Stefano ucciso a Mykonos, amici su Facebook: "morto da eroe"


E' stato confermato l'arresto di uno dei tre giovani stranieri fermati ieri a Mykonos dopo la morte del 21enne lodigiano. Il giovane era in Grecia con quattro amici per trascorre le ferie. "È stato un incidente, non volevo ucciderlo". Si è difeso così Alex G., lo svizzero 23enne arrestato per l'omicidio di Stefano Raimondi, ucciso con una bottiglia di vodka in testa per una rissa scoppiata nel locale 'Cavo Paradiso' sull'isola delle Cicladi. Gli altri due giovani che erano stati fermati insieme al sospetto che ha confessato di aver colpito l'italiano sono invece stati rilasciati e gli inquirenti avrebbero terminato di raccogliere le diverse testimonianze sulla dinamica dei fatti. "Ha fatto roteare la bottiglia come una mazza da baseball, e ha preso Stefano alla tempia", racconta uno dei presenti. "Tutto ciò che abbiamo visto e sentito lo abbiamo detto alla polizia, non servono altri discorsi", ha detto Alessandro Marchese, amico del 21enne ucciso. "Quel ragazzo era ubriaco, ci ha preso a pugni mentre eravamo seduti e quando ci siamo alzati per andarcene ha colpito Stefano", ha detto un altro giovane. Intanto su Facebook è nato un gruppo per ricordare il giovane studente di economia, in cui amici, conoscenti e gente comune lo ricordano come un eroe. "Quando un ragazzo muore per difendere un amico, è decisamente un eroe", "Stefano sei un esempio per tutti", solo alcuni dei commenti apparsi sul gruppo. Al suo paese, Ospedaletto Lodigiano, si attendono notizie sul rientro della salma.

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