Chiusi gruppi offensivi contro Yara, indaga la Polizia Postale


Le autorità italiane, che hanno da tempo rapporti di collaborazione con i responsabili della società di Palo Alto, con un provvedimento dell'autorità giudiziaria sono intervenute, segnalando a Facebook dieci gruppi contro Yara, il cui contenuto risultava altamente offensivo. Il gruppo «Yara Zombie - Anche i morti ballano» era stato rimosso in poche ore, dopo il tam tam tra gli utenti di Facebook che avevano inondato lo staff di Facebook di segnalazioni e di richieste di rimozione di quella pagina irriverente che speculava con macabro sarcasmo sulla morte della ragazzina di Brembate Sopra. Ma non è stato il solo. 7 di questi sono già stati oscurati e nelle prossime ore verranno cancellati anche gli ultimi tre. Uno di quelli ancora visibili e che sta suscitando la consueta mobilitazione della rete si chiama «Sarah Scazzi contro Yara Gambirasio (Schieramento Sarah Scazzi)» e l'amministratore, un inesistente Pà e Pasalaqua, "gongola" dell'attenzione mediatica che sta ricevendo: «Ci definiscono cyberbulli atei. Lol». Il penultimo post pubblicato, presentato come citazione di un fan, recita: «"Yara colpita con sei coltellate". Una per ogni rete nazionale». L'ultimo post della pagina: «quando verrà la polizia postale denuncerò tutti coloro che ci hanno minacciato di morte, quello si che è reato a differenza della libertà d'opinione». Per l’ennesima volta il social network più famoso del mondo è diventato un teatrino degli orrori e del cattivo gusto, senza rispetto nemmeno per la povera Yara Gambirasio e per i suoi familiari, straziati dal dolore di una sofferenza che dura ormai da qualche mese.

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