Profilo Salman Rushdie bloccato, Facebook riattiva l'account


Lo scrittore britannico Salman Rushdie è emerso vittorioso da poche ore da una disputa con Facebook, ottenendo di poter usare per il suo account il suo secondo nome, universalmente noto, Salman, piuttosto che il primo Ahmed, dopo che il sito gli aveva disattivato il profilo sostenendo che Salman fosse un impostore. Ieri, lo scrittore ha raccontato la sua battaglia in una serie di messaggi su Twitter, scambiati con oltre 113.000 internauti. 

Dinanzi alle proteste della rete e alla foto del passaporto fatta pervenire da Rushdie, il social network ha dovuto fare marcia indietro. Lo scrittore ha raccontato che Facebook gli aveva disattivato l'account in applicazione della sua politica contro gli pseudonimi, chiedendogli una prova della sua reale identità e che, una volta ottenuta una copia del suo passaporto, aveva ripristinato la sua pagina, ma con il nome Ahmed Rushdie

"Hanno detto va bene, ma hanno insistito perchè utilizzassi il nome Ahmed, che appare prima di Salman sul mio passaporto e che io non ho mai usato", ha scritto Rushie in un tweet. "Mi hanno riattivato la mia pagina come 'Ahmed Rushdie', ma tutto il mondo mi conosce come Salman", ha sottolineato. Rushdie si è quindi rivolto su Twitter direttamente a Mark Zuckerberg: "Dove ti nascondi, Mark? Vieni a restituirmi il mio nome!". 

Dopo ore di battaglia a colpi di tweet, lo scrittore ha quindi annunciato: "Vittoria! Facebook ha ceduto! Sono nuovamente Salman Rushdie. Mi sento tanto meglio così. Una crisi di identità alla mia età non è divertente. Grazie Twitter!". "Ho appena ricevuto le scuse del gruppo Facebook", ha poi concluso Rushdie. Salman Rushdie è divenuto famoso per i suoi controversi "Versetti Satanici", ma è autore anche di altri romanzi.

Via: La Stampa

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