Carabiniere uccide la figlia dopo lite scoppiata a causa di Facebook


Dramma familiare per una lite su Facebook. Un maresciallo dei carabinieri ha ucciso la figlia di 13 anni, sparandole un colpo di pistola alla testa. Poi ha colpito con altri due proiettili un'altra figlia di 15 anni, che è ora ricoverata in ospedale ma non in gravi condizioni. Infine si è tolto la vita con la stessa arma. L'episodio è avvenuto nell'abitazione del militare a Subiaco, in provincia di Roma. La causa del gesto sarebbe stata una lite su Facebook con una delle figlie.

Al momento della tragedia in casa c'era anche un altro figlio del militare, mentre la moglie, un'insegnante, non era in casa. La ragazzina ferita si trova all'ospedale di Subiaco con due colpi d'arma da fuoco che l'hanno raggiunta al torace e ad una gamba. La sorella, invece, è morta sul colpo dopo essere stata ferita alla testa. Anche per il padre, 40 anni, la morte è giunta all'istante con la stessa pistola d'ordinanza. A  scatenare il tutto - secondo una prima ricostruzione dei carabinieri del nucleo investigativo di Frascati - è stata un'animata discussione iniziata telefonicamente tra l'uomo e una delle figlie a causa del popolare social network molto amato dagli adolescenti. 

La lite sarebbe proseguita il giorno successivo di persona e poco prima dell'omicidio una delle due figlie era nuovamente connessa al social network. Il gesto sembra inspiegabile anche perché il maresciallo viene descritto come un militare "irreprensibile", un uomo tranquillo che non aveva mai dato segni di squilibrio o reazioni violente. Da un anno l'uomo prestava servizio al nucleo operativo della compagnia di Subiaco, dopo essere stato per diversi anni, al centro reclutamento nazionale dell'Arma. Un ruolo affidatogli proprio per le sue capacità.

Fonte: Tgcom24

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