W3C: Facebook approva SPDY, più veloce con il protocollo di Google


Google ha pensato di aggiornare il protocollo HTTP, integrandolo con la sua invenzione SPDY (si pronuncia speedy). Era il novembre del 2009 quando Google ha pubblicato un whitepaper su SPDY, un protocollo per la trasmissione dei contenuti attraverso il Web. SPDY è ideato per ridurre al minimo la latenza tra client e server. Il risultato è una maggiore velocità nel caricamento delle pagine desktop e mobile, con miglioramenti che vanno tra il 43% e il 63% rispetto al protocollo standard, utilizzando la medesima connessione Internet.

L'idea di usare SPDY sta coinvolgendo anche Facebook. A confermarla è l'ingegnere Doug Beaver, autore di un post sulla mailing list del W3C dal titolo HTTP2 Expression of Interest, in cui si rende pubblica l'intenzione di integrare SPDY all'interno del social network. Già nel mese di marzo 2012, Twitter ha intrapreso l'identica strada. È possibile leggere la discussione di Twitter qui: Fwd: HTTP2 Expression of Interest. "Noi di Facebook siamo entusiasti del potenziale di uno standard HTTP/2.0 che offre maggiore velocità e sicurezza per gli utenti Web", scrive Beaver.


"Delle tre proposte, si consiglia l'uso dello SPDY come base per lo sviluppo delle specifiche HTTP/2.0, ma sento che deve essere aggiunto il requisito per un trasporto sicuro. Abbiamo intenzione di continuare a sviluppare e ottimizzare i nostri HTTP, TLS, e implementazioni SPDY e distribuirli su scala globale. Ci auguriamo di poter condividere le nostre esperienze con la comunità". Supponendo che si sta caricando una pagina Web che lo supporta, SPDY migliora la navigazione in due modi.

E' un successore più sicuro HTTP, perché impone la crittografia SSL per tutti i siti, ed è più veloce. Questa è la risposta di Facebook per l'invito a manifestare interesse in HTTP/2.0: http://trac.tools.ietf.org/wg/httpbis/trac/wiki/Http2CfI. Per quanto riguarda i browser Web interessati, solo Chrome, Amazon Silk e Firefox attualmente supportano il protocollo SPDY. Gli utenti di Google Chrome possono verificare le sessioni SPDY digitando chrome://net-internals/#events&q=type:SPDY_SESSION%20is:active.


Via: CNet

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