Facebook chiude 652 account fake di cybercrime e disinformazione


Facebook ha preso provvedimenti per combattere ciò che definisce "Coordinated Inauthentic Behavior" (Cib) dopo aver chiuso centinaia di pagine e profili falsi che erano stati creati allo scopo di diffondere disinformazione e influenzare opinioni politiche. La decisione del social network, annunciata martedì, arriva dopo dopo la vicenda di Cambridge Analytica e il tentativo di influenzare le elezioni presidenziali Usa del 2016. La massiccia operazione di rimozione ha avuto inizio in seguito all'indagine condotta da FireEye, società specializzata nella cybersecurity.

"Oggi abbiamo rimosso più pagine, gruppi e account per il comportamento inautentico coordinato su Facebook e Instagram. Alcune di queste attività hanno avuto origine in Iran, e alcune hanno avuto origine in Russia. Si trattava di campagne distinte e non abbiamo identificato alcun collegamento o coordinamento tra loro. Tuttavia, hanno usato tattiche simili creando reti di account per ingannare gli altri su chi erano e cosa stavano facendo. Mettiamo al bando questo tipo di comportamento perché vogliamo che le persone siano in grado di fidarsi delle connessioni che effettuano su Facebook", scrive Nathaniel Gleicher, Capo della policy di cybersicurezza.

"E mentre stiamo facendo progressi eliminando questo abuso, come abbiamo detto prima, è una sfida continua perché i responsabili sono determinati e ben finanziati. Dobbiamo costantemente migliorare per rimanere in testa. Ciò significa costruire una tecnologia migliore, assumere più persone e lavorare più a stretto contatto con le forze dell'ordine, gli esperti di sicurezza e altre società. La loro collaborazione è stata fondamentale per le nostre indagini, dal momento che nessuna azienda può combattere da sola. C'è sempre una tensione tra l'abbattere rapidamente questi cattivi attori e migliorare le nostre difese a lungo termine", aggiunge.


Nel dettaglio, Facebook ha cancellato 652 pagine, gruppi e account per "comportamenti non autentici coordinati" originati in Iran e indirizzati a persone in più servizi Internet in Medio Oriente, America Latina, Regno Unito e Stati Uniti. Sulla base del suggerimento di FireEye, il social network ha avviato un'indagine su "Liberty Front Press" e identificato altri account e pagine della loro rete. La società ha collegato questo network ai media statali iraniani attraverso le informazioni di registrazione del sito web pubblicamente disponibili, nonché l'uso dei relativi indirizzi IP e delle pagine Facebook e account Instagram che condividevano gli stessi amministratori.

La prima campagna coinvolgeva 74 pagine, 70 account e tre gruppi su Facebook, oltre che 76 account Instagram. Circa 155.000 account seguivano una di queste pagine, 2.300 account aderivano a uno di questi gruppi e oltre 48.000 account seguivano uno di questi account Instagram. La seconda campagna riguardava 12 pagine e 66 account Facebook, oltre che 9 account Instagram. Circa 15.000 account seguivano una di queste pagine e oltre 1.100 seguivano uno di questi account Instagram. Di solito si ponevano come organizzazioni di notizie, ma in realtà compivano cyberattacchi, inclusi i tentativi di hackerare profili e diffondere malware.

La terza campagna coinvolgeva 168 pagine e 140 account Facebook, e 31 account Instagram. Condivideva per lo più contenuti sulla politica mediorientale in arabo e farsi. Circa 813.000 account seguivano una di queste pagine e più di 10.000 seguivano uno di questi account Instagram. Oltre 6.000 dollari di spesa per annunci su Facebook e Instagram, pagati in dollari Usa, lire turche e rupie indiane. Infine, Facebook ha rimosso pagine, gruppi e account che potevano essere collegati a fonti che il governo degli Stati Uniti aveva precedentemente identificato come servizi segreti militari russi. Questo non è correlato alle attività che Facebook ha trovato in Iran.

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