Filosofo: "Facebook è il parassita della vera amicizia"


''L'esistenza dei social network come Facebook, che sono oggi la porzione di comunicazione reale piu' ampia tra persone reali, non riguarda semplicemente un tentativo di sostituire una realta' virtuale con un'altra. Al contrario, i social network sono parassiti rispetto alle relazioni reali che incoraggiano e che essi stessi alterano non poco spingendo la gente a mettersi in mostra e, dall'altra parte, a diventare dei 'guardoni' di quanti si espongono online''. Il filosofo inglese Roger Scruton, professore all'Institute for the Psychological Sciences della Virginia, presenta un'analisi delle trasformazioni in corso nell'amicizia, nell'amore e in altre forme di rapporto interpersonale a causa di internet in un articolo che appare sul nuovo fascicolo di ''Vita e Pensiero'', rivista culturale dell'Universita' Cattolica di Milano. Tra libri di Scruton, presso l'editrice Vita e Pensiero, sono apparsi in italiano ''L'Occidente e gli altri. La globalizzazione e la minaccia terroristica'' (2004) e ''La cultura conta. Fede e sentimento in un mondo sotto assedio'' (2008). ''Alcuni potrebbero far presente che l'esistenza di questi siti di networking causa un beneficio sociale e psicologico, aiutando quanti si vergognano nel presentarsi direttamente al mondo a raggiungere uno spazio e un'identita' pubblica. Questi siti web inoltre rendono capaci le persone di restare in contatto con un ampio circolo di amici e colleghi, incrementando pure il livello dei loro legami e riempiendo il mondo con sentimenti di felicita' e bonta'. Ma gia' qualcosa di nuovo sta entrando nel mondo delle relazioni umane con questi siti, in apparenza innocenti'', argomenta Scruton.

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