Approcci sessuali con undicenne su Facebook, arrestato un 29enne


Dopo averla contattata su Facebook, con approcci sessuali spinti, l'aveva invitata per un incontro in un paese del Ravennate. Ma i genitori della bambina, una 11enne della zona, si sono accorti di tutto e hanno avvisato i carabinieri che dopo avere bloccato l'uomo, un 29enne disoccupato originario di Lecce e domiciliato a Forlì, i militari lo hanno perquisito e arrestato.

Ora è accusato oltre che di atti sessuali con una minore di 14 anni, anche di detenzione di materiale pornografico con minorenni. Secondo le verifiche dei militari, l'uomo aveva inviato alla ragazzina messaggi dall'inequivocabile significato sessuale. Quindi si era deciso a darle un appuntamento. I carabinieri, una volta avvisati dai genitori, hanno iniziato a pedinare l'uomo.

Alla fine, si sono presentati all'appuntamento al posto della bambina. Più tardi è stato sequestrato un computer portatile e un telefono cellulare, dal quale erano stati realizzati accessi a siti pornografici. Dentro c'erano messaggi scritti alla 11enne, oltre a immagini generiche di altri bambini. Sono in corso ulteriori verifiche per capire se l'uomo abbia avuto contatti con altri minori.

Un mix di curiosità e imprudenza può spingere bambini e adolescenti ad avventurarsi, senza la giusta consapevolezza, su Internet oppure ad utilizzare con ingenuamente il cellulare, entrando così in contatto con interlocutori sconosciuti. Spesso però, dietro nickname e falsi profili sui social network si celano malintenzionati o, ancor peggio, pedofili.

Questo reato è oggi identificato con il termine grooming, che si riferisce specificamente alla tecnica usata da molti pedofili per adescare i minori attraverso l’uso delle nuove tecnologie e conquistare la loro fiducia fino ad arrivare a chiedere un incontro vis a vis.

Fonti: LEGGO | Pariopportunità

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