Facebook smaschera il Presidente Fini, non è super partes


Sulla sua pagina di Facebook (e su Twitter), il presidente della Camera Gian franco Fini annunciava: "Nel pomeriggio salirò al Quirinale per spiegare come sia diventato difficile, vista la situazione in cui versa la maggioranza, garantire il normale andamento dei lavori parlamentari". Come riporta 'Il Giornale', "Se è vero che martedì il governo è andato sotto, alla Camera, nell'approvazione dell'articolo 1 del Rendiconto generale dello Stato, è altresì evidente che ogni valutazione politica di merito spetta al capo del governo e al Presidente della Repubblica". 

Un incontro, quello con Napolitano, presentato dunque non tanto come una missione istituzionale in rappresentanza dei capigruppo quanto come un faccia a faccia politico. Il capogruppo del Pdl Cicchitto, in Aula, chiede conto di quella frase ripresa da un'agenzia e il presidente Fli ha spiegato che avrebbe fatto rettificare l'errato lancio di agenzia. 

Il guaio è che i social network non mentono. Lo staff di Fini, infatti, il 'disastro' l'ha combinato anche su Twitter postando lo stesso messaggio con tanto di link che riportava al post di Facebook (adesso inesistente). Il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, non si sofferma sulla frase comparsa sui social network ma pone l'accento sui comportamenti tenuti da Fini in queste ore. 

Cicchitto sottolinea che Fini "si è distinto dall’opposizione che chiedeva la non procedibilità della presenza del presidente del Consiglio in aula, però precedentemente ha fatto un percorso che non ha rinviato ai lavori della commissione il ragionamento sul rendiconto dello Stato, e ha dato un’interpretazione unilaterale della prevalenza dell’articolo 1 rispetto al resto dell’articolato".

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