Il popolo di Facebook si mobilita per Stefano Cucchi


Stefano Cucchi è stato arrestato dai Carabinieri il 15 ottobre scorso al Parco degli Acquedotti di Roma, perché trovato in possesso di una modica quantità di sostanze stupefacenti. Stefano è morto all’ospedale Sandro Pertini il 22 ottobre, in circostanze ancora tutte da chiarire, dopo essere passato per gli ambulatori del Tribunale, del carcere di Regina Coeli e dell'ospedale Fatebenefratelli senza avere mai ricevuto la visita dei parenti.
E come succede in questi casi il web intero si mobilita ed in particolare Facebook, dove troviamo già dei gruppi tra i quali uno che conta quasi 5000 iscritti, che gridano verità e giustizia per Stefano. Sulla bacheca del gruppo troviamo tantissimi post. Carlo scrive: "Queste foto scattate dopo l'autopsia e pubblicate adesso sul web sono un pugno nello stomaco. Non si può ridurre così un ragazzo! è allucinante. Perchè poi? per avere due canne in tasca?! questo è un delirio. Riposa in pace Stefano, i tuoi genitori lotteranno per te affinchè tu abbia giustizia" e Monica: "2 Novembre "Giorno dei Morti" tutti a palazzo di giustizia per una protesta pacifica contro gli assassini di stato, perchè sia fatta chiarezza al più presto e i colpevoli siano puniti, come si conviene ad uno Stato democratico!!". Christian: "Perchè nelle forze dell'ordine c'è sicuramente la maggior parte che fa il proprio dovere, ma bisogna anche avere il coraggio di guardarsi in faccia e dirsi la verità su alcune pulsioni più o meno latenti che ci sono all'interno. Finchè si continua a nascondere questo problema, ci troveremo sempre di fronte a un nuovo caso come questo."

Netiquette su Facebook: 10 regole da seguire per comportamento rispettoso


La Netiquette è un insieme di regole che disciplinano il comportamento di un utente di Internet nel rapportarsi agli altri utenti attraverso risorse quali newsgroup, mailing list, forum, blog o e-mail in genere. Il rispetto della netiquette non è imposto da alcuna legge, ma si fonda su una convenzione ormai di generale condivisione.

Risarcimento milionario a Facebook da Sanford Wallace


Sanford Wallace (detto "Spamford" Wallace), conosciuto come il re del marketing online, dovrà sborsare 711 milioni di dollari per aver inserito dei post nei profili degli utenti di Facebook. Lo ha stabilito un tribunale californiano, condannando il 41enne per spamming illegale. Wallace è stato anche deferito al procuratore generale Usa per oltraggio alla corte, reato per cui rischia pene detentive. 

Facebook aveva denunciato Wallace a febbraio per essere entrato negli account degli utenti senza permesso e aver inserito messaggi e post nelle loro bacheche, insieme a due complici. Mesi fa il giudice Jeremy Fogel lo ha riconosciuto colpevole di aver violato il Can-Spam Act, legge firmata da George W. Bush nel 2003, e gli ha ordinato di non entrare in Facebook. 

Ma lui, dopo aver dichiarato bancarotta, avrebbe continuato i suoi traffici. «Anche se non ci aspettiamo di ricevere buona parte del risarcimento, speriamo che questo agisca da deterrente in futuro. Questa è un’altra importante vittoria nella nostra battaglia contro lo spam» scrive il consulente legale Sam O'Rourke, sul blog del social network. 

Wallace è un esperto di messaggi-spazzatura e ha dei precedenti. Nella sua carriera di spammer usava i nickname "Spam King" e "Spamford", e tramite le sue aziende - già negli anni Novanta - avrebbe inviato in media 30 milioni di messaggi pubblicitari spazzatura al giorno.


Via: Il Corriere
Foto dal Web

Conosciuta su Facebook, un uomo si finge 16enne e la uccide


La diciassettenne Ashleigh Hall, che mancava dalla sua casa di Darlington nella contea di Durham, da domenica sera, aveva detto alla madre Andrea che avrebbe passato la notte da un amico. Stando, invece, ai compagni del corso di babysitter del Darlington College che Ashleigh seguiva, la giovane doveva incontrarsi con un misterioso ragazzo conosciuto su Facebook e che le aveva detto di avere 16 anni. Ma a quanto sta emergendo dalle indagini, l’appuntamento sarebbe stato, invece, con un uomo di 32, fermato dalla polizia per un banale controllo alla macchina  nel tardo pomeriggio di lunedì vicino a Sedgefield e che, una volta portato alla centrale, avrebbe poi confessato agli attoniti agenti «di aver ucciso una ragazza». L’uomo, che ha dei precedenti per reati sessuali su adulti, è stato quindi arrestato con l’accusa di rapimento ed omicidio. Sarebbe stato lui stesso a portare gli investigatori nel luogo in cui giaceva il corpo senza vita della povera Ashleigh: soffocata con del nastro adesivo e abbandonata in un fossato deserto sul retro del ristorante "Little Chef", a pochi metri di distanza dal posto di blocco della polizia e spesso meta di coppiette in cerca di intimità.
«È un caso davvero terribile – ha confermato al tabloid l’ispettore Paul Harker, a capo dell’inchiesta – legato ad una serie di tragiche circostanze. Crediamo che i due si siano incontrati online e per questo non mi stancherò mai di ripetere a genitori e ragazzi di essere assolutamente certi dell’identità della persona con la quale chattano e di non incontrare nessuno se non si è sicuri di chi sia.
«Mettete in guardia i vostri figli sull’uso di Internet – ha supplicato la madre di Asleigh sul “Daily Mail” – e non lasciate che usino Facebook o siti simili se sono minorenni. Tutto quello che vi chiedo ora è di aiutare la polizia per evitare che ci siano altre vittime. Vedere che la mia Ashleigh mi è stata strappata in questo modo è difficile da accettare, ma non voglio che altre famiglie debbano vivere il mio stesso dramma».
Origine

Nuovi gruppi e pagine sul caso 'Marrazzo'


Dopo il gruppo 'Uccidiamo Berlusconi', finito nel mirino della magistratura, nasce il suo omologo 'Uccidiamo Marrazzo' appena 'fondato' con dodici membri. Quest'ultimo nasce provocatoriamente e 'per statuto', si legge sulle informazioni ufficiali, "a difesa della prostituzione e dei clandestini", oltre che "dei diritti umani".
Tra i post spunta quello di Daniele che si rivolge "ai falsi moralisti della sinistra" che "si vergognino", e chiede poi anche "a Silvio di iscriversi".
Ma il social network pullula di gruppi che si rifanno provocatoriamente alla vicenda. Tra i più numerosi c'è il 'Piero Marrazzo Trans Club" con 571 iscritti. C'è Johnny che si lamenta per i soldi dei contribuenti spesi "male": "Questo va a Trans con l'auto blu e dice di essere vittima di un complotto politico" e chi come Pierluigi si rivolge al governatore, dicendo non ti capisco, "è tanto bella la gnocca".
Qualche messaggio di solidarietà in più si trova invece sulla pagina personale di Marrazzo su Facebook. C'è Simone che dice "la vita privata è privata", ma anche "un elettore di sinistra" che si sfoga: "Mi viene da vomitare all'idea che abbia pagato la prestazione sessuali con i soldi dei contribuenti". E infine Gello che lo accusa di ipocrisia, riportando quanto scritto sul sito ufficiale della Regione Lazio: "La famiglia è la sua vera grande passione. Ha tre figlie: Giulia, Diletta e la più piccolina, Chiara. Con loro e con Roberta, la donna della sua vita, passa tutto il tempo libero".
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Save the Children per salvare i bambini: anche il gioco su Facebook


Contro la mortalità infantile si può fare qualcosa. Anche un contributo di due euro con un sms dal proprio cellulare può fare molto: è sufficiente per un vaccino contro una malattia infettiva. E per la maggior parte dei bambini un farmaco fa la differenza tra la vita e la morte. Save the Children s’impegna direttamente a salvare 500.000 bambini ogni anno in 40 paesi nel mondo. 

Partita il 5 ottobre la campagna di Save the Children mira a raggiungere 50 milioni di bambini e donne in età riproduttiva di qui al 2015. Inoltre l’organizzazione internazionale intende mobilitare e coinvolgere 60 milioni di persone nel mondo, perché ognuno, "every one" appunto, può fare qualcosa per contribuire a salvare la vita di un bambino. 

Fino al 1 novembre si può inviare un sms al 48544 che permette di donare 2 euro da cellulare TIM, Vodafone, Wind e Tre, 2 o 5 euro da telefono fisso Telecom Italia. Andando poi sul sito di vodafone e registrandosi su "Segui il tuo euro" si possono verificare i progetti che Save the Children porterà avanti in Etiopia, Malawi, Mozambico, a nome di tutti coloro che hanno donato. 

Ma la vera novità di Save the Children è il gioco su Facebook. Ci si muove da protagonisti su una moto carica di sanitari da portare in soccorso nei villaggi in Africa. Giocando da soli o in gruppo superando un percorso a ostacoli si raggiungono le zone abitate con coperte, antibiotici e vitamine che volta per volta aiutano a migliorare la vita dei bambini e delle mamme del villaggio. La fan page ufficiale su Facebook la trovate qui.

Via: Il Corriere

Il cimitero ‹‹online›› di Facebook


Facebook presenta il suo servizio di pompe funebri digitali, dedicato agli account degli amici che non ci sono più.
Quando qualcuno ci lascia, non scompare dai nostri ricordi e nemmeno dai nostri social network. Da qui l'idea di creare un sistema per gestire un dilemma ancora scarsamente esplorato della rivoluzione della società digitale: quando scompariremo, cosa ne sarà di tutte le tracce che stiamo lasciando quotidianamente sul Web? La soluzione del social network è la seguente: la pagina della persona scomparsa viene trasferita in una nuova dimensione, dove solo gli amici ("amici" nel senso di Facebook, si intende) potranno continuare a vederla e arricchirla con il loro contributo. Nessuno potrà più gestire l'account dall'interno, nessuno potrà nemmeno più rintracciarlo sui motori di ricerca e nessuno potrà richiedere di essere fatto amico in extremis, dopo il triste evento.
Come avviene la trasmigrazione dell'account? Attraverso questo form, che gli amici devono compilare segnalando il nome del deceduto, alcune informazioni personali (data di nascita, indirizzo email...) e qualche prova della sua dipartita (articoli di giornale, necrologi...). Facile ipotizzare che ci sarà subito qualche buontempone che tenterà di aggirare i controlli, comunicando la morte del proprio peggior nemico o migliore amico.
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Come tornare (parzialmente) alla ‹‹vecchia›› homepage di Facebook



Come sempre quando Facebook applica una modifica alla sua veste, gli utenti insorgono e reclamano il ritorno alla vecchia sistemazione degli elementi.
Alla fine ci si fà l'abitudine e col tempo poi magari si comprende che la novità può migliorare la nostra vita sul social network.
E' il caso della nuova homepage, che è stata rivista e gli aggiornamenti di stato ora sono divisi dal feed delle notizie.
Se non vi piace questa sistemazione, bastano pochi clic per rimettere le cose a posto.


  1. Andate nella homepage di Facebook.
  2. Cliccate sul link "Altro" che compare sotto ai filtri, in alto a sinistra.
  3. Trascinate in alto il filtro "Aggiornamenti di stato" per rilasciarlo sopra al filtro Notizie.
  4. Aggiornate la pagina selezionando il tasto "F5".


Adesso, al posto del news feed, di default vi verrà mostrato il feed degli aggiornamenti di stato.
Questa operazione è naturalmente possibile eseguirla per gli altri moduli contenuti nei filtri. Potrete scegliere il flusso di notizie in base alle vostre esigenze (post , note, links, ecc.)  

Valentino re di Facebook incoronato dagli utenti


In pista batte due generazioni di piloti, in Rete si lascia alle spalle calciatori, golfisti, giocatori di basket, campioni della Formula 1. In rete lo troviamo in tuta, in t-shirt, con il casco, in piega, mentre festeggia, fuori e dentro il paddock. Valentino Rossi è il mattatore di Facebook. Rossi, il giorno dopo il nono titolo, schizza a quasi 1.600.000 fans sul più popolare dei social network in rete. Ne ha più di Schumacher, Lebron James e Tiger Woods.

Di gruppi su Facebook a lui dedicati ve n’erano già prima di questo fine settimana, ma il boom dopo Sepang non ha paragoni: i gruppi di discussione nati per celebrare solo la nona vittoria Mondiale si sono moltiplicati in poche ore. Fino a toccare quota 336. E’ il Fenomeno-Vale: fenomeno in pista, padrone di Internet.

L’indice di popolarità si registra anche dal numero di persone iscritte al suo fan club sul Social Network più diffuso del pianeta. Il contagiri è schizzato a 1 milione e 597 mila fan. Una cifra da capogiro, pensando che i suoi colleghi delle due ruote sono staccati anni luce: Jorge Lorenzo ha 19.000 fan, Stoner 54.000, Pedrosa 23.000. Un exploit per Vale che gli è valsa l’entrata nella top ten degli sportivi al Mondo più popolari della Rete.

Marche: "nessun terremoto", protezione civile smentisce facebook


(AGI) - Ancona, 26 ott. - Non ha alcun fondamento scientifico la notizia, ripresa da giorni su Facebook, di "un prossimo violento terremoto che dovrebbe interessare alcune zone delle Marche". A precisarlo e' la Protezione civile regionale che in una nota sottolinea come la notizia in questione non abbia "origine dalle istituzioni scientifiche o dalle competenti amministrazioni pubbliche". "Il monitoraggio sismico effettuato costantemente ormai da diversi anni su tutto il territorio italiano e della Regione - prosegue la nota - non evidenzia ad oggi alcuna attivita' anomala o significativa. Si ricorda che lo stato attuale delle conoscenze sismologiche non consente di fare alcuna previsione deterministica e pertanto non e' possibile indicare quando potra' verificarsi un terremoto. Tutto cio' e' stato anche recentemente confermato nel rapporto finale della Commissione Scientifica Internazionale nominata dal Dipartimento nazionale della Protezione civile dopo il terremoto che ha colpito l'Abruzzo".
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Inghilterra: quarantena per il cane-eroe e scoppia la rivolta su facebook


«Liberate Darcy»: è questo il grido unanime che si leva da Facebook, dove oltre 3.500 utenti hanno aderito a una campagna per impedire che il «cane-eroe» che aiutò per tre settimane i soccorritori nella ricerca delle vittime del terremoto di Sumatra, in Indonesia, non sia tenuto in quarantena, come previsto dalla legge britannica. Il Border Collie vive ora in una gabbia di due metri per quattro nel centro di quarantena di Colchester, nell'Essex, e potebbe rimanerci per i prossimi sei mesi, poichè considerato un cane «a rischio». Darcy, durante il suo lavoro di soccorritrice, potrebbe infatti aver contratto la rabbia, una malattia che non esiste in Gran Bretagna grazie a un controllo rigidissimo sui cani che escono dal Paese. «Darcy dovrebbe essere liberata, è un'eroina per la nostra nazione», ha detto al Daily Express Maxine Dare, una delle promotrici della campagna sul social network. «Svegliatevi burocrati, lasciate andare Darcy», le ha fatto eco un'altra promotrice dell'iniziativa, Kate Coles. L'addestratore e proprietario di Darcy, il vigile del fuoco John Ball, ha raccontato al quotidiano britannico che il contributo di Darcy era «troppo importante per lasciarlo a casa, nonostante le conseguenze». Ball ha però auspicato che il governo britannico faccia un'eccezione anche perchè «Darcy è stato vaccinato contro la rabbia e ci sono esami che possono essere effettuati prima del suo rilascio». La campagna «Free Darcy» su Facebook ha oltrepassato, com'era prevedibile, i confini britannici ed è sbarcata anche in Italia.
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MySpace ammette la sconfitta nel faccia a faccia con Facebook


Dato l'enorme successo di pubblico di Facebook, che si è imposto in Italia così come nel resto del mondo come “il social network” per eccellenza, MySpace ha deciso di rinnovarsi puntando sulla qualità dei contenuti e su una maggiore attenzione nei confronti degli utenti.
Fra i due social network esistono notevoli differenze e ciascuno di esse ha i suoi pro ed i suoi contro, tra le quali il concetto di privacy, la questione più spinosa per ciò che concerne il social networking in generale.
Fra i due contendenti è Facebook ad aver la peggio: la sezione home permette infatti di visualizzare tutti movimenti dei propri contatti e dei contatti dei propri contatti. In pratica le informazioni personali e soprattutto le foto degli utenti, anche protette da privacy, sono visibili da tutti i contatti a essi collegati anche tramite un contatto comune e non per scelta diretta. Su MySpace è invece possibile chiudere il proprio profilo e renderlo accessibile esclusivamente ai contatti autorizzati.
Le applicazioni sono l’escamotage che porta gli utenti a fare un uso più ingente della piattaforma di Facebook. Da un parte MySpace permette una certa attività di blogging e la possibilità di dare ampia visibilità a file audio e video. Dall’altra Facebook offre una miriade di applicazioni più o meno utili che permettono di coinvolgere i propri contatti e di avere un ruolo attivo sulla propria pagina quotidianamente.
Il nuovo capo di MySpace ha detto al Financial Times che la società non è più interessata a competere con Facebook, ammettendo in sostanza la sconfitta nella corsa per diventare il più grande social network del mondo.
Owen Van Natta, un dirigente di Facebook che ha sostituito l'ex Chris DeWolfe come amministratore delegato di MySpace sei mesi fa, ha detto che la società ha l'obiettivo di diventare un hub on-line per la musica e l'intrattenimento. "Facebook non è la nostra concorrenza", ha detto. "Siamo molto concentrati su uno spazio diverso".
Tuttavia, MySpace continua ad essere uno dei siti più visitati sul web con più di 100 milioni di utenti in tutto il mondo. Facebook, come sappiamo, ne conta più di 300 milioni.

Apre reparto di psichiatria per la cura della Facebook-mania


Nato come un semplice svago, Facebook è per alcuni diventata una specie di droga. Si chiama «Facebook mania» e si cura direttamente in ospedale. Nelle prossime settimane il day-hospital di Psichiatria del policlinico Gemelli, con la collaborazione dell’associazione «La promessa», aprirà un ambulatorio ad hoc, rivolto a chi di Facebook (e degli altri social network) proprio non può fare a meno. Il percorso riabilitativo prevede un ciclo di sedute di gruppo e se la situazione lo richiede è contemplato il ricorso ai farmaci.
Il drogato di Facebook aggiorna continuamente la propria bacheca, consulta ripetutamente la propria pagina e guarda costantemente quelle degli altri. Sono questi alcuni dei sintomi di quella che è a tutti gli effetti una malattia dell’epoca moderna, un virus che si prende stando fermi davanti al computer e che viene trattato alla stregua di qualsiasi altra forma di dipendenza.
L’ambulatorio del day-hospital di psichiatria non accoglierà però unicamente gli «amico dipendenti», ma anche tutti gli internauti assuefatti che girano per il web con gli occhi rossi e tanto di occhiaie. Le forme di dipendenze legate a Internet, infatti, sono svariate. Tra le new entry, oltre ai malati di Facebook, ci sono invece i tossici di Google (e dei motori di ricerca in generale) che ricercano ossessivamente informazioni sul web.
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Cambia l’homepage di Facebook


Come molti di voi avranno notato, Facebook ha modificato la pagina home. Si tratta di piccoli aggiornamenti che non cambiano il layout della pagina, ma la rendono più fruibile.
Col nuovo design viene introdotto il concetto di news feed, che algoritmicamente seleziona le storie da visualizzare. In sostanza, appena loggati in Facebook, sulla home potrete visualizzare gli oggetti più interessanti condivisi dai vostri amici nell'ultimo giorno, scelti in base a due parametri fondamentali: i like (mi piace) ricevuti da ogni notizia e l'importanza che ha per voi l'amico che ha condiviso il post, calcolata in base all'interazione avuta nel tempo.
Se cliccate su Mostra Tempo Reale su potrete vedere cosa accade in tempo reale nella rete dei vostri amici (in sostanza come accadeva di default sulla vecchia home)
Sono stati aggiunti inoltre nuovi elementi, ossia le amicizie accettate dai vostri amici, un riquadro per suggerire amici ai nuovi amici, il grafico dell'avanzamento del profilo dei nuovi iscritti, gli aggiornamenti delle relazioni sentimentali, la partecipazione agli eventi, l’adesione ad un gruppo o ad un profilo pubblico. Tra i suggerimenti di Facebook ora viene anche proposto di scrivere sulla bacheca degli amici poco attivi: in pratica se l’algoritmo calcola che con alcuni amici non si interagisce da tempo, vi invita a scrivere sulla loro loro wall.

Il clone di Samuele Bersani approda anche su Facebook


Anche Samuele Bersani finisce nel mirino dei ladri di identità. Un utente crea su Facebook una pagina a suo nome, senza autorizzazione, e raccoglie in pochi giorni oltre 21.000 adesioni dei fans, superando quelle della pagina ufficiale dell'artista. 

Sommerso dai messaggi degli ammiratori il finto Bersani aggiorna la pagina, inserendo anche una foto del cantante. Per adesso il vero Samuele Bersani ha reagito "sportivamente" all'episodio, non nascondendo però di essere infastidito dall'utilizzo non autorizzato della propria immagine. 

Non è la prima volta che personaggi famosi finiscono nella rete dei ladri di identità. E' toccato a Monica Bellucci, Michelle Hunziker, Fiorello, Pippo Baudo e anche a Carlo Verdone. Dietro a questi gesti si nascondono spesso ammiratori in cerca di visibilità o ragazzi che vogliono sentirsi vip per un giorno. 

Del fatto commesso dal minorenne, però, in sede civile possono rispondere anche i genitori. Creare falsi profili sui social network può costare caro. Il reato di sostituzione di persona è punito con la reclusione fino ad un anno ed è procedibile d'ufficio. 

Anche Facebook offrirà musica a pagamento


A pochi giorni dall’uscita delle prime news riguardanti Google Music, anche Facebook annuncia di voler rivendere musica mediante il proprio network.
Secondo quanto riferito sul blog ufficiale, la rivendita di musica avverrà in partnership con Lala.com, una delle due compagnie con la quale anche Google ha da poco stretto un accordo simile. L’acquisto dei brani avverrà utilizzando il conosciuto strumento dei crediti, che potranno essere utilizzati per regalare (questo è lo scopo principale) brani musicali ed altri prodotti di intrattenimento in eventi quali compleanni o altro.
Fa piacere notare che è chiaramente indicata la natura DRM-free dei brani che verranno offerti.
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Social Mail di Tiscali per condividere le email su Facebook


Tiscali ha lanciato Social Mail, un nuovo servizio legato alla sua piattaforma email, con il quale condividere in pochi passi il contenuto della propria casella di posta elettronica attraverso social network, blog e aggregatori vari.
Con Social Mail è possibile scegliere di mostrare una mail direttamente su Facebook, Twitter, Delicious, Linkedin, MySpace. Il messaggio di posta elettronica, una volta pubblicato viene poi salvato nella cartella “posta condivisa” di Tiscali Mail e resterà online fintanto che l’utente non deciderà di cancellarlo. La privacy è comunque garantita e quindi i campi A, Da, Cc del messaggio ricevuto non verranno condivisi e l’utente può decidere in dettaglio ciò che vuole o non vuole pubblicare.

Facebook compatibile con tutti i cellulari touchscreen


Davvero gradita la notizia di questi giorni, che vede Facebook approdare sugli schermi dei cellulari dotati di display touch, con un’apposita versione del proprio sito mobile.
Nonostante esista già un buon numero di applicazioni specifiche per i più diversi sistemi, erano infatti ancora molti i telefonoiche non potevano sfruttare in maniera adeguata le potenzialità offerte dall’avere un touchscreen e un browser di ultima generazione.
La nuova versione, in effetti, assomiglia molto a quelle già disponibili da tempo per iPhone ed Android. Se volete provarla, la potete trovare dando un’occhiata al seguente indirizzo: touch.facebook.com
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Facebook, Twitter e social network con Poken



Una piccola pendrive che, grazie ad una particolare tecnologia, permette lo scambio delle informazioni contenute nei social network direttamente nel mondo reale.
Il dispositivo si chiama Poken, un innovativo e simpatico dispositivo che consente, in pochissimi secondi, lo scambio delle proprie informazioni personali che si vogliono condividere, quali ad esempio nominativo, indirizzo email e quant’altro, con un qualsiasi altro utente sia dotato di medesimo gadget.
Una pen drive che consente di accedere al proprio account creato nell’apposito sito, al quale è possibile associare le proprie informazioni Facebook, Twitter, Xing, Live Messenger, Skype e tanti altri. Ogni aggiornamento ed informazione viene quindi memorizzata nel dispositivo.
Per condividere le informazioni è sufficiente far combaciare i palmi magnetici di due Poken ed attendere il LED verde per conferma dell’avvenuto trasferimento. Ogni dispositivo è in grado di memorizzare fino a 64 contatti successivi prima di avere la necessità di trasferirli sul personal computer.
Poken rappresenta una vera e propria rivoluzione nel campo della comunicazione digitale, poichè consente di esternare la meravigliosa potenza dei social network anche nella vita reale, permettendo ulteriori possibilità nell’espandere la propria rete sociale reale o virtuale.
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Il gruppo anti-premier cambia nome: «Berlusconi ora che abbiamo la tua attenzione rispondi alle nostre domande»


MILANO - Non è stato oscurato ma ha soltanto cambiato nome il gruppo su Facebook che conta venerdì mattina quasi 24mila iscritti e che fino a giovedì si chiamava «Uccidiamo Berlusconi». Contrariamente alla notizia diffusa da CNRmedia.com, la pagina non è stata cancellata ma gli amministratori del gruppo hanno deciso di "rinominarsi". Senza alcun intervento da parte dei responsabili di Facebook dalla California, ai quali si erano rivolte le autorità italiane. Non più dunque «Uccidiamo Berlusconi» ma «Berlusconi ora che abbiamo la tua attenzione rispondi alle nostre domande». Giovedì il ministro dell'interno Roberto Maroni aveva assicurato che l'Italia si era già attivata per far chiudere il sito.

MARONI - «Abbiamo dato disposizioni perché il sito contenente minacce al premier apparso su Facebook venga subito chiuso e denunciati alla magistratura quelli che sono intervenuti» aveva detto giovedì il titolare del Viminale. La procura capitolina, che per il momento procede per minacce gravi, ha sollecitato l'azienda di Palo Alto di fornire dati sui responsabili delle minacce.
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Caso Caracciolo, blogger e utenti Facebook pro e contro il professore


Roma -(Adnkronos/Ign) - «È vittima di una caccia alle streghe come Giordano Bruno», «No, nega la storia, è un criminale». Nella rete si scatena la guerra tra i blogger e gli utenti del social network Facebook, che si dividono tra chi è pro e chi è contro Antonio Caracciolo.
L'Olocausto una "leggenda", le camere a gas una delle tante verità "da verificare", come "i sei milioni di morti nei campi di concentramento". Le teorie che negano lo sterminio degli ebrei appaiono nei blog di Antonio Caracciolo, un ricercatore 59enne di filosofia del diritto dell'università 'La Sapienza' di Roma, anche se lui dice di essere professore aggregato. Le teorie negazioniste 'approdate' all'università hanno suscitato sconcerto e polemiche.
"Aspettiamo che l'università prenda provvedimenti anche a tutela degli studenti. Certamente la Comunità ebraica romana adirà le vie legali contro Antonio Caracciolo - rende noto Riccardo Pacifici, presidente della Comunità Ebraica di Roma - convinti di non essere la sola istituzione ad occuparsi del tema, ma l'intera società civile.
"Non penso che un professore negazionista possa insegnare a 'La Sapienza''' aveva detto oggi a chiare lettere il sindaco Gianni Alemanno annunciando che avrebbe chiamato il rettore Luigi Frati per ''chiedere una verifica a livello politico. E il rettore dell'università 'La Sapienza' ha prontamente risposto ringraziando ''il sindaco per la sollecitudine in questa circostanza. Ci stiamo attivando per valutare un provvedimento disciplinare nei confronti di Caracciolo'' ha fatto sapere Frati.
Su un blog, una professoressa di filosofia ha invitato a una «mobilitazione della rete per il prof Caracciolo, contro la nuova inquisizione», pubblicando un video tratto dal film 'Giordano Brunò «per meditare su da dove veniamo e dove stiamo andando storicamente».
Decine i messaggi di solidarietà su uno dei blog dello stesso Caracciolo, Civium Libertas, come gli incoraggiamenti «a proseguire nel suo onesto e meritorio lavoro» oppure «ho percepito la sua strenua volontà di difendere la verità e l'informazione a 360ø».
E ancora: «gli danno dell'antisemita, che nella nostra società è come bollare qualcuno di stregoneria, di lebbra». Ma su Facebook ci sono anche due gruppi contro il prof. con decine di adesioni e se ne discute anche sui forum degli studenti della Sapienza.
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Dopo il premier preso di mira Papa Ratzinger, Maroni: denunceremo


Il gruppo nato su Facebook "Uccidiamo Berlusconi" (che alle 13 del 22 ottobre conta quasi 17mila iscritti) verrà chiuso. E gli utenti che vi hanno preso parte denunciati. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno Roberto Maroni. «Abbiamo dato disposizioni perché il sito contenente minacce al premier apparso su Facebook venga subito chiuso e denunciati alla magistratura quelli che sono intervenuti» ha detto il titolare del Viminale. C'è, ha aggiunto Maroni, «massima attenzione da parte delle forze dell'ordine per questi fatti». 

«Non credo - ha spiegato anche il ministro - che esista un Paese al mondo dove qualcuno può scrivere su un sito "uccidiamo il premier". È apologia di reato, anzi peggio. È un problema di cultura: se passa il concetto che uno può scrivere impunemente queste cose, c'è il rischio che poi a qualcuno venga in mente di metterle in atto. Non riesco a capacitarmi che ci sia qualcuno che possa esprimere l'intenzione di uccidere un'altra persona».


E all'indomani dell'apertura di un fascicolo sul gruppo contro Berlusconi don Fortunato Di Noto, presidente dell'associazione Meter onlus, ha annunciato di aver segnalato alla polizia postale di Catania due gruppi su Facebook che inneggiano e auspicano la «Morte del Papa!».

«Potremmo anche soprassedere - afferma in una nota don Di Noto - ma ci rivolgiamo al ministro Alfano per capire se anche questi episodi non configurano dei reati nei confronti di un Capo di stato, anche se estero, e per l'indiscussa autorità spirituale, religiosa e morale di altissimo profilo. Inneggiare all'odio, alla morte, alla eliminazione di persone è il frutto della incapacità del dialogo onesto e democratico, e anche evangelico».



Fonte: Il Corriere

VeneziaCamp: il primo raduno in Laguna sui social network


Il 23/24/25 Ottobre saranno tre giorni di futuro in quella che è stata la prima fabbrica al mondo: l’Arsenale di Venezia. 3.000 metri quadri divisi in tre aree allestite con stand, community area, sale convegni. Un evento che si annuncia ricco di micro incontri ai quali prenderanno parte almeno un migliaio di abitanti della Rete, attesi da tutta Italia, con pc al seguito.
La gestazione del Venezia Camp è stata lunga e faticosa soprattutto per la difficoltà di far comprendere a tutti una manifestazione in qualche modo legata a doppio filo a chi con Internet vive, lavora, studia, chatta, discute, partecipa. Ma con l’ambizione di coinvolgere anche i neofiti.
A questa tre giorni fitta di incontri non si sono dati appuntamento un variegato mondo di appassionati di tutte le età, pronto a discutere di copyleft e diritto d’autore, di tecnologia e sociologia di Facebook, delle meraviglie del Web 2.0 in relazione al mondo di impresa e alla Pubblica amministrazione. E ancora sarà l’occasione per scoprire il legame fra Social Network e didattica della storia e di come i bambini delle scuole elementari veneziane si sono immaginati la propria città nel 2020.
Fonte:VeneziaCamp2009

Microsoft conclude accordi per Bing con Twitter e Facebook


SAN FRANCISCO (Reuters) - Microsoft ha concluso due accordi che le permetteranno di accedere in tempo reale ai contenuti dei siti di social network Twitter e Facebook, per dare nuovo impulso al suo motore di ricerca Bing, nato dalle ceneri di Live Search nel giugno 2009.
Nel suo ultimo anno di vita Live Search era stato utilizzato mediamente per il 6% delle ricerche mondiali, poco se confrontato con il 67% di Google e oltre il 22% di Yahoo.
Bing, che spera di poter raggiungere Google, avrà accesso all'intero archivio di dati pubblici di Twitter in tempo reale, secondo quanto riferito da manager di Microsoft nel corso di una presentazione.
Microsoft non ha reso noti i dettagli finanziari dell'accordo aggiungendo che l'accordo con Twitter non è esclusivo.

Facebook: mamma "sotto copertura" inchioda stupratore


22 Ottobre 2009 - Due diciottenni avevano circa un migliaio di "amici" su Facebook. Adescavano le ragazzine sui social network - oltre che in piazza ad Ascoli Piceno - per poi cercare di avere rapporti sessuali con loro. Sono stati arrestati e oggi saranno ascoltati dal gip i due ragazzi che poco tempo fa hanno violentato una ragazzina di 16 anni, dopo averla fatta ubriacare. La madre, non vedendola rientrare a casa, l'aveva chiamata sul cellulare e questo le aveva permesso di ascoltare, impotente, quello che stava succedendo alla figlia.
Pare che uno dei due ragazzi organizzasse festini a base di alcol e droga in una casa, vuota, di proprietà della famiglia. Lo stesso appartamento dove è stata violentata la ragazzina di 16anni.
Secondo gli inquirenti per questi festini, a base di alcol e droga, potrebbero essere passate molte altre adolescenti e non si esclude che alcune possano essere state plagiate dalla personalità dei ragazzi e costrette a rapporti sessuali. In un'intercettazione telefonica si parla di 40 ragazze portate nel famigerato appartamento.
La polizia sta facendo indagini fra le giovanissime che li conoscevano per capire se ci sono stati altri casi di violenze invitandole eventualmente a vincere la vergogna e la paura per dire quello che sanno.
E proprio le minacce, alcune intercettazioni telefoniche, il tentativo di inquinare le prove e il progetto di una fuga all'estero hanno permesso di inchiodare i due ragazzi. Ma non sono solo queste le prove. Ci sono altri indizi e altri passi falsi commessi dai due sulla "piazza virtuale": su Facebook uno dei due ragazzi raccontava la sua passione per le ragazzine più piccole, ma soprattutto una madre - fingendosi la figlia adolescente - si è fatta adescare in chat verificando così la pericolosità e la capacità di plagio dei due verso le ragazzine.
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Fake su Facebook: attenti ai falsi d'identità


Nel gergo di Internet e in particolare di comunità virtuali come newsgroup, social network, forum o chat, un fake (dall'inglese "falso") è un utente che falsifica in modo significativo la propria identità. Di Silvio Berlusconi per esempio ce ne sono oltre venti. In alcuni casi il premier vive in Albania, in altri a San Francisco.

Facebook fà perdere la pazienza ed invecchia secondo ultima ricerca


La vita degli utenti di Facebook e dei social network in generale può far perdere la pazienza, a causa delle innumerevoli opzioni disponibili: inviti a eventi e gruppi, posta, notifiche, commenti, ecc. Non sono pochi inoltre a vedere in Facebook un pericoloso predatore di dati sensibili, tanto da tenersene alla larga o scegliere la via della cancellazione.

MySkyStatus, il servizio di Lufthansa per Facebook e Twitter


Si chiama MySkyStatus ed è il nuovo servizio offerto dalla compagnia aerea Lufthansa per aggiornare le applicazioni su Facebook e Twitter.
La nuova applicazione consiste nella possibilità di segnalare sui social network la propria posizione durante il volo. Ciò è possibile registrandosi al servizio MySkyStatus, disponibile direttamente all’home page del sito Lufthansa.
Parenti e amici avranno così la possibilità di seguire i nostri voli avendo la traccia aerea visualizzata sullo schermo, con aggiornamento continuo del nostro status update.
Aggiornare il progresso di un volo può sembrare un pò esagerato, ma può essere particolarmente utile per chi è all'aeroporto in attesa del vostro arrivo.
Il servizio sarà presto esteso ad altre compagnie aeree quali Alitalia, Air France, British Airways, Virgin Atlantic Airways, American Airlines, Continental Airlines, ecc.
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Twitter e Facebook arrivano su Xbox 360


Le console servono solo per giocare? Non più. Microsoft ha infatti annunciato che tramite la sua Xbox 360 sarà presto possibile accedere a Facebook e Twitter. Le console servono solo per giocare? Non più. Microsoft ha infatti annunciato che tramite la sua Xbox 360 sarà presto possibile accedere a Facebook e Twitter. Il rilascio delle applicazioni per i social network per la console è prevista in autunno. Non c'è ancora una data ufficiale, pare che il lancio è previsto per il prossimo 17 novembre.

Minacce su Facebook contro Berlusconi: Procura di Roma apre indagine


Minacce gravi. Questa l'ipotesi di reato contenuta nel fascicolo aperto dalla Procura di Roma sul gruppo di Facebook «Uccidiamo Berlusconi». Il fascicolo è stato aperto dal procuratore Giovanni Ferrara, dall'aggiunto Nello Rossi, che coordina il gruppo Reati criminalità informatica, e dal pm Andrea De Gasperis. La polizia postale sta inoltre monitorando il social network per valutare se tra i gruppi contro Berlusconi sia ravvisabile il reato di istigazione a delinquere. Non è facile infatti, spiegano gli esperti, intervenire per rimuovere o bloccare pagine e siti su internet.

Nelle precedenti occasioni, quando sono comparsi siti violenti - come nel caso dei gruppi creati proprio su Facebook e inneggianti allo stupro di gruppo o alla mafia - o, addirittura, di fan club di pluriomicidi o serial killer non c'è stato alcun intervento della magistratura perché si tratta di opinioni, pur discutibili, e gli unici reati d'opinione perseguibili in Italia, commessi anche attraverso internet, sono quelli legati alla legge Mancino, che condanna l'apologia del fascismo e le discriminazioni razziali.

In questo caso però fanno notare gli esperti, si potrebbe ravvisare il reato di istigazione a delinquere, che consentirebbe di fatto l'intervento. In ogni caso, comunque, per rimuovere le pagine dal social network, sarebbe necessario agire tramite rogatoria internazionale che deve essere richiesta dalla magistratura: il server su cui gira Facebook è a Palo Alto, in California e dunque l'Italia non può intervenire direttamente. Si può invece chiedere alla società americana - grazie agli accordi di collaborazione - la chiusura della pagina in tempi rapidi.

Ma se ciò non è accompagnato dalla richiesta di sequestro preventivo, si perdono tutti i dati relativi alla pagina stessa e dunque risulterebbe impossibile poi risalire all'utente, o agli utenti, che l'hanno realizzata. Il gruppo «Uccidiamo Berlusconi», nato a settembre del 2008, conta più di 13mila iscritti. L'amministratore scrive: «Oggi in data 12 ottobre 2009 prendo la direzione del gruppo abbandonato dalla precedente amministrazione e non potendone cambiare il nome dichiaro questo un gruppo di affermazioni bizzarre. Personalmente non voglio uccidere nessuno, non voglio incitare nessuno a violare la legge».

Via: Il Corriere

Aspiranti killer su facebook: Uccidiamo Berlusconi, ma è soltanto ironia


Sogni e desideri di un’Italia che esiste davvero. Non c’è solo il coordinatore del circolo Pd, velocemente cacciato nei giorni scorsi: sono alcune migliaia. Giovani e meno giovani, Nord e Sud. Uniti da un disegno comune: vogliono morto Berlusconi. 

Come in un macabro gioco di società, cullano l’idea e progettano esecuzioni. Si radunano su Facebook, questo pianeta della galassia Internet che offre spazi sconfinati e sicuri. Il più noto tra i gruppi, vista anche l'alta adesione, è "uccidiamo Berlusconi". 

Sono 11.383 i membri che si sono iscritti (dato aggiornato al 20 ottobre). Va detto che lo stesso gruppo è stato inserito nella categoria "just for fun", quindi andrebbe tutto letto con chiave ironica. Peccato che i messaggi inviati da molti degli iscritti fanno poco ridere. 

Va sottolineato due volte che non tutti aderiscono per accelerare bruscamente la dipartita del premier: si fanno avanti anche quelli con un minimo di buonsenso, come la spaventatissima Erika, scrivendo «Odddiooo!!! Voi non state bene, mi fate paura!». 

Ma altrettanto obiettivamente va detto che le persone di buonsenso restano esigua minoranza. Dilagano gli aspiranti killer. Neftali: «Vi dico senza mezze parole: lo vorrei morto. Sta rovinando il paese come il suo vecchio amico Craxi. Ora se ne deve andare anche lui. Berlusca deve morire». 

E Vittorio: «Magari qualcuno prendesse alla lettera questo Gruppo. Berlusconi deve essere ucciso. Chiunque lo farà, io lo reputerò un eroe nazionale». E Maria Grazia, meno truculenta, con tanta grazia: «Senza augurare la morte, per carità: ma povero, con tutto quello stress, il cuore soffre tanto, hi-hi». 

Appena poco più in là, in un’altra suite di Facebook, si consultano febbrilmente i trecento iscritti (per il momento) di un gruppo che non ama i giri di parole. Titolo: «Uccidiamo a badilate Silvio Berlusconi». Li unisce questa analisi politica della società italiana: «Ora ha proprio rotto i coglioni, l’unico modo per togliercelo dai maroni è farlo fuori, per il bene del nostro paese, Dio bono!».  

Arturo: «Uccidere Berlusconi porta bene». KX: «Accoppatelo: farlo fuori è un bene per l’Italia e per gli italiani». Pippi: «Lo strozzerei con le mie mani». Alessandro: «Per ucciderlo farei da kamikaze. Solo che poi muore da martire». Ma un filo di speranza, se vogliamo buttarla noi sul ridere c'è: da poco è nato "Uccidiamo tutti quelli che vogliono uccidere Berlusconi". Gli iscritti? Sono 400 ma in rapida ascesa.



Via: Il Giornale

Adesca 16enne su Facebook, la fa ubriacare poi la stupra


Martedì, 20 Ottobre, 2009 - L’hanno fatta ubriacare e costretta a sottostare ad atti sessuali, mentre la madre che l’aveva chiamata al telefonino ascoltava impotente quello che stava succedendo. Con questa accusa il gip di Ascoli Piceno Annalisa Gianfelice ha disposto l’arresto di due diciottenni ascolani accusati di aver abusato di una sedicenne in un’abitazione nel centro storico. L’appartamento è uno di quelli individuati a settembre dagli investigatori della Squadra mobile, diretta da Piefrancesco Muriana, nell’ambito dell’operazione antidroga ‘Messenger’: lì un gruppo di giovani ascolani si ritrovava per festini a base di sesso e droga. In quell’occasione vennero arrestate 13 persone e fu posta sotto sequestro una gioielleria compiacente, alla quale i ragazzini, alcuni dei quali minorenni, vendevano oggetti preziosi sottratti in famiglia per poter acquistare la droga. Carlo Maria Santini, uno dei due indagati arrestati stamani, venne denunciato per aver soggiogato e iniziato al consumo di cocaina un ragazzo ascolano appassionato di cultura ‘emo’, che aveva agganciato attraverso il programma di chat Messenger. L’appartamento dove la sedicenne sarebbe stata abusata è nella disponibilità di Santini perchè di proprietà di un suo parente. Al posto di Messenger, stavolta il diciottenne avrebbe utilizzato il social network Facebook per avvicinare diverse ragazze, gran parte delle quali risultano maggiorenni, e alcune consenzienti a intrattenersi con i ragazzi. Il particolare più inquietante della violenza emersa oggi è la telefonata con la madre della vittima. Non vedendo la figlia rientrare a casa, la donna l’aveva raggiunta al cellulare. La comunicazione rimase aperta mentre i due indagati approfittavano della ragazzina, stordita dall’alcol, senza che la donna potesse far nulla per fermarli.
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Usa: wsj,twitter e facebook insidiano primato delle email


(AGI) - Washington, 12 ott. - Twitter e Facebook stanno progressivamente segnando la fine del regno incontrastato dell'email come mezzo di comunicazione elettronico. E' quanto sostiene il Wall Street Journal sulla base dell'analisi dei dati di crescita rilevati negli ultimi mesi, sottolineando come la diffusione di Twitter sta cambiando alla radice il nostro modo di comunicare, proprio come accadde 10 anni fa con l'esplosione della posta elettronica. In particolare secondo i dati Nielsen ad agosto 276,9 milioni di persone hanno usato le email negli Usa, Europa, Australia e Brasile, con un'impennata del 21% rispetto ai 12 mesi precedenti. Ma il numero di quanti hanno comunicato tramite i social network e i sistemi di microblogging e' decollato nello stesso periodo del 31% a quota 301,5 milioni di utenti. In particolare per Twitter una delle chiavi del successo e' quello di poter seguire in diretta la vita delle star. Una conferma l'ha data oggi il Los Angeles Times che ha pubblicato un pezzo "Demi Moore contro Perez Hilton? (un celebre blogger californiano): leggi tutto su Twitter'' in cui ha spiegato che "ultimamente il sito di microblogging e' diventata l'ultima moda per le celebrita' di lanciarsi invettive l'una contro l'altra o di pontificare su quanto gli passa per la testa. Tutto in 140 caratteri o anche meno".
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Usa: Facebook avanza, Twitter perde colpi


NEW YORK - Prosegue a suon di contatti la guerra fra i due giganti del social networking. La novità è che dopo la scalata degli ultimi mesi Twitter si ferma, mentre Facebook continua a crescere. Stando agli ultimi dati diffusi dall’osservatorio americano comScore - a cui il Daily Telegraph di Londra dedica un articolo - Fb ha guadagnato nel solo mese di settembre più di 3milioni di singoli utenti negli Usa passando dai 92,2 milioni di agosto a 95,5 milioni.
Twitter ha invece finito il mese in pari, con 20,9 milioni di visitatori Usa in settembre rispetto ai 20,8 milioni del mese precedente. Anche il divario fra i due siti sta quindi aumentando negli States, con Facebook che ora attrae in un mese circa 75 milioni di singoli utenti in più rispetto al servizio di microblogging.
Martin McNulty, direttore del Forward Internet Group, osserva che «lungi dall’essere superato da Twitter, Facebook è riuscito a prendere il volo. La gente capisce che Facebook è uno strumento per tutti, basato sulla pura comunicazione e non su micro-bagattelle». Secondo l’analista, «un’adozione di massa di Twitter è sempre stata più ardua, e mentre va ad affievolirsi il fenomeno del suo utilizzo da parte dei vip emerge che era principalmente una moda con scarso valore sociale».
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Facebook a Milano il primo ufficio commerciale per aiuto inserzionisti


La nuova struttura, diretta da Diego Oliva, garantirà il supporto al crescente numero di inserzionisti operanti nel Paese. Facebook ha annunciato l'apertura di un ufficio commerciale a Milano, dove un team locale di vendita lavorerà per garantire piena assistenza al crescente numero di inserzionisti presenti in Italia. L'investimento di Facebook sul mercato italiano, in cui conta già oltre 12 milioni di utenti, si rafforza ulteriormente: la decisione di aprire un ufficio italiano risponde allo slancio degli inserzionisti che chiedono un sempre maggior coinvolgimento con i clienti Facebook potenziali e reali.

I numeri di Facebook, dai server del social network a Connect e Mobile


Facebook ha davvero ridefinito il modo di utilizzare le reti sociali. Ci aiuta non solo a tenerci in contatto con i nostri amici, ma crea anche un enorme bacino di conoscenza e forum di discussione con il vasto numero di funzionalità che offre. 1. Facebook ha un totale di 30000 server, 20000 dei quali sono stati aggiunti negli ultimi 18 mesi. Questo dato testimonia una crescita veramente enorme. Per acquistare questi server Facebook ha dovuto chiedere un prestito di 100 milioni di dollari nel Maggio del 2008.

Usa, Facebook e Twitter a sostegno di normativa per Web libero


Popolari siti web come Facebook, Twitter e Craigslist hanno dato ieri il loro sostegno ad un'iniziativa per stabilire delle regole su Internet, che i legislatori americani presenteranno in settimana. Ci sono praticamente tutti. Dall'amministratore di Facebook, Mark Zuckerberg, a John Lilly, a capo di Mozilla, dal grande vecchio Eric Schmidt di Google, fino al cofondatore di Twitter, Evan Williams, passando per Linkedin, Skype, Flickr, YouTube e molti altri.

Cinema: twitter e facebook vietati alle star di hollywood


(AGI) - Londra, 19 ott. - La major hollywoodiane odiano Twitter e Facebook e stanno introducendo nei nuovi contratti milionari con le loro superstar clausole che vietano l'uso dei sistemi di microblogging e i social network. Gli studio non sono preoccupati degli scandali degli attori troppo inclini a raccontare i loro affari privati, vedi Demi Moore e Aston Kuchner, ma dalla loro propensione a spifferare i segreti dei film o delle serie che stanno girando. Tra gli attori che si vedranno applicate le nuove clausole, scrive il Daily Telegraph, Cameron Diaz e Mike Myers, entrambi impegnati nella realizzazione di un nuovo episodio delle avventure di Shrek, prodotto dalla DreamWorks. Secondo Hollywood Reporter, in un recente contratto stipulato da un attore con la Disney comparirebbe l'esplicito divieto di usare "qualsiasi social network come Facebook o Twitter". All'origine del nuovo vincolo - che lascia intendere il diritto delle majors di spiare le comunicazioni degli attori sotto contratto - i numerosi fughe di notizie su serie televisive e film. Tra questi Paula Abdul, giudice dello show 'American Idol' che annuncio' le sue dimissioni all'insaputa della Fox o Greg Grunberg, star della serie Heroes, che ha 'cinguettato' i particolari dell'ultima puntata prima che fosse registrata, lasciando intendere che non ci sarebbe stata una quarta stagione.
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Cambia la struttura dei gruppi su Facebook



Si rivelerà davvero strategica la mossa degli sviluppatori di Facebook. I gruppi sono delle community interne a Facebook entro le quali si riuniscono tutti gli utenti che si sentono rappresentati dal gruppo stesso. Facebook trasforma l’architettura informativa e stravolge in maniera inizialmente confusionaria la struttura di un gruppo. La vecchia struttura, infatti, non permetteva seriamente di creare un gruppo di discussione. Il nuovo layout dei gruppi Facebook assume lo stesso aspetto di un profilo utente. Cosi facendo sarà immediato per un utente appartenente ad un gruppo capire se c’è una novità, un commento, una provocazione o una qualsiasi altra attività sul gruppo.

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Usa: utenti twitter e facebook nel mirino degli hacker


(AGI) - Washington, 19 ott. - I centinaia di milioni di utenti di Twitter e Facebook sono avvertiti: sono gli obiettivi preferiti degli hacker specializzati nel furto di identita'.
A lanciare l'allarme, scrive il sito della Cnn, e' l'Fbi che ha registrato negli ultimi anni almeno 3.200 denunce per frodi avvenute attraverso le pagine dei social network. Gli hacker si impadroniscono dei dati personali attraverso i comuni link che vengono suggeriti dagli amici e che hanno spesso come oggetto cause di beneficenza o richieste d'aiuto. Una volta aperto il collegamento all'utente, quest'ultimo e' attratto su false pagine web in cui viene chiesto di reinserire le varie password. A quel punto e' impossibile impedire agli hacker di intrufolarsi nelle banche dati con i dati personali. Non solo. Il cavallo di Troia una volta superata la prima barriera, proprio per il sistema di fiducia che permette di condividere i dati con tutti gli amici elettronici, contagia tutti i contatti del malcapitato.
Mediamente ogni utente di Facebook ha circa 120 persone in rubrica, le cui informazioni personali possono essere usate. Le frodi su Facebook - che ha 300 milioni di utenti in continua crescita - e Twitter - 7 milioni al momento - hanno un tasso di successo pari al 70%.
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La pagina della Polizia di Stato su Facebook


In un’epoca che è stata definita della “cross-medialità”, in cui l’analfabetismo telecomunicativo convive con eserciti di consumatori di massa di ogni genere di media e con le nuove generazioni che sono sempre più abituate a saltare da un mezzo di comunicazione all’altro e contaminano abitualmente cinema, tv, telefoni cellulari e videogame, anche le Istituzioni devono trovare il modo per fare arrivare i loro messaggi a tutti i loro potenziali utenti. È il caso della Polizia di Stato che opera per garantire la sicurezza agli italiani (e non solo agli italiani, visto che la transnazionalità del crimine è ormai la regola e l’interscambio collaborativo con le altre polizie segna una grande crescita e grandi risultati). Dunque, per l’Istituzione che produce sicurezza diventa così essenziale comunicare con i cittadini: perché la sicurezza condivisa prevede la prevenzione e l’immediatezza di intervento degli operatori di polizia, ma esige anche la collaborazione di tutti i cittadini, sia come singoli sia come aggregazioni sociali sia – parlando di media – anche come communities attive sui vari tipi di network che ormai offre il Web. E così, procedendo per età, interessi, cultura, sensibilità, eccetera, la Polizia di Stato cerca di rivolgersi a tutti mettendo bene a fuoco il profilo mediatico di ognuno. I giovanissimi sembrano non prediligere la carta stampata. E allora, opportunamente, la Polizia di Stato ha deciso di puntare su Facebook e su altri social network per fare arrivare i suoi messaggi agli interessati. 
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Halloween si veste da Facebook


Se lo scopo principale iniziale di Facebook era di far mantenere i contatti tra studenti di università e licei di tutto il mondo, adesso è diventata una rete sociale che abbraccia trasversalmente tutti gli utenti di internet. Dal luglio 2007 figura nella Top 10 dei siti più visitati al mondo ed è il sito numero uno per foto negli Stati Uniti con oltre 60 milioni di foto caricate settimanalmente. 

Chi avverte, a ragione, che Facebook e gli altri social network non sono la rete, non può però trascurare che il loro successo sta portando, e in qualche modo educando, a interagire on line, milioni di persone che fino a poco tempo fa erano digiune di un utilizzo collaborativo del web e meno di uno su quattro possiede o scrive su un blog. 

In poco più di 5 anni, Facebook può contare sui suoi oltre 300 milioni di utenti, provenienti da ogni parte del mondo, e che continuano a crescere giornalmente in maniera esponenziale. Una crescita che ha reso la celebre piattaforma protagonista di diversi episodi della vita attuale. 

Ultima sarà la sua partecipazione alla popolare festa di Halloween. Sarebbero infatti numerosi i soggetti che quest’anno abbandoneranno i classici costumi da mostri e streghe per travestirsi da Facebook profile. Il sito RefaceMe ha già raccolto le migliori immagini inerenti i costumi che gli utenti sfoggeranno il prossimo 21 ottobre.


Via: Re Face

Da sabato nuove regole per proteggere la privacy


Roma, 20 Ott. (Il Messaggero.it) - Da sabato non sarà più possibile trovare profili personali su Facebook utilizzando i motori di ricerca. E' questa la novità più importante introdotta dalla nuova regolamentazione di Facebook. I profili degli utenti di Facebook - spiega Bolognini, presidente italiano per la privacy - non saranno più visibili dall'esterno. Le notizie personali non correranno più così velocemente nel web». La risoluzione che stabilisce le prime regole per i social network era stata approvata venerdì scorso da 78 autorità della privacy, tra cui anche quella italiana, riunite a Strasburgo. Questo perché «Facebook, come altri social network nasconde diversi rischi, che la maggior parte delle persone ignorano, in primis i furti d'identità. I motori di ricerca sono utilissimi, ma attraverso Google, per esempio, possiamo sapere tutto di una persona. Possiamo riuscire a identificare un individuo. Questi sono dati che dovrebbero essere trattati con la massima tutela.

Auschwitz sbarca su Facebook per combattere "l'indifferenza"


OSWIECIM, Polonia (Reuters) - Il memoriale dell'ex campo di sterminio nazista di Auschwitz ha aperto una pagina sul sito di social networking Facebook allo scopo di combattere "l'indifferenza" che ha consentito che circa un milione e 300mila persone vi fossero uccise.

"L'indifferenza era un grosso problema durante la Seconda Guerra Mondiale, durante l'Olocausto. La maggior parte della gente ha adottato un comportamento passivo, hanno deciso di non fare nulla quando stava accadendo qualcosa di malvagio", ha spiegato a Reuters Television Pawel Sawicki, portavoce del museo di Auschwitz-Birkenau.
"La loro scusa era che non vedevano, non volevano vedere. Spero che una simile pagina su Facebook, che non rappresenta che una piccola parte della nostra attività, porterà la gente a passare da un'attitudine passiva ad una attiva, quando succede qualcosa di brutto. Se soltanto una persona fosse convinta a cambiare comportamento, sarebbe già un grande successo".
Il museo, che si trova sul territorio del comune di Oswiecim, nel sud della Polonia, ha lanciato quest'anno un appello internazionale per raccogliere fondi destinati alla sistemazione del sito storico.
L'area conta oltre 200 ettari, con 155 baracche, 300 installazioni in rovina e centinaia di migliaia di effetti personali e documenti appartenuti alle vittime.
Fonte

Facebook login: il Coo di Facebook ammette ritardi ripristino a count



In un’intervista a Cnet il Chief Operating Officer di Facebook, Sheryl Sandberg, ha ammesso che la reazione dell’azienda al problema è stata troppo lenta. Anche se il numero di utenti coinvolti rappresenta solo una piccola percentuale, il tempo di una settimana che è servito per risolvere il problema è decisamente troppo lungo.

Facebook login: ripristinato l'accesso per 150mila utenti ma dati persi


Per la rubrica Facebook Login di TuttoTech, si riporta la notizia relativa ai problemi di accesso riscontrati da circa 150 mila utenti negli ultimi dieci giorni che al momento del login ricevevano il messaggio down for maintenance.

Il problema era iniziato il tre Ottobre e secondo quanto dichiarato da Facebook era causato da un problema con un database. Metà dei profili sono stati ripristinati e l’altra metà dovrebbe esserlo entro domani quindi questi utenti potranno tornare a accedere a Facebook in modo normale.

Dopo il ripristino però gli utenti potrebbero avere perso gli ultimi aggiornamenti inseriti sul proprio profilo e anche le impostazioni potrebbero essere state resettate con i valori di default quindi è necessario fare queste verifiche.

Come ha ribadito TuttoTech, il numero di utenti coinvolti è circa 150 mila che anche se possono sembrare un numero enorme rappresentano appena lo 0.05% degli utenti iscritti su Facebook.

Se si vede il messaggio "account non disponibile" quando si accede a Facebook, di solito significa cheil social network sta applicando un miglioramento al database in cui l'account è archiviato. Mentre queste operazioni sono in corso, non è possibile accedere al proprio account. 

Facebook non esegue la manutenzione del sito su tutti gli account contemporaneamente, quindi è possibile che gli  amici possano accedere al sito mentre il proprio account non è ancora disponibile. Se, dopo 24 ore, si vede ancora questo errore, comunicatelo a Facebook.


Fonte: Tutto Tech
Via: Facebook Help Center