Facebook e Google emigrano verso paradisi fiscali per eludere tasse


Facebook e Google emigrano verso i paradisi fiscali per eludere, almeno in parte, le tasse. La società fondata da Mark Zuckerberg usando una scappatoia della legge britannica ha inviato parte del suo fatturato alle Isole Cayman. Il colosso dei social media avrebbe usato il suo quartier generale internazionale in Irlanda per spedire oltre mezzo miliardo di euro in una sussidiaria nelle Cayman.

Stessa pratica adottata da Apple e Amazon. Il sistema usato è semplice, le aziende britanniche che acquistano spazi pubblicitari su Facebook ricorrono a Facebook Ireland Ltd, che non risponde all'agenzia delle entrate britannica nè ad altre autorità di giurisdizioni a regime fiscale più alto. L'azienda ha difeso il suo operato: "Facebook rispetta tutte le più importanti norme sulle aziende".

"Come è normale che sia per un'azienda presente in decine di nazioni sparse per il mondo, compiliamo report sulle nostre attività locali; queste informazioni però non rispecchiano necessariamente le performance globali, quindi sarebbe un errore tirare delle conclusioni sulla base di questi report", hanno replicato i vertici del social network mediante una dichiarazione rilasciata da un portavoce.

Sulla stessa linea anche Google che pochi giorni fa, ha trasferito 9,8 miliardi di dollari di fatturato a una società di comodo alle Bermuda, evitando così di pagare circa due miliardi di tasse. La Guerra dei colossi di internet con il fisco europeo e mondiale è a una nuova puntata ma gli stati stanno col fiato sul collo a Google e Facebook e preparano nuove contromisure per costringerle a pagare le tasse.



Via: TMNews

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