Cyberbullismo dilagante su Facebook tra i teenager americani


Il centro Pew Internet & American Life Project ha analizzato, fra l'aprile e il luglio scorso, le esperienze online di 799 adolescenti americani fra i 12 e i 17 anni. L'80% di essi utilizza almeno un social media e il 93 % di essi ha un profilo Facebook. La ricerca si è concentrata su eventuali fatti negativi avvenuti in Rete e ha cercato di confrontare i resoconti forniti dai teenager con quanto riportato invece da un campione di adulti. 

Il 20% dei ragazzi ritiene che i loro coetanei online siano per lo più scortesi, contro il 5% degli adulti. Una ragazza su tre si è trovata in situazioni spiacevoli. A un teenager su quattro è capitato di aver litigato almeno una volta a seguito di una discussione sul social network, per circa uno su cinque tale discussione ha causato la fine di un'amicizia. L'8% degli adolescenti, dalle parole è passato ai pugni e la scintilla è stata provocata da qualche dissapore nato su Facebook. 

Il 6% racconta di aver avuto problemi a scuola. Il centro Pew ha associato alle conversazioni telefoniche con i quasi ottocento minorenni, sette focus group condotti su un campione d'età leggermente superiore (12–19 anni). I ricercatori sono rimasti stupiti dai termini usati da questi soggetti per descrivere i loro pari: i termini più comuni erano “meschino”, “falso”, “rozzo” e “maleducato”. 

Molte delle persone criticate sembrano avere una doppia vita: persone tranquille e posate a scuola, senza freni sulla loro bacheca di Facebook. Fra questi adolescenti esiste comunque anche un certo grado di solidarietà: quando qualcuno viene molestato online, l'80 % di coloro che assistono interviene per difendere la vittima, contro il 20 % di coloro che invece prendono le parti dell'aggressore.

Fonte: PewInternet
Via: La Stampa

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