Rave party con appuntamenti criptati su Facebook, denunciati


Utilizzavano un linguaggio criptato dando appuntamento ai partecipanti su Facebook, gli organizzatori del rave party bloccato ieri a Pomezia da polizia e carabinieri. Si tratta di 5 italiani e un polacco, tra i 21 e i 31 anni, già con precedenti per raduni illegali. Durante l'operazione delle forze dell'ordine, che ha portato alla denuncia di oltre 300 persone, sono stati trovati volantini con su scritto "Save the rave" e che davano appuntamento al 23-24-25 aprile per il prossimo rave party al nord. 

Per l'evento erano arrivati giovani da tutta Italia e dall'estero, tra cui alcuni minorenni che si erano allontanati da casa e di cui era stata denunciata la scomparsa. Per il questore di Roma Francesco Tagliente "serve determinazione per evitare che possano verificarsi situazione di pericolo come questa". 

Precisamente sono 319 le persone denunciate per invasione di terreni o edifici e partecipazione a manifestazione non preavvisata in un rave party organizzato in un capannone abbandonato a Pomezia. Altre sei persone sono state denunciate come promotori del raduno musicale. Tra gli identificati anche quattro minori che, a termine dei controlli, sono stati riaffidati ai genitori. 

Tre furgoni utilizzati per il trasporto dei mixer, delle casse per la diffusione sonora della musica e il generatore di corrente sono stati sequestrati insieme a tutta l'attrezzatura. Dopo aver interrotto il raduno musicale intorno alle due della notte tra sabato e domenica, gli agenti hanno prima identificato i presenti e poi, intorno alle 10 di mattina con un blitz, hanno messo fine all'evento.

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