Facebook ritarda rimozione pagina anti-semita, denunciato


Facebook, insieme con il CEO Mark Zuckerberg, sono stati denunciati al risarcimento di 1 miliardo di dollari per aver ritardato intenzionalmente la rimozione di una pagina anti-semita su Facebook al fine di "aumentare ulteriormente i loro redditi e il patrimonio netto". La pagina, la 'Terza Intifada palestinese' è stato finalmente rimossa, tuttavia, va notato che c'è un'altra pagina, con lo stesso nome. Ha oltre 4.200 Likes, la pagina originale ne aveva raggiunto 340.000. Larry Klayman, che ha fondato lo studio legale Judicial Watch, nonché la politica di advocacy del gruppo Freedom Watch, dichiara: "Mentre Facebook ha compiuto tanto bene, può, come in questo caso, essere utilizzato per scopi nefandi. Imputati Zuckerberg e Facebook per azione insensibile e ingorda, i quali l'hanno volontariamente mantenuta attiva per molti giorni, causando ingenti danni, per cui devono essere ritenuti responsabili, in modo da evitare che questo non si ripeta mai più". Non è mancata la risposta di Facebook: "La pagina 'La Terza Intifada Palestinese' era stata inizialmente promossa come una protesta pacifica, anche se il termine è stato associato ad atti di violenza in passato. Inoltre, gli amministratori avevano rimosso tutti i commenti che incitassero ad atti brutali. Tuttavia, quando la pagina ha raggiunto una consistente notorietà, i commenti negativi sono dilagati impossibilitando gli amministratori di applicare la dovuta moderazione. Dopo che gli stessi hanno ricevuto diversi avvertimenti sulle norme violate, abbiamo deciso di rimuovere la pagina. Le persone devono essere in grado di esprimere la loro opinione liberamente, e generalmente eliminiamo sempre qualsiasi contenuto contro idee, paesi, religioni o etnie.".

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