Facebook peggio di Lehman: persi 50 miliardi, Zuckerberg corre ai ripari


A novanta giorni dalla sua collocazione in borsa, preceduta da un tam tam mediatico senza precedenti, l'avventura di Facebook a Wall Street sembra essere un percorso accidentato. Il titolo continua ad affondare, Martedì è sceso sotto i 18 dollari, ben 20 in meno rispetto al prezzo fissato dall'Offerta Pubblica Iniziale. In tre mesi di scambi il valore di mercato di Facebook è calato di 50 miliardi di dollari.

Ovvero più della capitalizzazione di mercato bruciata da Lehman Brothers nell'intero anno che ha preceduto la bancarotta. Da parte sua l'Ad Mark Zuckerberg, come scrive il Wall Street Journal, ha annunciato che non venderà titoli per 12 mesi. Il social network ha deciso anche di posticipare, dal 29 ottobre prossimo al 14 novembre, la scadenza del periodo di lock up, cioè quando alcuni dei suoi dipendenti saranno liberi di vendere i loro titoli.

Il calo si legge sul New York Times, ''non sta creando problemi solo per gli investitori, ma sta creando dubbi anche all'interno della società sulla sua capacità di mantenere e attrarre ingegneri talentuosi, che sono la linfa vitale di ogni società tecnologia''. Per il NYT la colpa della "debacle dell'Ipo" di Facebook è di David Ebersman, il chief financial office del social network che è considerato "l'uomo dietro" lo sbarco in Borsa del social network.

Ebersman è colui che ha autorizzato un prezzo di 38 dollari per azione dopo la società aveva inizialmente identificato una forchetta fra i 29 e i 34 dollari per azione. E se a Palo Alto non si dormono sonni tranquilli, ben altra aria si respira dalle parti di Cupertino: la Apple in Borsa continua a crescere. Da sola vale 624 miliardi di dollari, più di tutte le società quotate di Portogallo, Grecia, Irlanda e Spagna.

Via: Rai News 24
Foto: Yahoo News

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