«L'uomo, che non ha un profilo su Facebook, - racconta l'avvocato Carlo Claps, segretario della associazione - ha scoperto che la moglie ha attivato un account con il suo nominativo, esponendo una sua foto. Nel giro di due mesi, la moglie ha instaurato contatti con diversi amici di vecchia data del marito e, spacciandosi per lui, ha ottenuto informazioni personali, facendosi rivelare aneddoti e racconti relativi al passato». Secondo l'Aidacon, «il caso di specie rappresenta una grave violazione della privacy, aggravata dal fatto che un soggetto ha dolosamente creato un profilo utente di altra persona per sostituirsi ad essa ed entrare nella sfera personale più intima». Inoltre il social network, si sarebbe «rivelato troppo vulnerabile e privo di adeguate barriere di sicurezza volte a garantire i propri utenti».
Su Facebook col profilo del marito, scopre il tradimento e chiede il divorzio
«L'uomo, che non ha un profilo su Facebook, - racconta l'avvocato Carlo Claps, segretario della associazione - ha scoperto che la moglie ha attivato un account con il suo nominativo, esponendo una sua foto. Nel giro di due mesi, la moglie ha instaurato contatti con diversi amici di vecchia data del marito e, spacciandosi per lui, ha ottenuto informazioni personali, facendosi rivelare aneddoti e racconti relativi al passato». Secondo l'Aidacon, «il caso di specie rappresenta una grave violazione della privacy, aggravata dal fatto che un soggetto ha dolosamente creato un profilo utente di altra persona per sostituirsi ad essa ed entrare nella sfera personale più intima». Inoltre il social network, si sarebbe «rivelato troppo vulnerabile e privo di adeguate barriere di sicurezza volte a garantire i propri utenti».
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