Facebook Italia: controlli della Finanza in corso nella sede di Milano


Monitorare gli adempimenti fiscali delle società che monetizzano online attraverso la pubblicità. Le Fiamme Gialle da tempo lavorano sui giganti di Internet. Dopo Google Italia, le Fiamme Gialle hanno avviato i controlli anche sul colosso dei social network. I militari del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano stanno conducendo accertamenti fiscali nella sede milanese di Facebook. A quanto si è appreso, gli accertamenti intendono verificare i corretti adempimenti della srl Facebook Italia, che ha sede nel capoluogo lombardo. Immediata è stata la replica dell'azienda.

"Facebook paga le tasse in Italia come parte della sua attività nel Paese e rispetta molto seriamente i propri obblighi ai sensi della legislazione italiana in materia fiscale. Facebook lavora a stretto contatto con le autorità fiscali di ogni Paese in cui opera per garantire conformità con la legislazione locale. Ha cooperato pienamente con la Gdf nel corso delle indagini e intende continuare a farlo", ha affermato Facebook Italia in una nota. L'ipotesi è che la società possa aver evaso spostando su società estere imponibile  relativo a servizi forniti in Italia. Si tratta di accertamenti simili a quelli già eseguiti pochi giorni fa per Google Italy. Un capitale sociale di 10.000 euro, 11 dipendenti, pochi utili e, conseguentemente, poche tasse in Italia.

Sono numeri piccoli quelli fotografati dai documenti depositati presso la Camera di Commercio di Milano da Facebook Italy srl. Dalla sua costituzione il 21 luglio del 2009 alla fine del 2011, Facebook Italy Srl ha realizzato utili per circa 88.000 euro e, quel che più interessa al fisco italiano, pagato imposte per circa 156.000 euro. Nel nostro Paese - secondo il sito Socialbakers - Facebook ha circa 23 milioni di iscritti, con una penetrazione del 38% della popolazione. L'Italia è l'11° Paese al mondo per numero di iscritti al social network di Mark Zuckerberg. Il social network, come altre multinazionali americane, fattura gran parte della pubblicità che vende in tutta Europa tramite una società che ha sede in Irlanda.

La cosiddetta Double Irish strategy, così denominata proprio a causa del più conveniente regime fiscale adottato in Irlanda, è utilizzata dalle grandi aziende con sede negli Stati Uniti ma operanti in tutto il mondo. E Facebook, grazie a questo escamotage fiscale, paga al Fisco italiano (e alle altre nazioni europee) una cifra irrisoria. Una beffa clamorosa, ma l'elusione fiscale riguarda tutti i giganti della Rete. Dopo anni di annunci potrebbe essere la volta buona anche per l'avvento in Italia di una imposta sulle transazioni digitali, la cosiddetta web tax. La norma anti-elusione che è stata pensata per costringere i colossi di Internet a versare più tasse al Fisco italiano è gradita a molte imprese in grande sofferenza del Bel Paese.




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