Vendevano compiti su Facebook, sospesi

Le traduzioni di lingue come il latino ed il greco, venivano scaricate da Internet e passate agli studenti sul cellulare via sms o consegnate a mano nei bagni della scuola in cambio di denaro. Il tariffario aveva dei prezzi prestabiliti: 5 euro per la sufficienza garantita, anche tre euro in più per sperare di raggiungere l'otto. Un mercato dei compiti finito su Facebook che non è passato inosservato. Così questa forma di pubblicità è costata cara a sei studenti del liceo classico Tito Livio di Padova, considerati i promotori dell'iniziativa, che sono stati sospesi dalle lezioni da due fino a dieci giorni. Il meccanismo era semplice: non appena l'insegnante dava alla classe la versione, uno studente usciva, incontrava i traduttori, consegnava il testo, e questi da Internet scaricavano la traduzione. Alle volte, per compensi superiori, potevano intervenire per modificarla o fare dei commenti. Altre volte la traduzione arrivava direttamente via sms sul cellulare in classe.
Il commercio, racconta Il Mattino di Padova, andava avanti da mesi ed era fiorente. Era un "mercato nero" fatto di commissioni per chi si assumeva il compito di migliorare la versione scaricata dalla rete e che non ammetteva i prezzi al ribasso di eventuali concorrenti, tagliati fuori subito dal giro. I ragazzi sul social network discutevano delle percentuali che ciascuno doveva prendere in base al ruolo svolto per la fornitura finale della versione. Sono stati gli insegnanti a smascherare le transazioni tra gli studenti delle classi superiori, che passavano le versioni tradotte, e i più piccoli. Durata probabilmente mesi, questa attività potrebbe aver fruttato un bel pò di guadagno: la traduzione personale e non cedibile a terzi, poteva riguardare anche gruppi di persone, stando a quanto si legge sulle pagine ormai rimosse di Facebook.
Fonte: La Repubblica

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