Facebook nega che la Nsa ha avuto accesso diretto ai suoi database


Lo scandalo delle intercettazioni dell'Agenzia nazionale per la sicurezza americana (Nsa) si è allargato, oltre che alle telefonate spiate anche all'accesso ai server di colossi come Microsoft, Google, Facebook, Youtube, Skype e Apple, per estrarre immagini, video e contatti. Intanto, il Wall Street Journal riferisce che anche le carte di credito degli americani sarebbero state messe sotto controllo dalla Nsa.

Ma l'attività di spionaggio non riguarda solo gli utenti di Verizon, ma anche quelli di altre due grandi aziende telefoniche e internet provider: AT&T - con 107,3 milioni di clienti per la telefonia mobile e servizi wireless e 31,2 milioni per la telefonia fissa - e Sprint, con 55 milioni di utenti in tutto. 

Il quotidiano sottolinea come nell'ambito della sua attività di spionaggio per individuare possibili sospetti terroristi, l’agenzia raccoglierebbe anche tutti i dati relativi agli acquisti compiuti con le carte, avendo garantito l'accesso a tutte le informazioni in mano alle banche e alle società emittenti.

Anche l'agenzia per la sicurezza elettronica britannica, la Gchq, ha avuto accesso segreto dal giugno 2010 ai dati del programma di sorveglianza americano Prism con cui l'Fbi e la Nsa carpivano informazioni dalle maggiori aziende di internet. Più di una società ha reso noto di non essere a conoscenza del programma Prism. Facebook ha detto in un comunicato inviato via email a VentureBeat: 

"Non forniamo ad alcuna organizzazione governativa accesso diretto ai server di Facebook. Quando a Facebook vengono chiesti dati o informazioni su individui specifici, noi esaminiamo attentamente ogni richiesta in tal senso nel rispetto di tutte le leggi applicabili, e forniamo informazioni solo nella misura richiesta dalla legge". Google, Yahoo e Microsoft hanno rilasciato dichiarazioni di smentita simili a quelle di Facebook.


Fonte: ANSA

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