Terremoti, Boschi: «basta dati via internet» e Facebook insorge

Dopo l’annuncio di Enzo Boschi, direttore dell’Istituto Nazionale di Geofisica, che si è detto d’accordo all’ipotesi di un blackout totale dell’informazione sismica per evitare “falsi profeti”, sulla pagina di Giampaolo Giuliani, tecnico sismico ribelle, sale la rabbia. Censura. E’ questo il termine che non ha paura di usare il popolo della rete. E mentre la terra, fra Rieti e L’Aquila, torna a tremare, gli scienziati si orientano per il massimo del riserbo:  “noi stiamo valutando di smettere di informare”, dice appunto Boschi, “e di non rendere raggiungibili i nostri dati via Web, perché vengono usati per arrivare a conclusioni che non stanno né in cielo né in terra”. Boschi si riferisce a Giampaolo Giuliani, tecnico esperto in terremoti che aveva diffuso un preallarme su un terremoto a Sulmona, mai verificatosi; era poi stato denunciato per procurato allarme, e aveva poi affermato di non essere stato ascoltato, quando diceva di poter prevedere il terremoto dell’Aquila. Sul suo profilo Facebook, i suoi estimatori scrivono: “io mediterei di togliere boschi dalla sua posizione e di mandarlo a fare l’operaio a 800 euro al mese”, scrive l’utente mario m.; “ora vogliono censurare pure l’informazione sismica???. questo è un atto gravissimo e incomensurabile. spero che boschi smentisca”, aggiunge matteo m. un atto “antidemocratico”, quello dello stop alle informazioni sugli eventi sismici, nonostante le buone intenzioni che la protezione civile e l’ingv dicono di avere in proposito – probabilmente perchè, secondo i sostenitori di Giuliani, l’intento delle autorità sarebbe proprio quello di bloccare il lavoro del tecnico ribelle.

Fonte: http://www.giornalettismo.com/

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