Il Pakistan chiude Facebook: diffonde materiale blasfemo


Al centro del caso le caricature di Maometto. Il social network sarà inaccessibile fino al 31 maggio 2010. La scelta di alcuni utenti del sito di rilanciare l'idea del cartoon South Park - che aveva proposto ironicamente l'istituzione di una giornata mondiale della caricatura su Maometto - ha portato alla chiusura fino al 31 maggio del sito internet da parte delle autorità pachistane. "Condanniamo con forza la pubblicazione di caricature su Facebook: ha ferito i sentimenti dei musulmani in tutto il mondo", ha detto stamane il portavoce del ministero degli Esteri Adbul Basit

Niente accesso dunque per i 45 milioni di pachistani che hanno sul social network. E dopo la decisione del governo, ieri a Karachi centinaia di persone sono scese in strada intonando canti contro la Danimarca - Paese dove le caricature furono pubblicate per la prima volta - Facebook e l'Occidente in generale. Oggi manifestazioni simili si sono ripetute a Islamabad, dove solo l'intervento della polizia ha impedito ai partecipanti di raggiungere l'ambasciata americana. Queste proteste non sono da sottovalutare: il Pakistan è uno dei Paesi dove nel 2006 le proteste contro le vignette di Maometto furono più feroci. 

Facebook replica con una nota in cui ricorda che il social network si pone come "spazio in cui la gente può apertamente discutere ed esprimere le proprie opinioni" e che conta oltre 400 milioni di utenti. Ma soprattutto sottolinea che "se qualche tipo di commento o contenuto può disturbare qualcuno, questo fatto sa solo non è un motivo per eliminare la discussione". Infine esprime "rammarico" per la decisione pachistana e annuncia che dopo un'attenta analisi, anche legale, deciderà il da farsi, "che potrebbe includere rendere i contenuti in questione inaccessibili agli utenti in Pakistan".


Fonte: La Repubblica

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