Anche il Bangladesh blocca Facebook temporaneamente


Il Bangladesh ha temporaneamente bloccato l'accesso a Facebook. Lo hanno annunciato le autorita' locali, sostenendo che il sito di social network viene usato per la satira politica e per offendere il paese a maggioranza musulmana. 

La commissione nazionale di sorveglianza delle Telecomunicazioni (Btrc) ha ordinato a due provider di bloccare il sito, dopo l'arresto di un giovane, Mahbub Alam, che aveva postato immagini satiriche di due esponenti politiche, la primo ministro Sheikh Hasina e la leader dell'opposizione Khaleda Zia. 

"Il website restera' bloccato fino a nuovo avviso", dice l'ordine, mentre il presidente di Brtc, Zia Ahmed, ha spiegato ai media che alcune immagini e cartoon potrebbero urtare la suscettibilita' religiosa della popolazione musulmana. Facebook è stato oscurato la settimana scorsa anche in Pakistan, su ordine della magistratura, a causa di un concorso online di vignette su Maometto. 

Il blocco del social network, molto popolare nel paese, specialmente tra i giovani, ha innescato a sua volta le proteste degli utenti. "E' una decisione sbagliata che dovrebbe essere revocata immediatamente", ha detto Mohammad Zafar Iqbal, professore di informatica alla Shahjalal University of Science and Technology. "Invece di congelare l'intero sistema, gli sforzi dovrebbero tendere a scovare e punire i colpevoli". 

Nei giorni scorsi, per lo stesso motivo, anche il Pakistan aveva deciso di oscurare il collegamento al social network. Ma subito, le stesse immagini, sono apparse su YouTube. Centinaia di dimostranti erano sfilati per le vie di Dhaka venerdì scorso chiedendo azioni contro Facebook, accusato di diffamare il profeta. La pubblicazione di vignette simili in giornali danesi nel 2006 aveva provocato violente proteste nei paesi musulmani, con 50 morti in tumulti di piazza.


Fonte: Reuters

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