Facebook oscurato in Arabia Saudita, blogger insultava Maometto


Facebook è da ieri vietato in Arabia Saudita. "Questa volta" dice un funzionario della commissione per la comunicazione e l'informazione tecnologica "il sito ha davvero passato il segno". Il social network era già finito nel mirino dei clerici in quanto "porta della lussuria", luogo in cui ragazzi e ragazze possono parlare troppo liberamente. Ma stavolta a fare "passare il segno" sarebbe stato un blogger che usando Facebook avrebbe condotto una vera e propria campagna di blasfemia. "Io sono Dio" pretendeva il navigatore solitario: condendo il suo delirio con insulti virtuali al Profeta Maometto. Nei suoi post paragonava Allah ad un “beduino primitivo” e definiva l’islam “fede cieca che cresce e si impossessa delle menti dove c’è irrazionalità e ignoranza”. Nonostante ciò, il suo blog avrebbe raggiunto i 70 mila visitatori. Walid ha anche creato anche gruppi su Facebook dove si dichiarava in maniera ironica Dio facendo satira religiosa, tanto da suscitare diverse reazioni e proteste. Sono scattati subito gli arresti. Ma la mano pesante del governo evidentemente non si è fermata lì e si è abbattuta anche sul social network. Il ragazzo arrestato si chiama Walid Husayn, ha 26 anni e di mestiere fa il barbiere a Qalkilya. E nella terra dove il reato di "insulto alla divina essenza" può costare fino alla pena di morte il suo arresto fa già scattare l'allarme tra i gruppi di difesa dei diritti civili. Nessuna reazione finora dalla sede californiana di Facebook. Il gigante del Web solitamente non commenta le politiche dei governi. Se dal paese arabo si cerca di entrare nel sito compare un messaggio di errore.

Via: La Repubblica

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