Crescono i reati sessuali collegati a Facebook


Lo scorso anno 90.000 utenti di MySpace erano stati espulsi dal sito di social networking nell’ambito dell’operazione «tolleranza zero» avviata dal portale di proprietà della divisione digitale di Fox Interactive Media di News Corp., il gruppo di Rupert Murdoch. Espulsi perché si sarebbe trattato di molestatori, di stalker, che sfruttavano le potenzialità di MySpace per andare a caccia delle loro prede sessuali. 

L’azione di contrasto al fenomeno delle molestie sessuali on line era nata in seguito alla citazione in giudizio proposta da un gruppo di procuratori statunitensi guidati da Richard Blumenthal e Roy Cooper. Blumenthal parlava di una situazione assolutamente spaventosa e totalmente inaccettabile che dimostra come i siti di social networking siano pieni di predatori sessuali. 

Se la risposta di MySpace è apparsa forte, l’allarme ora investe il numero uno dei social network, Facebook. Secondo John Cardillo, un ex agente di polizia che si occupa di snidare gli stalker on line, Facebook dispone di un bacino di utenza enorme che fa gola a tutti i predatori sessuali. 

In Gran Bretagna, sono in costante aumento i reati connessi all'utilizzo di Facebook, secondo i dati della polizia del Nottinghamshire. Le denunce che in qualche modo coinvolgono il social network sono salite in un anno del 346% e tra l'aprile 2009 allo scorso marzo le denunce sono state 58. Sei finora i condannati per reati di vario tipo, in maggioranza relativi a molestie sessuali.

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