Diportisti contro Monti per tassa su barche, gruppo su Facebook


La stangata sulle barche da diporto che si profila nel pacchetto economico del governo Monti ha prodotto l'immediata reazione di protesta di semplici diportisti e delle associazioni di settore come Ucina, Assomarinas e Assonat. Il timore, oltre al fatto che diventa costosissimo possedere una barca di oltre 10 metri di lunghezza, è per la temuta ricaduta negativa sul turismo nautico. 

Per questo è nato in tempo record un gruppo Facebook, "Gli indignados della nautica" con lo scopo di sensibilizzare il governo a una modulazione più realistica e razionale delle imposizioni. ''Abbiamo un'unica possibilità: diventare tanti e far sentire la nostra voce molto in alto - spiega il promotore Max Procopio, ex velista professionista (il Moro di Venezia) e azionista di Marine Partners, società che opera esclusivamente nella nautica -. Vogliamo conoscere chi ha avuto l'idea di raddoppiare di fatto il costo di un posto barca dalla sera alla mattina con un'inutile balzello". 

"Spiegargli che l'unico risultato di questa assurda scelta sara' un esodo incontrollato, fargli capire che sta affossando un intero settore e deprimendo ulteriormente l'azienda Italia, che il turismo estero si rivolgerà altrove, disertando definitivamente le nostre coste". 

A questo proposito, un partecipante ha scritto: "Voglio ricordare che un 7,5 metri con due motori da 250 hp l'uno non paga niente. Che una vela di 12 metri recente da 250.000 euro paga come una vela di 10,10 di 30 anni dal valore di circa 20-30.000 (come una punto), totale 2.500 euro. L'equità dove sta?". E non manca l'ironia: ''Cosa vi aspettate da uno che si chiama Monti?'', scrive un altro iscritto al gruppo.

Fonte: TM News
Via: ANSA
Foto dal Web

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