Croazia: un giovane leader e 'Fejsbukovci' per far cadere governo

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Giovedì 17 febbraio "erano solo in tre, il martedì successivo trecento, due giorni dopo, giovedì 24 febbraio circa mille persone si sono radunate a Zagabria per le proteste antigovernative". La Croazia - il solo Paese balcanico con concrete prospettive di adesione all'Ue, già nel 2012 - si ritrova in questi giorni teatro di un fenomeno di protesta dal basso, che in molti già assimilano a quanto visto in nord Africa. Il paragone è per molti aspetti forzato, ma si regge su un denominatore comune: internet e i social network. E' su Facebook che parte la chiamata, passando per Twitter e You tube. In poche ore il tam tam fa il giro di Zagabria, in pochi giorni arriva a Pola, Spalato, Fiume, Slavonski brod. Mercoledì è già attesa una nuova manifestazione. In Croazia il leader delle proteste ha un nome e cognome: Ivan Pernar. Ha venticinque anni e frequenta un corso di specializzazione in Comunicazione presso l'Alta scuola di business e management di Zagabria. "Il vostro tempo è passato. Vi invito a dimettervi e indire le elezioni" ha chiesto durante le proteste di ieri Pernar, al quale è stato interdetto l'accesso a Piazza San Marko, nel centro di Zagabria. Ma il popolo di Facebook non si è fatto fermare e, secondo uno schema che va consolidandosi, si è radunato, come sempre sul far della sera, in piccoli gruppi in diversi angoli della città. Riunitisi poi, nell'arco di brevissimo tempo in un'unica massa critica, rigorosamente spontanea e non autorizzata. Puntando sull'effetto sorpresa, insomma, i 'Fejsbukovci', quelli di Facebook, come è già stato ribattezzato dai media croati il popolo di Pernar, riescono a muoversi e spargersi rapidamente per le vie della capitale, generalmente al grido di "ladri, ladri".

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