Social network nel mirino dell'Ue, poco sicuri per i minori


I siti di social network come Facebook non proteggono abbastanza i bambini e i ragazzi da pericoli come la pedofilia o il bullismo online. L’allarme arriva da un’inchiesta condotta per conto della Commissione Ue: su 14 siti posti sotto osservazione, solo due - Bebo e MySpace - assicurano i controlli necessari per assicurarsi che estranei non possano accedere ai profili. 

I test hanno riguardato Arto, Bebo, Facebook, Giovani.it, Hyves, Myspace, Nasza-klaza.pl, Netlog, One.lt, Rate.ee, SchulerVZ, Irc Galleria, Tuenti e Zap.lu. "Sono deluso dal fatto che il maggior numero dei social network non riesca a garantire che i profili dei minori siano accessibili soltanto dai contatti approvati per default", ha detto il vice-presidente della Commissione Ue, Neelie Kroes. 

Secondo l'Ue, il numero dei minori che usano Internet e si iscrivono ai social network sta crescendo (attualmente, è il 77% del ragazzini tra i 13 e i 16 anni; il 38% di quelli 9-12). Kroes ha assicurato che esorterà i le società proprietarie dei siti ad apportare le modifiche al "quadro di auto-regolamentazione". "Non si tratta solo di proteggere i minori da contatti non voluti ma anche di proteggere la loro reputazione online: i giovani non comprendono appieno le conseguenze del rivelare troppo della loro vita personale on-line". 

Particolarmente preoccupante la pratica del tagging delle immagini delle persone, che aumenta il rischio del cyber-bullismo, secondo l’esecutivo Ue. Facebook è già nel mirino degli organismi di controllo europei sulla privacy per la sua tecnologia di riconoscimento facciale, che suggerisce i nomi per le persone nelle foto appena caricate sul sito.

Via: La Stampa

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