Tragedia Costa, su Facebook processo a comandante Schettino


La telefonata tra Schettino, comandante della Concordia, e l’ufficiale della capitaneria di Livorno De Falco finisce in Rete. E nello stesso istante cola a picco anche la credibilità del capitano, ora agli arresti domiciliari ma con l’accusa di aver abbandonato la nave. Sulla pagina Facebook di 'Francesco Schettino "comandante" Costa Crociere' continuano a volare insulti. "Io proprio non capisco come ci sia ancora gente che pretenda di giustificare questo essere: vabbè l'errore, che può succedere, ma scappare, no è davvero troppo speriamo che lo rinchiudano e buttino la chiave...", si legge in uno dei tantissimi post. Il confronto tra il comportamento di Schettino e quello di De Falco viene subito chiamato in causa: "Nell'Italia degli Schettino e dei De Falco voglio essere una De Falco". Il codardo contrapposto al saggio e responsabile, che gli ordina: "Vada a bordo cazzo!". La frase che impera. Al punto che un gruppo di creativi ha pensato di creare una istant T-shirt con la frase incriminata. Pochissime voci in difesa del comandante Schettino. Solo l'onorevole Papa prende carta e penna e mette il punto: "Nel lugubre gioco di società chiamato giustizialismo ci si sente rasserenati dopo una tragedia come quella della Concordia nel vedere il comandante in galera. E nessuno riflette sul fatto che il processo ordalico è già stato fatto sul web grazie alla solita manina invisibile che scarica conversazioni coperte da segreto investigativo che dovrebbero servire ai giudici per emettere una sentenza e non per dare in pasto un uomo all’opinione pubblica. Con questo tipo di uso delle intercettazioni, il comandante diventa un arrestato senza una condanna e condannato senza un processo. E le intercettazioni un’offerta sul banco del supermarket degli orrori".

Via: La Stampa

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