Referendum: quorum raggiunto anche grazie a Facebook


"Il merito per il raggiungimento del quorum va anche ai social network, ma decisiva e' stata l'attenzione e la voglia di protagonismo dell'elettorato". Michele Sorice, direttore del Centro Studi su Media e Comunicazione dell'Universita' Luiss di Roma, parla all'Adnkronos di social network e referendum. "Facebook e Twitter - osserva - da soli non avrebbero mai mobilitato cosi' tanti cittadini, quote consistenti di elettorato restano infatti fuori dal web". "I social network hanno creato connessione e passaparola, e hanno mobilitato quella parte di opinione pubblica disposta a farsi mobilitare. Sul web - sottolinea Sorice - c'e' stato il cosiddetto 'effetto alone': come un'espansione a raggiera, c'e' stata una sensibilizzazione crescente tra gli utenti".  "L'arma migliore di internet - sostiene il massmediologo - e' stata l'ironia, come ha dimostrato anche l'ultima tornata elettorale delle amministrative". Guardiamo a quanto avvenuto in Nord Africa: in quel caso c'era una grande sofferenza da parte della popolazione piu' giovane che e' anche la piu' attiva su questo tipo di media. Ma il peso di Facebook e Twitter non va "sopravvalutato", "determinante - prosegue - e' stata la partecipazione di settori della societa' civile - come le organizzazioni religiose - che in genere restano in silenzio". "Sulla funzione informativa dei social network spesso si esagera. Twitter resta uno strumento di informazione, usato anche dai media mainstream. Facebook, invece, non e' un mezzo di informazione ma di attenzione sull'informazione, con la condivisione di link e video", conclude Sorice.

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