Omicidio di Teresa Buonocore, la foto presa da Facebook


Per memorizzare il volto di Teresa Buonocore, che di lì a pochi giorni, il 20 settembre, avrebbero ucciso, Alberto Amendola e Giuseppe Avolio ne ricavarono una fotografia dal profilo che la figlia ha su Facebook e la stamparono. La notte prima di uccidere la donna che fece condannare lo stupratore della sua bambina, i due killer s’incontrarono in una discoteca di un lido di Portici. E proprio lì, durante un party di fine estate sulla spiaggia, misero a punto il piano d’azione definitivo per uccidere Teresa. 

Nelle ore successive all'omicidio Avolio rese tre diverse dichiarazioni agli agenti della squadra mobile: dopo avere negato ogni coinvolgimento nel delitto, affermando che era andato a correre per perdere peso, ammise di avere preso parte all'omicidio: «In effetti, 15 giorni fa Alberto mi mise al corrente del fatto che aveva avuto la proposta da parte di persone di cui non mi precisò l'identità di “accappottare” una persona, una donna non meglio precisata, e che lui mi avrebbe dato personalmente, a cose fatte, la somma di 10.000 euro. 

Dichiarazioni choc quelle che sono state trascritte dalla polizia giudiziaria nei verbali di interrogatorio di Giuseppe Avolio, il pescivendolo, e dell'amico tatuatore Alberto Amendola, entrambi in carcere con l'accusa di omicidio. Confermato anche il movente della vendetta: l’ordine dell’esecuzione venne impartito ai due dal carcere, ed è riconducibile al pedofilo, in cella da 15 mesi. I verbali sono contenuti nell'ordinanza con cui giovedì il gip Amelia Primavera, accogliendo la richiesta del pm Danilo De Simone, ha disposto la custodia cautelare dei due.

Fonte: Il Messaggero

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