Sentenza a Livorno: offesa su Facebook è diffamazione a mezzo stampa


Potrebbe essere un caso destinato a fare da precedente nel mondo dei social network. La storia in questione vede come protagonista una giovane ragazza di 26 anni, Rossella Malanima di Livorno che, licenziata dal centro estetico per il quale ha lavorato nel mese di maggio 2011, molto probabilmente in preda alla rabbia ha ben pensato di sfogarsi contro il suo datore di lavoro usando la tecnologia.

La ragazza ha prima inviato una mail all’uomo, salvo poi passarlo a insultare direttamente sulla sua bacheca di Facebook. Dal raccomandare i clienti a non frequentare il centro per motivi di scarsa igiene, Rossella ci è decisamente andata sul personale scrivendo sulla bacheca Facebook dell’ex datore: "Sei un albanese di m….", usando come pretesto la sua nazionalità.

Proj Gjergji, questo il nome dell’uomo, si è dunque presentato in Procura con il suo avvocato e 3 messaggi simili per denunciare la giovane, iscritta nel registro degli indagati ai sensi dell’articolo 595 terzo comma del codice penale, relativo alla diffamazione a mezzo stampa. La 26enne Rossella, per mezzo del suo legale Danilo Adoncecchi, ha scelto il rito abbreviato.

Nella sentenza, arrivata lunedì, il giudice Antonio Pirato ha condannato la donna a una multa di 1.000 euro, al pagamento delle spese processuali e a versare alla vittima 3.000 euro come risarcimento danni. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 60 giorni. A rischiare, pertanto, non sono solo i giornalisti, ma tutti coloro che offendono sui social network.

Fonte: Attualissimo

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