Nonciclopedia chiude e su Facebook si scatena la protesta


Gia' al centro di numerose polemiche per le sue esternazioni su Facebook, Vasco Rossi e' diventato oggetto dell'indignazione del popolo della Rete. Il sito Web Nonciclopedia ha chiuso il suo spazio in seguito all'azione dei legali del cantante, che si e' ritenuto diffamato dal contenuto di una delle tante imitazioni parodistiche di Wikipedia e su Facebook sono gia' comparsi i primi gruppi (''Chiudiamo Vasco Rossi e Riapriamo Nonciclopedia'' conta su circa 5.000 adesioni) che se la prendono con la rockstar italiana per la ''censura'' nei confronti del sito di satira. 

La portavoce di Rossi, Tania Sachs, ha pubblicato sul sito ufficiale del cantante una nota nella quale si precisa che ''Vasco non ha mai chiesto la chiusura del sito, ha molto semplicemente chiesto al suo avvocato di difenderlo in sede giudiziaria dalla diffamazione, persistente''. 

Nel febbraio del 2010, prosegue la nota, ''abbiamo sporto querela per diffamazione nei confronti del sito Nonciclopedia che degli insulti contro Vasco Rossi aveva fatto la sua bandiera. Insulti quotidiani e gratuiti, insulti a tempo perso e senza alcun motivo'' e ''in seguito alla comunicazione del magistrato, gli amministratori di quel sito hanno deciso autonomamente di chiudere il sito perche' si sono evidentemente accorti di essere nel torto''. 

Anche Nonciclopedia ha precisato sulla sua homepage di aver chiuso il sito ''per protesta, non per costrizione. La protesta si e' resa necessaria nel momento in cui venendo incontro alle richieste (seppur opinabili, visto che questo e' un sito di satira) dell'avvocato di Vasco Rossi di rimuovere la pagina dedicata al 'rocker', la denuncia a carico di ignoti non e' affatto caduta''.

Fonte: Asca

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