Il disastro BP su Facebook

La compagnia petrolifera inglese British Petroleum, coinvolta nel disastro, in collaborazione con il governo degli Stati Uniti, ha lanciato una pagina su Facebook per mantenere aggiornate continuamente le novità circa l'incidente. In un comunicato, l'azienda ha affermato che «In una situazione di crisi, i social media rappresentano il sistema più efficace per raggiungere le persone desiderose di informazioni, grazie una comunicazione diretta, efficace e aggiornata, se necessario, minuto per minuto». Finora la pagina di Facebook dedicata, che ospita sia i comunicati dell'azienda sia i commenti, non filtrati, di frequentatori e lettori, ha raggiunto più di 18.000 iscritti. David Nicholas, portavoce del gruppo, ha assicurato che saranno sempre presenti le notizie e le risposte più aggiornate circa l'incidente. Il riversamento di greggio in mare dal 20 aprile scorso, anche in base alla migliore delle stime, è ormai complessivamente di 68 milioni di litri, una quantità superiore a quella della Exxon Valdez in Alaska, considerata finora la peggiore catastrofe ambientale negli Stati Uniti (allora furono 42 milioni di litri di greggio a riversarsi in mare). E grazie all'operazione «Top Kill», in corso nel Golfo del Messico per sigillare il pozzo petrolifero della Bp, la fuoriuscita di greggio si è per il momento fermata. Lo ha detto l'Ammiraglio Thad Allen, responsabile per le operazioni di contenimento, precisando però che è troppo presto ancora per cantare vittoria. Alla tv della Lousiana WWL, Allen ha indicato che «hanno fermato il flusso di idrocarburi, sono stati in grado di stabilizzare la testa del pozzo e stanno immettendo fanghi» nel pozzo con forte pressione. Foto, comunicati dell'azienda ed evoluzione dell'incidente nel Golfo del Messico dunque disponibili in tempo reale sul social network in blu.

Fonte: Techup/Il Sole 24 Ore

1 commento: