Facebook, Instagram e WhatsApp in down: ma non è cyber attacco


Facebook è andato giù in tutto il mondo mercoledì, così come Instagram e WhatsApp di proprietà del gruppo di Menlo Park. Sebbene il malfunzionamento di WhatsApp riguardasse solo l'invio di note vocali e di foto, Facebook e Instagram hanno registrato un blocco delle funzionalità, impedendo agli utenti di aggiornare il feed delle news. Il disservizio iniziato intorno alle 16 è finito dopo le 21, ma gli effetti dell'interruzione è proseguita per alcune ore. Come al solito, gli utenti di Facebook si sono riversati su Twitter, lamentandosi dell'ennesimo down delle piattaforme social più usate.

Proprio sul sito dei cinguettii l'azienda di Mark Zuckerberg ha confermato che "mentre stava ancora indagando la causa principale dei suoi problemi", ha escluso un attacco denial of service distribuito (DDos). L'interruzione ha ispirato le solite teorie cospirative su attacchi hacker, ma ha anche dato origine a catene come quella dei server che "sono stati molto occupati di recente". Da parte sua, Facebook ha fornito vaghe indicazioni su cosa sia effettivamente accaduto. "Al momento stiamo riscontrando problemi che potrebbero causare l'allungamento o il ritardo di alcune richieste API", ha scritto la società sulla pagina di stato degli sviluppatori.


"Stiamo studiando il problema e stiamo lavorando su una risoluzione". Questo potrebbe indicare una vasta gamma di cause, dalla manutenzione di routine non andata a buon fine a un problema di Domain Name System (Dns). Ciò di cui si tratta, però, non è certamente un attacco hacker. "Posso confermare che non ha nulla a che fare con gli sforzi degli hacker", ha scritto il portavoce di Facebook Tom Parnell in una e-mail a Wired Usa. Il che non significa che gli hacker non provano a violare il social network ogni giorno. Sono riusciti almeno una volta, compromettendo i dati dell'account di oltre 50 milioni di utenti, in una delle sue più grandi violazioni di sempre.


Ma il valore di Facebook per i cyber criminali si basa sui suoi dati. Metterlo offline non avrebbe alcun fine ovvio. E anche se così fosse, non è chiaro chi potrebbe essere in grado di farcela. Al suo livello più elementare, un attacco DDoS funziona generando più traffico su un sito o un servizio di quanto ne possa gestire, fino a mandarlo in tilt rendendolo irraggiungibile. Anche gli esperti di sicurezza informatica interrogati dalla rivista statunitense non hanno individuato alcun nesso tra blackout e cyber attacco. "Non ci sono prove di alcun genere che portino a un attacco informatico", ha detto Troy Mursch, ricercatore senior della sicurezza a capo di Bad Packets Report.

Quel che è certo è che si è trattata dell'interruzione più lunga nella storia di Facebook, come evidenziato dal sito DownRightNow che mostra lo stato del servizio. Impossibile, invece, dire se i problemi siano una diretta conseguenza dell'annunciata fusione tra Messenger, WhatsApp e Instagram in una piattaforma unica nella quale tutti potranno mandare messaggi a tutti. Roland Dobbins, un ingegnere principale di NetScout, suggerisce che il problema potrebbe essere un insieme di cose, inclusa un'interruzione "non banale" dell'internet routing avvenuta mercoledì pomeriggio, di cui Facebook potrebbe essere stato un danno collaterale.




Via: Wired

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