Facebook supera 100 mln di utenti in India, secondo paese dopo Usa


Facebook ha superato i 100 milioni di utenti in India, che è diventato così il secondo paese a toccare tale soglia dopo gli Stati Uniti. "Oggi contiamo oltre 100 milioni di persone che accedono in modo attivo a Facebook ogni mese in India", ha detto Kevin D'Souza, responsabile Facebook in India. "Ora puntiamo a un miliardo in India, ma si tratta di un obiettivo e di una sfida molti diversi", ha aggiunto Javier Olivan, responsabile delle crescita mondiale del social media, parlando al giornale Economic Times.

Secondo gli analisti, l'India potrebbe superare gli Stati Uniti per numero di utenti già alla fine dell'anno in corso, toccando la cifra dei 150 milioni. Facebook, con oltre 1,23 miliardo di utenti in tutto il mondo, sta puntando la propria attenzione ai mercati emergenti. L'India conta oggi 200 milioni di utenti di internet, e più di 9 su 10 si connettono dal telefono cellulare. "Per raggiungere 1 miliardo - ha proseguito Olivan - abbiamo bisogno di una connettività semplice, la più grande sfida della nostra generazione".

"Una delle iniziative sulle quali siamo concentrati è internet.org (partnership tra Facebook e sei aziende di tecnologia mobile per fornire accesso a Internet a prezzi accessibili). Da 1 a 10 milioni, gran parte della sfida era di ottenere il prodotto ottimizzato per gli utenti in India. Da 10 a 100 milioni, ci siamo concentrati sul miglioramento dell'esperienza su dispositivi di fascia bassa, assicurandoci che ognuno avesse una grande esperienza e che fosse l'ispirazione di Facebook per ogni telefono". 

"Siamo concentrati sulle lingue locali, oggi ne abbiamo nove, tra cui Hindi, Malayalam, Gujarati e Punjabi. Per 1 miliardo, abbiamo bisogno di una connettività semplice, la più grande sfida della nostra generazione. Circa il 90% della popolazione mondiale vive già in aree che sono servite da segnali wireless. Ma due terzi del mondo non è collegato. Quindi, è evidente che la principale opportunità consiste in aree già coperte. Per il restante 10%, vi è la necessità dell'innovazione tecnologica". 


Via: TMNews

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