Tutti per il piccolo Giuseppe


Nel febbraio 2007, ad otto anni, fuggì da casa per le percosse che le infliggeva la madre, e trovò accoglienza prima dai carabinieri e poi in una casa-famiglia. Fu il comandante della Stazione Carabinieri di San Ferdinando di Puglia, quasi tre anni fa, ad ospitare in casa per diversi giorni quel ragazzino, che era fuggito dalla madre violenta ed era stato accompagnato in caserma da alcuni giovani che lo avevano trovato, impaurito, mentre vagava per strada.

Il 29 dicembre scorso quel bimbo, ora ragazzino di 11 anni, dormiva in casa della madre, dov'era stato portato per le festività natalizie, quando il convivente della donna la uccise con un colpo di pistola. Il ragazzino non si accorse di nulla, lo svegliarono i carabinieri che si presero ancora una volta cura di lui per qualche giorno. Ed è stato ancora lui, il Comandante della Stazione, ad ospitare il ragazzino a fine anno per sottrarlo alla scena della madre uccisa in un'altra stanza della casa. 

Il maresciallo, dopo il delitto, aveva chiesto al Tribunale per i minorenni di Bari l'affido temporaneo del ragazzino, che gli è stato negato. Ora anche Facebook si mobilita perchè il ragazzino vada a vivere da quel maresciallo che lo ha tenuto in casa come un figlio e così è stato creato un gruppo che, leggendo tra le info, si definisce "quelli che vorrebbero che le istituzioni riconoscano a Giuseppe il diritto di vivere felice a San Ferdinando di Puglia", per raccogliere adesioni e spingere le autorità competenti a regalare al ragazzino una famiglia "vera". 

Il ragazzino da venerdì scorso è tornato nella comunità, in cui vive dal 2007 insieme a due fratelli. Ma una casa-famiglia non è 'la famiglia' ed il sottufficiale dei carabinieri ha già preso la sua decisione, preparando le carte per chiedere l'affidamento e la successiva adozione del ragazzino.

Via: La Repubblica

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