Usa, Facebook e Twitter a sostegno di normativa per Web libero


Popolari siti web come Facebook, Twitter e Craigslist hanno dato ieri il loro sostegno ad un'iniziativa per stabilire delle regole su Internet, che i legislatori americani presenteranno in settimana. Ci sono praticamente tutti. Dall'amministratore di Facebook, Mark Zuckerberg, a John Lilly, a capo di Mozilla, dal grande vecchio Eric Schmidt di Google, fino al cofondatore di Twitter, Evan Williams, passando per Linkedin, Skype, Flickr, YouTube e molti altri.

Una dopo l'altra, le firme dei numeri uno delle più importanti azienda web del mondo (le dotcom) mondiali sono lì, in calce a una lettera spedita proprio oggi a Julius Genachowski, ovvero al presidente della Commissione federale delle comunicazioni degli Stati Uniti, al secolo la FCC. Sono oltre venti le aziende tecnologiche, comprese Google e Amazon.com, che hanno scritto una lettera al capo della Federal Communications Commission a sostegno delle proposte, che impediranno agli operatori di rete di favorire alcuni contenuti rispetto ad altri per le piattaforme fisse e quelle wireless. 

Al centro della questione, la cosiddetta "Neutralità della Rete". Ovvero l'idea che chi fornisce connessione Internet - ad esempio se fossimo in Italia, aziende come Telecom, Tiscali o Infostrada - non possa decidere come e cosa trasmettere. Non possa filtrare i dati provenienti da un determinato servizio o da un'applicazione. O intervenire più in generale sul traffico Internet che gestisce direttamente. Questo, dicono i firmatari dell'appello alla FCC, rischierebbe infatti di penalizzare le aziende che, grazie a una rete neutrale (in sostanza di tutti e di nessuno), hanno reso grande e insostituibile Internet (e loro stessi). 

L'intera commissione FCC, composta da tre democratici e due repubblicani, dovrebbe votare oggi su come avanzare proposte per la cosiddetta "neutralità" della Rete. I difensori della neutralità affermano che ai provider di servizi Internet dovrebbe essere impedito di bloccare o rallentare il traffico in base ai contenuti, perché alcuni contenuti possono generare più profitti di altri. 

Ma i provider dal canto loro dicono che il traffico costantemente in aumento in servizi a banda larga, come il video sharing, richiede una gestione attiva delle loro reti. "Un'Internet aperta alimenta un mercato competitivo ed efficiente, dove spetta ai consumatori l'ultima scelta su quali prodotti hanno successo e quali no", hanno scritto ancora. Una dichiarazione finale sulla neutralità di Internet non è attesa prima di primavera e dopo un intenso dibattito pubblico. LinkedIn, EchoStar, eBay Skype e TiVo sono tra i firmatari della lettera.

Via: La Repubblica

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