Palermo: ragazza uccisa, il popolo di Facebook invoca pena di morte


Il popolo di Facebook è indignato e si scaglia contro Samuele Caruso, il 23enne con la passione per i gatti e il fisico palestrato, che venerdì ha ucciso barbaramente Carmela Petrucci, 17 anni, e ferito gravemente la sorella Lucia, di un anno più grande. Agli investigatori, che lo hanno ascoltato per tre ore di fila, ha detto di aver perso la testa.

Il giovane, che sul social network si definisce tigrotto, non si era rassegnato alla fine della sua storia d'amore con Lucia, conosciuta proprio su Facebook. Samuele, armato di coltello, si è recato venerdì sotto la casa in cui l'ex viveva con la famiglia e ha atteso il suo ritorno dopo la scuola.

Poi, forse al culmine dell'ennesimo rifiuto, ha estratto l'arma e ha sferrato decine di fendenti. Alcuni mortali hanno raggiunto Carmela, che nel tentativo di difendere la sorella ha fatto da scudo alla ferocia bestiale. Nella pagina di Facebook Carmela Petrucci riposa in pace, che ha quasi 1.000 iscritti, monta la rabbia della gente.

Alberto scrive: "Non ci sono parole, solo rabbia e dolore. Spero che in carcere i detenuti gli facciano una bella festa con tante legnate!!!! Palermo in lutto". Per Mary "in casi come questi in cui si ha il colpevole si deve approvare la pena di morte". Federica mette in dubbio l'ipotesi che si tratti di un delitto d'impeto.

"Non ha perso la testa - scrive -, lui è andato lì con l'intenzione di ucciderla.. altrimenti non sarebbe uscito con un coltello. E questo, secondo me, è ancora più grave. Gente che si sente in diritto di togliere la vita altrui, che schifo. Povera ragazza". Lucia gli chiede "perché non ti sei ammazzato tu?", mentre Viviana dice:

"Che ora paghi! Che lo Stato intervenga! Che i pm siano consapevoli della gravità! Mostro!!!". "Ti dovrebbero far saltare la testa a colpi di macete" scrive Gemma. Carmela e Lucia frequentano la stessa classe fin dalla prima elementare. Chi le conosce le descrive come due ragazze particolarmente unite, sempre insieme.


Via: Adnkronos
Foto: Facebook

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