Su Facebook il dolore per Melissa: non si può morire così a 16 anni


Le pagine su Facebook dedicate a Melissa Bassi sono pieni di post che vogliono testimoniare il dolore e la rabbia per la 16enne vittima dell'esplosione all'Istituto Morvillo-Falcone di Brindisi. "Non si può morire così, i colpevoli devono fare la stessa fine". Amici e sconosciuti che lasciano un messaggio. Tutti sembrano chiedersi il senso di una morte che non può che rimanere insensata ed impunita.

"Non si può morire a soli sedici anni... avevi ancora una vita davanti da assaporarti e goderti senza pensieri e problemi... maledetto sia chi si ritiene padrone delle vite altrui... di poterle spezzare quando e come vuole in un attimo... chi uccide altri esseri umani senza pentirsene... non merita di vivere... senza parole...Ciao Melissa ♥", scrive Tommaso.

E Giuseppe scrive: "Uno splendido sorriso strappato via da un atto folle che colpisce i giovani, sicuramente la parte più preziosa di questa Italia in piena crisi. Non ci sono parole per commentare questo gesto indegno… resta lo sgomento per un attentato che ci riporta indietro di quasi trent’anni. Ciao Melissa".

"Ciao Melissa. Non è giusto ciò che è accaduto e tante cose non sono giuste e tu da oggi non sei più tra noi. Eri solo andata a scuola come fanno i tuoi coetanei e come in tutte le società civili dovrebbero fare i tuoi coetanei. La nostra non è una società civile, ma occorre continuare ad andare a scuola per renderci tutti più civili. Un abbraccio alla tua famiglia", scrive Isabel.

Era figlia unica Melissa Bassi, di Mesagne (Brindisi). Il papà di Melissa è un operaio, fa il piastrellista, e la mamma è una casalinga. "Era figlia unica - racconta il sindaco di Mesagne, Franco Scoditti, dopo aver incontrato i genitori - e ovviamente era una ragazza molto amata e coccolata, era la gioia di questi genitori che vivevano per lei".

Via: Tg Com
Foto: Facebook

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