Facebook tradisce boss della ndrangheta

Dimenticati i pizzini: nell’era di internet i boss comunicano attraverso Facebook. Pasquale Manfredi, il boss latitante della cosca Nicosia-Manfredi, non immaginava che entrando nel più popolare social forum del mondo avrebbe offerto uno strumento nelle mani degli investigatori. Gli uomini della squadra mobile di Crotone assieme a quelli del Servizio centrale operativo (Sco) della polizia scientifica sono arrivati a lui proprio grazie ad internet: Manfredi, infatti, usava una chiavetta per collegarsi a Facebook, che utilizzava non solo per lavoro ed aveva un profilo dove si faceva chiamare 'Scarface', come il trafficante di cocaina interpretato da Al Pacino nel film diretto da Brian De Palma.
Gli agenti dello Sco sono così riusciti ad intercettarlo e a capire dove si trovava e stanotte poco dopo le tre è scattato il blitz. I poliziotti hanno circondato un palazzo in via Kennedy di tre piani e hanno fatto irruzione proprio mentre Manfredi, che abitava in un appartamento al secondo piano, tentava di fuggire sul tetto. Gli inquirenti lo definiscono "freddo e crudele". Per questo la cattura di Pasquale Manfredi assume un significato ancora più importante. In Italia è forse la prima volta che un assassino viene individuato attraverso Facebook.
Qualche mese fà, Colin Gunn, un boss britannico, che si trova in prigione, dove deve scontare una pena di 35 anni, per il reato di associazione a delinquere finalizzata all’omicidio, continuava comunque a dare i suoi ordini all’esterno e ad intimidire i suoi nemici attraverso Facebook.
Via: Ansa

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