollegare i potenziali rivoltosi segnerebbe un grande cambiamento in Gran Bretagna, terra tradizionalmente legata più di altre alla libertà di parola. Cameron, intanto, ha già esortato Twitter e Facebook a rimuovere messaggi, immagini e video che possano incitare ai disordini: "Tutti devono pensare alla loro responsabilità".

Via: TMNews
Foto: TopNews

Arriva Facebook Messenger, applicazione per iPhone e Android


E' disponibile una nuova applicazione per dispositivi mobile Android e iPhone. Facebook Messenger, la nuova app ufficiale, permette di tenersi in contatto ed utilizzare la chat più semplicemente con gli amici. E' lo stesso social network a darne annuncio con un post sul suo blog. Facebook Messenger è la conseguenza dell’acquisizione, da parte di Facebook, di Beluga.

Codacons: italiani Facebook-dipendenti anche sulle spiagge


Anche quest anno Facebook si conferma il compagno preferito delle vacanze degli italiani. Una indagine del Codacons svolta sulle spiagge del nostro paese, rivela come nemmeno in vacanza gli italiani riescano a liberarsi di facebook, diventato oramai un'abitudine quotidiana per milioni e milioni di utenti.

Opfacebook: Anonymous annuncia che distruggerà Facebook


Anonymous annuncia, per il 5 novembre, l'avvio dell'”OpFacebook”, un attacco hacker mirato a distruggere il social network. La principale accusa è quella secondo cui la rete sociale venderebbe sottobanco le informazioni private dei suoi utenti ai governi, seguita dalle consuete contestazioni in materia di riservatezza dei dati. "Tutto quello che un utente fa, rimane su Facebook - proclamano gli hacker - e non c'è alcun modo di eliminare del tutto tali informazioni senza che l'azienda possa recuperarle a piacimento. Cambiare le impostazioni sulla privacy non serve".

Iran: guerra con pistole ad acqua, arresti per evento su Facebook


Diciassette giovani, tra ragazze e ragazzi, sono stati arrestati per aver partecipato a una 'battaglia' con pistole ad acqua nel parco di Bandar Abbas, nel sud dell'Iran. Lo ha riferito il capo della Giustizia della provincia, citato dalla agenzia di stampa Isna. 

Dei 17 ragazzi fermati "cinque sono stati rilasciati subito mentre gli altri 12 sono stati liberati su cauzione oggi", ha precisato spiegando che sui giovani potrebbe pesare l'accusa di partecipazione ad un'azione 'haram' (vietata dalla religione) e 'insulto alle forze di sicurezza'. 

Questo evento era stato organizzato su Facebook da un gruppo di giovani iraniani che volevano divertirsi, giocando un pò con l’acqua nel parco. Hanno organizzato un flash mob, reclutando su internet un vasto numero di persone e si sono dati appuntamento nel parco della capitale iraniana. 

Tutto è andato per il verso giusto, ma quando le forze dell’ordine hanno visto le immagini dell’evento in onda sulla tv pubblica, sono scattate le manette. Non è la prima volta che accade una cosa del genere: per ribellarsi a queste regole ferree e dure, i giovani organizzano su Facebook questi tipi di eventi. 

Anche a Teheran venerdì scorso diverse centinaia di ragazze e ragazzi avevano partecipato, in un maxi parco acquatico, alla battaglia 'Ab-Atash-o' (acqua e fuoco), ritrovandosi dopo un 'tam-tam' su Facebook e con sms. Un 'gioco' finito con l'arresto di 10 giovani, poi rilasciati su cauzione, riferisce la stampa locale mostrando anche foto dei giovani completamente bagnati e ragazze con il velo (che per la legge islamica è obbligatorio) scomposto.

Via: ANSA
Foto: GQ Italia