Monta la protesta su Facebook, la manovra la paghi il Vaticano


La protesta contro le agevolazioni fiscali alla Chiesa, che in questi giorni di crisi e manovra aveva più volte fatto capolino nel dibattito politico, sbarca su Facebook con una pagina che in poche ore ha raccolto quasi 70mila adesioni, dal titolo inequivocabile: "Vaticano pagaci tu la manovra finanziaria". In alto a sinistra un fotomontaggio in cui papa Ratzinger sembra come buttare in aria a piene mani un pugno di dollari. Un mare i post di commento.

 Si va da "Non solo Ici, ci fregano miliardi con l'8 per mille" al romanesco "Cacciate li sordi", passando per veri e propri link a petizioni on line, come quella per l'applicazione dell'Ici agli immobili del Vaticano. Fino a chi propone una sospensione temporanea dei Patti Lateranensi: "Non sarebbe meglio che venisse revocato per 5 anni il Concordato, in modo che la Chiesa possa devolvere in beneficenza i miliardi di euro che riceve dalla Stato Italiano?". 

E da un check dei profili che i promotori stanno conducendo emerge che a scrivere sono laici e cattolici, gente di sinistra e non. L'iniziativa, che arriva all'indomani dal monito contro gli evasori fiscali lanciato dal capo dei vescovi italiani, card. Angelo Bagnasco, parte da un 43enne di Parma, Alessandro, libero professionista che lavora nel campo dell'informatica, e da un gruppo di suoi amici sparsi per l'Italia che condividono la stessa professione e la stessa abilità con il pc e la rete. 

Nel mirino: l'esenzione dall'Ici su un patrimonio immobiliare che alcune stime calcolano in 115mila edifici spesso di grande pregio; gli sgravi del 50% sull'Ires per gli enti il cui fine è equiparato ad assistenza e istruzione; gli introiti dell'8 per mille; l'esenzione Irpef per i dipendenti vaticani.

Via: Il Tempo

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