Non ci sono studi ufficiali, ma la dipendenza da internet sta diventando anche in Italia una patologia: il 20% di chi 'frequenta' assiduamente internet, infatti, potrebbe esserne dipendente.
La dipendenza dalla realtà virtuale in internet è una psicopatologia che si presenta in misura notevolmente crescente, in persone affette da sindromi organizzate e note clinicamente come:
- disturbi di personalità, specialmente del tipo ossessivo-compulsivo e dipendente
- depressione e distimia
- DOC (disturbo ossessivo-compulsivo)
- fobia sociale e difficoltà nella socializzazione con conseguente ritiro o isolamento sociale
- 'cyber sexual addicted', che sono i frequentatori di siti, video e immagini pornografiche;
- 'cyber relations addicted', che non possono fare a meno di chat e Facebook, di essere 'sempre connessi';
- 'net compulsor', dipendenti dal gioco d'azzardo, dallo shopping on line, dall'e-commerce;
- 'information overload', che consultano in modo compulsivo la rete per essere sempre e comunque informati su tutto;
- 'computer addicted', drogati dei giochi virtuali, che vivono più con il loro 'avatar' che nella vita reale.
La dipendenza da internet toglie tempo alla vita reale portando spesso l'internet-dipendente ad estraniarsi dalla realtà e venire meno alle proprie responsabilità. Un test test, sviluppato da Nienteansia.it, permette di verificare il proprio livello di dipendenza da internet.
Per chi sente il disagio della dipendenza al Policlinico Gemelli di Roma è operativo un centro di cura per la dipendenza dal web all'interno del day hospital psichiatrico attivo dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13,30.
In particolare, il protocollo di intervento è strutturato in tre passi:
- colloquio iniziale per confermare o meno la diagnosi di dipendenza;
- incontri successivi per individuare la psicopatologia sottostante, eventualmente contenuta con un’appropriata terapia farmacologia;
- inserimento progressivo in gruppi di riabilitazione, al fine di “riattivare” un contatto “dal vivo” con gli altri e di conseguenza esperienze autentiche di condivisione, senso del limite, capacita di attesa e comunicazione non verbale.
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