Facebook: mamma "sotto copertura" inchioda stupratore


22 Ottobre 2009 - Due diciottenni avevano circa un migliaio di "amici" su Facebook. Adescavano le ragazzine sui social network - oltre che in piazza ad Ascoli Piceno - per poi cercare di avere rapporti sessuali con loro. Sono stati arrestati e oggi saranno ascoltati dal gip i due ragazzi che poco tempo fa hanno violentato una ragazzina di 16 anni, dopo averla fatta ubriacare. La madre, non vedendola rientrare a casa, l'aveva chiamata sul cellulare e questo le aveva permesso di ascoltare, impotente, quello che stava succedendo alla figlia.
Pare che uno dei due ragazzi organizzasse festini a base di alcol e droga in una casa, vuota, di proprietà della famiglia. Lo stesso appartamento dove è stata violentata la ragazzina di 16anni.
Secondo gli inquirenti per questi festini, a base di alcol e droga, potrebbero essere passate molte altre adolescenti e non si esclude che alcune possano essere state plagiate dalla personalità dei ragazzi e costrette a rapporti sessuali. In un'intercettazione telefonica si parla di 40 ragazze portate nel famigerato appartamento.
La polizia sta facendo indagini fra le giovanissime che li conoscevano per capire se ci sono stati altri casi di violenze invitandole eventualmente a vincere la vergogna e la paura per dire quello che sanno.
E proprio le minacce, alcune intercettazioni telefoniche, il tentativo di inquinare le prove e il progetto di una fuga all'estero hanno permesso di inchiodare i due ragazzi. Ma non sono solo queste le prove. Ci sono altri indizi e altri passi falsi commessi dai due sulla "piazza virtuale": su Facebook uno dei due ragazzi raccontava la sua passione per le ragazzine più piccole, ma soprattutto una madre - fingendosi la figlia adolescente - si è fatta adescare in chat verificando così la pericolosità e la capacità di plagio dei due verso le ragazzine.
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