Molinette, l'ambulatorio per i malati di Facebook: aggressività e ansia i primi segnali

E' nato alle Molinette il primo ambulatorio per malati patologici di Facebook. Ogni mercoledì mattina, su prenotazione, gli ambulatori del dipartimento di Psicologia clinica diretta dal professor Donato Munno aprono le porte ai ,aniaci del Web, compulsivi battitori su tastiera, videodipendenti cronici da social network. L’ambulatorio per «nuove» dipendenze si occupa di Facebook, ma non solo: in ambulatorio si seguono i casi di assuefazione in genere da Internet, di quella da videopoker, videogiochi e gioco d’azzardo. Il professor Donato Munno: «E' un vero mondo parallelo. Il tempo passato davanti al computer, e l’aggressività della persona quando è lontana dal computer da molte ore, sono due parametri importanti per valutare se siamo di fronte a una possibile “patologia”».
L’overdose da Facebook «non è ancora classificata come vera e propria patologia psichiatrica», precisa subito il professor Munno. In ogni compulsivo da Facebook, tuttavia, esiste e cresce una sindrome latente: «E’ il rischio del distacco dalla realtà - spiega ancora il professore - tra i casi segnalati, ci sono quelli di persone che arrivano tardi al lavoro perché non riescono a spegnere il computer. Oppure uomini e donne che soffrono di deprivazione del sonno, che sviluppano un isolamento dal resto della famiglia, figli compresi, passando ore e ore della giornata o della serata chiusi in stanza. «Finora abbiamo notato una prevalenza di giovani e di anziani. I giovani cercano nella comunicazione attraverso Facebook una sorta di “compenso al vuoto esistenziale”, gli anziani inseguono invece soluzioni di vita magiche e puntano sui videopoker: molti sperano di aiutare figli o nipoti vincendo grosse somme di denaro. E qualcuno, come una signora che si è rivolta a noi, finisce col rovinarsi spendendo tutto ciò che ha».
Fonte: La Stampa

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