Facebook dipendenza, carenza di Like genera frustrazione ed invidia


Più di un miliardo di persone nel mondo hanno un account Facebook e circa la metà comunicano regolarmente con Twitter. Il commento "Mi piace" viene cliccato 500 milioni di volte al giorno, mentre i cinguettii giornalieri su Twitter sono 340 milioni. E se tutti questi numeri per molti non sono una sorpresa, oggi c'è anche una stima della cosiddetta dipendenza da social network: una sindrome che ha contagiato oltre 350 milioni di utenti.


Uno studio dell'Università di Chicago mostra che, nei casi esaminati, la tentazione di connettersi ai social network è addirittura più forte di quella di fumare, bere e avere rapporti sessuali. La maggior parte dei volontari che hanno accettato di sottoporsi ai test si dicono consapevoli del fatto che un'assidua frequentazione di Facebook o Twitter rappresenta una distrazione dagli impegni quotidiani o dall'attività professionale.

Ma questo non cambia il loro comportamento. Inoltre, gli utenti sviluppano una dipendenza anche rispetto agli apprezzamenti che ricevono da altri. I vari "mi piace" su Facebook stimolano neurotrasmettitori come la dopamina, che danno una sensazione di piacere, mentre una carenza di "mi piace" genera frustrazione e invidia. La dipendenza si manifesta quando si trascorrono più di 5 ore al giorno sui social network.

La Tavistock & Portman Clinic di Londra ha in cura diversi pazienti che hanno sviluppato questa sindrome. Il dottor Richard Graham ne visita un centinaio all'anno. E' ciò che è accaduto a Gemini Adams, scrittrice e illustratrice. Dopo qualche tempo di disintossicazione digitale, riesce ora a contenere la propria frequentazione di Facebook a non più di mezz'ora al giorno, con una giornata di astinenza a settimana. Adams ha scritto e illustrato un libro che si intitola "La dieta di Facebook".



Via: Euronews

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