Dillo a Obama, gruppi su Facebook dopo lo sfogo del premier


In Italia "abbiamo quasi una dittatura dei giudici di sinistra". E' quanto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha detto in un breve colloquio con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama a margine del G8. Ed il faccia a faccia tra Berlusconi e Obama di Deauville è diventato un tormentone sul web.

Su Facebook sono nati numerosi gruppi intitolati "Dillo a Obama" che ospitano ironici cahiers de doleances sulla falsariga delle parole d'ordine sentite in questa campagna elettorale, ma anche critiche e invettive dirette al Cavaliere. Fra i post più lievi, quello di Sara: "Mr Obama, non è che può far riunire i Beatles, che sono stati sciolti da Pisapia?".

Elisa è sconfortata e chiede consiglio: "Mr. Obama, mi vergogno un po' del mio Paese. Cosa posso fare?". La replica è senz'appello: "Trasferisciti". Lorenzo domanda se si "può mettere un ministero pure a Terracina" e a Roberta che si interroga su cosa può fare perché "ho perso il cervello", 'Obama' risponde: "Buon segno, non cercarlo fino a lunedì pomeriggio".

"Noi abbiamo presentato una riforma della giustizia che per noi è fondamentale - si sente dire al premier (nella registrazione della conversazione ripresa dalla telecamere del circuito chiuso del vertice) che ha parlottato per qualche minuto con Obama con l'aiuto dell'interprete prima dell'inizio della sessione di lavoro dedicata al tema della sicurezza nucleare - perché in questo momento abbiamo quasi una dittatura dei giudici di sinistra".

Parole che hanno scatenato la reazione del presidente dell'Anm Luca Palamara: "Non ci prestiamo a strumentalizzazioni legate alla campagna elettorale". Ma è ''molto grave che sia avvenuto all'estero e che un'istituzione dello Stato sia stata denigrata davanti agli occhi dell'uomo più importante del mondo''.

Via: Adnkronos
Foto: L'Aquila Nuova

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