La pagina della Polizia di Stato su Facebook


In un’epoca che è stata definita della “cross-medialità”, in cui l’analfabetismo telecomunicativo convive con eserciti di consumatori di massa di ogni genere di media e con le nuove generazioni che sono sempre più abituate a saltare da un mezzo di comunicazione all’altro e contaminano abitualmente cinema, tv, telefoni cellulari e videogame, anche le Istituzioni devono trovare il modo per fare arrivare i loro messaggi a tutti i loro potenziali utenti. È il caso della Polizia di Stato che opera per garantire la sicurezza agli italiani (e non solo agli italiani, visto che la transnazionalità del crimine è ormai la regola e l’interscambio collaborativo con le altre polizie segna una grande crescita e grandi risultati). Dunque, per l’Istituzione che produce sicurezza diventa così essenziale comunicare con i cittadini: perché la sicurezza condivisa prevede la prevenzione e l’immediatezza di intervento degli operatori di polizia, ma esige anche la collaborazione di tutti i cittadini, sia come singoli sia come aggregazioni sociali sia – parlando di media – anche come communities attive sui vari tipi di network che ormai offre il Web. E così, procedendo per età, interessi, cultura, sensibilità, eccetera, la Polizia di Stato cerca di rivolgersi a tutti mettendo bene a fuoco il profilo mediatico di ognuno. I giovanissimi sembrano non prediligere la carta stampata. E allora, opportunamente, la Polizia di Stato ha deciso di puntare su Facebook e su altri social network per fare arrivare i suoi messaggi agli interessati. 
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